lunedì 25 novembre 2019

"Focu meu..." - Narrazione bioregionale di Ferdinando Renzetti


FOCU, FOCU MEU, CHIMMIMBATTIU, cosi esclamano in senso di sorpresa gli abitanti della calabria jonica quando incontrano un amico o un conoscente, fuoco, fuoco mio, chi ho incontrato con chi mi sono imbattuto io in questo quaderno di appunti di viaggio: fatti cose e persone, poesie aforismi pensieri messaggi e brani di libri raccolti lungo la via...

“focu” chimmimbattiu
Il flusso di una scrittura che non arriva a un punto fermo, la frase comincia dal nulla e finisce nel nulla come se non potesse mai finire, pur sapendo che ordine e bellezza durano il niente che dura il piacere, allora senza dubbio vale la pena leggere... che fai in Calabria? Costruisco! Appena torni in abroots scrivimi! Posto fantasioso, architetture strambe antichi casali sparsi per colline verdeggianti, campi di grano cenzarella querce millenarie noci streghe torrenti insetti uccelli, il tempo qui si è fermato come in una favola di Giovan Battista Basile.

Luce di fiori nel cielo cerchi di fumo nell’aria: stamane ha piovuto canta il torrente cinguettano gli uccelli ronzano le mosche, profumo di bosco odore di campi fioriti, nell aria un senso di pace e armonia, la natura respira la sua essenza nel bosco di ullalleria vicino la quercia di ullalla nella terra di cenzarella. accade un po di tutto quel che pensi e non dici. cammino a piedi nudi nel bosco, mi rotolo nell erba secca e riposo sulla paglia profumata scrivo racconto amo costruisco dormo respiro ...e mi svegli di primo mattino nell unico giorno in cui posso dormire,
nella piazza dei fiori sulla strada delle lucciole [vortice eterico] piccola luce nella natura respiro dunque sono tra bionieri neurali ed etnofreak globalizzati vibra la campagna al suono del mattino, comprensione immedesimazione per far si che le cose fluiscano, ognuno ha una sfera prospettiva subbuglio interiore condizione emotiva punto di incontro nell’osservazione come un grande fuoco che si spegne momento di spensieratezza parliamo di vibrazioni non di atto materiale frullato di bosco. nel design emozionale ricordiamo con le mani in attesa del vento. ora che il vento è arrivato camminiamo sulla terra con passo leggero e sguardo al cielo alla ricerca di tracce che permettono di vedere le magie vere che sono finte e le magie finte che sono vere immaginiamo che...bling blong ridda selvaggia nello zoo della galassia del gruppo locale .molti soli-soli mondi. uno zoo variopinto e in continuo movimento. i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano nell’eterno fluire del nulla oggi sono stato al mare il tuo pensiero dolce mi è allo spegnersi di questa nuova giornata i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano e noi siamo qui a guardarci negli occhi mani nelle mani ancora indecisi se liberarci verso una nuova fioritura come il sole colora i fiori così l’arte colora la vita lasciamoci andare come un sassolino trasportato nel flusso dell’acqua.

