giovedì 26 dicembre 2013

Spilamberto - Perlustrazione al Panaro in piena, in preparazione della Notte Senza Tempo


Spilamberto - Bacche di rosa canina  sul Panaro in piena

Comincio dalla fine. Oggi (26 dicembre) nel  pomeriggio a Spilamberto Caterina ed io siamo andati ad ascoltare il Concerto di Santo Stefano della banda Giuseppe Verdi. Il concerto era per "beneficenza", a favore dell'Overseas una associazione che aiuta i bambini poveri in varie parti del mondo. Le musiche sono state avvolgenti e debbo dire che mi sono pure commosso alle note di Aba Nagila e per finire con l'aria di "Va pensiero" del Nabucco. Il direttore d'orchestra ha invitato tutti i presenti a cantare in coro, mentre la banda suonava e sullo schermo apparivano le parole. Mi sono ricordato di mio nonno Paolo D'Arpini, che spesso la cantava.


".... Questo é un buon giorno per morire" diceva il vecchio saggio capo indiano al "piccolo grande uomo". E praticamente si riferiva ad un qualsiasi giorno dell'anno in cui potesse sorgere l'occasione. Ma noi previdenti, abbiamo pensato bene di andare ad esplorare il territorio in cui si dovrebbe svolgere la "passeggiata selvaggia" del 31 dicembre 2013. E bene facemmo. Caterina ed io accompagnati dalla fedele Mago abbiamo approfittato di un raggio di sole per andare a perlustrare il Sentiero Natura che da Spilamberto si dipana a fianco del Panaro. 


 La prima tappa alla pozza delle anatre sembrava promettere bene, anzi il livello basso dell'acqua ci ha fatto considerare che le poche piogge di questo inverno potessero rappresentare un rischio per i volatili acquatici ed i pesci e gli anfibi che popolano lo stagno. Poi andando avanti abbiamo incontrato una vecchia coppia di gitanti, con la cagna Penny al seguito, che ci hanno avvertiti: "Il Panaro è fantastico..sembra traboccare, mai visto così pieno". Giunti alla cascatella del canale che si getta nel fiume siamo rimasti stupefatti.... Il letto del Panaro era rigurgitante di acque tumultuose che raggiungevano l'intero alveo del fiume.. per centinaia di metri in larghezza. Le acque pareva volessero traboccare da un momento all'altro... comunque imperterriti abbiamo proseguito lungo il sentiero... sempre osservando lo stato delle cose... 


Finché arrivati ad un certo punto abbiamo visto che il sentiero stesso era stato inghiottito dal fiume che minacciava quasi di avventarsi su di noi con onde sempre più avanzate... Caterina si è un po' intimorita e si è fermata ad una distanza.. ma anch'io non me la sono sentita di andare oltre.. e immortalata la scena con un bel po' di foto.. siamo tornati indietro... Per fortuna la strada era ancora assolata e l'aria dolce. Ma per capodanno quest'anno mi sa che dovremo cambiare percorso....  

Paolo D'Arpini



Ed ecco il racconto di Caterina: 

L'amore non è bello se non è litigarello, diceva una vecchia canzone di Jimmy Fontana, e questo detto è entrato poi nel gergo popolare, tanto che quando c'è da discutere col proprio fidanzato, marito, compagno ci si può consolare, pensando che un rapporto appunto viene vivificato quando c'è uno scambio di opinioni anche acceso.


Non è questo il caso mio e di Paolo, che non litighiamo praticamente mai, ma ieri sera, giorno di Natale, ho avuto da lamentarmi perché diversamente da quel che ci eravamo ripromessi, non avevamo ancora fatto una passeggiata al fiume Panaro, per perlustrare la viabilità, in vista della passeggiata del 31 dicembre. In effetti io torno a casa dal lavoro alle 5 e a quell' ora è già buio e nei giorni a disposizione o era brutto tempo o avevamo avuto altro da fare. Ma stamattina, Santo Stefano, grande è stata la mia gioia quando ho visto spuntare il sole e, dopo essere andati al bar a fare colazione con caffè macchiato e cappuccino bollente, ho proposto a Paolo, che ha subito acconsentito, di fare la famosa passeggiata. Abbiamo preso Magò al guinzaglio e siamo partiti. La pozza è piena ma non pienissima, ci sono gallinelle d'acqua e germani che hanno deciso, almeno per il momento, di non partire. 

Nei prossimi giorni dobbiamo ricordarci di portar loro un po' di pane secco e granaglie. Dopo poco, a metà del viottolo che porta verso il fiume, abbiamo incontrato due persone con due cani, la mite Penny e un robusto pastore tedesco, tenuto stretto per il collare, dal suo proprietario. La padrona di Penny ci ha salutato con calore come sempre e ci ha avvisato che il fiume era in una piena eccezionale, "fantastica". Ha detto proprio così e proseguendo ce ne siamo potuti rendere conto: non avevamo mai visto il Panaro così pieno e con una velocità così impetuosa delle sue acque, faceva paura (almeno a me). 


Ho scattato alcune foto ma non credo che rendano la spinta dell'acqua che scorreva.... altro che Tao (la via dell'acqua che scorre)! Ad un certo punto abbiamo trovato la strada sbarrata dall'acqua: in un tratto in cui il sentiero è più basso, l'acqua aveva tracimato, sommergendolo. Ancora un paio di scatti e via dietro front verso casa, memore, specialmente io, dell'ultimo disastro in Sardegna. Ho sempre l'illusione che qui, con tutta la rete di canali e con le casse di espansione ed altri manufatti che regolano la portata del fiume, certe cose non possano mai succedere. Ma siamo proprio sicuri? Comunque credo che la solita passeggiata del 31 dicembre non si potrà fare, almeno non in questo percorso. 


Mentre scrivo il sole se ne è andato, speriamo non ricominci a piovere!

Caterina Regazzi


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Programma della Notte Senza Tempo, fra il 31 dicembre 2013 ed 1 gennaio 2014:

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