Libro-narrazione-testimonianza documento-analisi racconto-corale che sembra inventato metodica insistente lettura di segni che decifrati e disposti in un discorso coerente tracciano un disegno più vasto con tenace responsabilità e sfibrante esercizio di pazienza. mangia finocchio e bevi del suo umore che giova molto e ti rallegra il cuore sciamata risacca di cariati bucami dirute sul mare larvate dermico. tupingi matangi e arcabria de bibliotè a timpa manca: nella psicologia inversa in/Di questo paese mi/ci resta (solo) il/quel nulla seduti al bar di condojanni melanzane abbuttunate fra cento anni fa quale nuvola chiamare, di questa poesia ci resta il nulla dell infinito-a fluttuante essenza-istante come la schiuma della salsedine biancastra sulla pelle calda arsa dal sole. nella realtà quotidiana continuamente frammentata continuamente ricomposta come nel ritmo e nel diagramma dei disegni animati lasciamo i personaggi liberi di muoversi come vogliono senza guardarli neanche di sottecchi. eliminando il controllo a volte asfissiante dei sentimenti sulle emozioni. stamane all’alba ho pensato che siete un lungo raggio di sole in mezzo ai giorni miei. dicono che sono bravo a scoprire SEMPRE nuovi paesi qualcuno dice che sono pure bravo ad andarmene da QUESTI paesi nel rumore di fondo della citta bello come il sole sorridente come la luna buono come il pane dolce come il vino il fiore della mia vita in mezzo ai giorni miei: pensieri di un emigrante in fuga come un intellettuale al confino negli anni 30 in un paese del sud, forre e calanchi biancastri paesi arroccati su colline cariate dal vento e dalla salsedine in forme larvate endemiche secolari: l’essenza della solitudine. nello studio dei luoghi delle tradizioni e dei paesaggi culturali il documento fotografico, bene diretto di immediata percezione semplice da archiviare e consultare in grado di fornire una ineguagliabile ricchezza di informazioni ETNO- ANTROPOLOGICHE, GEOGRAFICHE-PAESAGGISTICHE, ARCHITETTONICO-URBANISTICHE un mare fuori dall uscio di casa blu carico con bordi celeste di striature vinose nella grandiosità dell ambiente naturale e nella solitudine ci si commuove di fronte alla stella del mattino il mare all alba guardando il cielo buio degli altipiani su cui brillano le stelle lontane ci si domanda se realmente esistono al di la di essi città belle e felici pane di lenticchie, cicerchie e orzo mischio dal gusto acidulo e amaro e le case e gli esseri che mi sono cari sembrano qui fantasmi immaginati in sogno AFRICO (corrado staiano) ha lo squallore di un paese appestato in una terra desolata, e il senso di sfacelo di un paese evacuato perché alla marina sono sbarcati i pirati appena varcato l’uscio fa da traballante altarino una cassetta di legno foderata con giornali vecchi e con la tela cerata recuperata dal tavolo di qualche cucina, una santa di cartapesta, lo sguardo fisso di una bambola appassita stringe fra le braccia fiori di plastica, nastri e brandelli di giornali che riportano cronache ormai vecchie tra le macerie o tra i muri rimasti in piedi dentro le case prive di tetto lungo i vicoli stretti percorsi solo dalle capre, coperti di fango, sterco e detriti nel silenzio privo di serenità nella solitudine e nella finzione di vita di ciò che è rimasto in abitazioni affumicate e primitive. (non fuiti a fuiri fuiendo ca non mi fido di fuiri non riescu i capisci coma facimmu i’ndi movimu se simun assettati) AFRICO?! ne pescatori ne marinai ne operai gruppo non omogeneo e privo di identità che ha perso le radici pastorali e contadine, perse dopo l’alluvione, radici tenere e profonde fatte di pane MISCHIO DI MALARIA di miseria. la natura della costa ionica contrasta con l’asprezza dei monti non è dolce, è serena malgrado il caldo dell estate rinfocolato da certi nomi come ARDORE e CALURA ingombri la testa e pieghi le ginocchia l’insieme è come la tastiera di un pianoforte su cui basta pigiare il dito per sentire una nota musicale e una nota dopo l’altra nasce una sorta di concerto corale dentro il quale è viva e dominante l’anima di un popolo (saverio strati) le meravigliose fiabe del paese arrampicato nel cielo: Ferruzzano. esse possono far vivere (sperimentalmente e didatticamente) i cicli millenari della prodigalità di questa terra, degne di essere paragonate agli ulivi millenari agli antichi vitigni e al profumo delle erbe aromatiche (robert winter) di quel periodo neppure un unghia è stata cancellata dalla memoria con i giochi le cantilene le scene di dolore e di giubilo, gli addii strazianti dei figli che salutavano per sempre da emigranti le vecchie madri scarmigliate ed urlanti per la disperazione nel vedere la propria carne staccarsi definitivamente dal proprio corpo. i cento cunti di ferruzzano, lavoro di scavo e archeologia linguistica, in quanto ogni parola ormai desueta dopo essere stata accarezzata e cullata è stata riposta (nel suo posticino) nel contesto del recupero favolistico siamo entrati nel mondo che non c’è più. (orlando sculli). siamo nella proimavera del 1905 nell’area sacra dell’antica LOCRI. da qualche anno la quiete millenaria era stata turbata dalle prime sbuffanti vaporiere della linea ferroviaria RC-TA, inaugurata da poco. in omaggio al mondo greco i treni, portavano nomi storici. 

Il mattino passavano TEMISTOCLE MILZIADE E PERICLE al pomeriggio EPAMINONDA SOFOCLE E IBICO. si andava sulla linea ferroviaria per vederli transitare in mezzo ai prati, nel regno di Persefone. Temistocle era passato da poco, quando la zappa di giovinazzo trova un ostacolo (antonio delfino gente di calabria) e la notte tra il baluginare della luna che proiettava nella pianura di marasà strani arabeschi, scoprì una bellissima statua del peso di una tonnellata, si tolse il cappello in onore della divinità. e nella sua antica memoria venivano fuori non solo storie di statue anche di monete d’oro e d’argento raffiguranti aquile con serpenti nel becco, pegasi volanti, fulmini alati e teste muliebri con collane e orecchini alla luce tra i detriti dei colli di creta che si scioglievano ai piovaschi.

Oggi è il primo giorno di solstizio il sole sta fermo tre giorni sulla linea d’orizzonte nel suo moto apparente varchi aperti per compenetrazioni iridescenti di congiunzioni astrali e allineamenti celesti. timpa janca 22 giugno il sole è fermo, il mulino di amleto nel suo moto apparente gira in alto di notte attorno al punto fermo stella polare e di giorno dal basso come una sfera che pian piano va un po su e un po giu. ieri ho visto il nord con un bastoncino a 90° perpendicolare all asse alle ore 13.00. cio a cui miriamo non è solo la forza anche l’eleganza dei movimenti mitiga alti e bassi, la stabilita è molto più proficua, coltiva l’autodisciplina e non perdere la tua spontaneità, costruisci un centro tranquillo che sostenga le tue certezze e rimanga al cuore del tuo essere, concentrati più sul presente senza pensare ai problemi del passato e alle aspettative del futuro.

Timpajanca 24 giugno notte di san giovanni, alba al castello di condojanni. nel campo dell’amore la facoltà di scelta trova la sua piena realizzazione, coltiviamo la discrezione e il buongusto in tutto ciò che facciamo. un elemento di incertezza è insito in ogni atto di osservazione. TARANT: velocizzatore cellulare nella stanza azzurra il flusso desiderante determina la realtà. verbicaro 28 giugno dallo ionio al tirreno da un paese all altro equidistanti dal mare sulle prime alture dall aspromonte al pollino eccomi ora in una casa restaurata nel centro storico di verbicaro si dice che qui sia passato escher e che qui si sia ispirato per le sue prospettive impossibili.  nella casa cè una bellissima luce, il pomeriggio il sole in questo periodo entra diretto dalla finestra e la trasforma in una scatola di luce piccolo paradiso. focu meu sarà il titolo del mio prossimo quaderno sulla calabria. vero che il canto dice: stamattina mi sono svegliato na mezzoretta davanti al sol, mi sono affacciato alla finestra e ho trovato lu primo amor, focu meu. vero anche che il fuoco che sembra voler incenerire e bruciare tutto e tutti e fa impaccire le tarantate è quello del sole al suo zenit nel periodo del solstizio. vero altresì che santu paulu de le tarante pizzichi le caruse in mezzu all anche e il fuoco della passione della sensualità e dell erotismo che unisce e santifica i corpi allontanandoli dalle paure ancestrali dell esistenza che reich definisce come l energia più potente dell universo. sono a una festa religiosa in calabria nel vecchio paese semi abbandonato tra scale infinite che si arrampicano verso il cielo quasi a volerne carpire il segreto, architetture sghembe trasversali e paradossali che si dice abbiano ispirato le prospettive impossibili di escher.

Come una pennellata sul foglio bianco il colore rosso. quella parte di costa calabra che volge alla grecia nella zona denominata locride ove l’aspromonte stende dolcemente i suoi piedi declinando pigramente verso il mare dando vita a colline ingiallite al caldo e dal vento annerite dal fuoco violento, ospita fiumare che interrompono le dolci curve dei rilievi. le fiumare d inverno confluiscono generose nel cristallino mare che bagna quelle coste l estate sono secche tranne che qualche rado luccichio d’acqua sono senza vita lasciando i sassi bianchi a brillare sotto il sole cocente. le fiumare hanno origine nelle montagne e durante le stagioni fredde portano a valle acqua fresca e cristallina e nel tempo hanno creato alture che permettono a chi vi sale in cima una visuale perfetta dei monti e del mare. su una di queste alture tra due costoni all estremità più propensa al mare si erge un paesino grigio, in cima all altura si scorge soltanto la torre del castello, il paese si snoda in stradicciuole dissestate che da un lato presentano vecchie abitazioni addossate ai rilievi e dall’altro lasciano alla vista il versante opposto del paese e il mare. (simona arcato). siediti e ascolta, le parole della terra la luce di un paese, al vento che passa come un frutto della memoria, di un contadino sulla strada (margini) INFINITA TERRA magica.

(RISONANZE).  folli come 4 punti cardinali immersi in uno spazio denso e mellifluo diversi e complementari maschile femminile uguale contrario “focu” chimmimbattiu remix luce di fiori nel cielo, cerchi di fumo nell’aria erba secca vento caldo scrivo racconto dormo suono respiro cammino a piedi nudi nel bosco, mi rotolo nella terra mi riposo sulla paglia VORTICE ETERICO piccola luce nella natura, respiro dunque sono tra bionieri neorurali ed etno freak globalizzati vibra la campagna al suono del mattino bling blong RIDDA SELVAGGIA nello ZOO delle GALASSIE del GRUPPO LOCALE, molti soli - soli mondi, uno zoo variopinto IN CONTINUO MOVIMENTO i tempi passano le parole scorrono i pensieri si consumano nell’eterno fluire del nulla allo spegnersi di questa nuova giornata sciamata risacca, DI CARIATI BUCAMI, DIRUTE SUL MARE, LARVATE DERMICO nella psicologia inversa, in/di QUESTO PAESE, mi/ci resta (solo) il/quel nulla seduto al bar del paese, melanzane abbuttunate fra cento anni fa che nuvola chiamare di questa poesia ci resta il nulla dell’infinito fluttuante istante come la schiuma della salsedine biancastra sulla pelle calda arsa dal sole forre, forre e calanchi biancastri, paesi arroccati su colline cariate dal vento e dalla salsedine in forme LARVATE ENDEMICHE e secolari [se non canti senti cantare] tutti i giorni ogni giorno, ogni giorno tutti i giorni, a me piace a te piace, insieme/assieme, a noi piace KLEDON quando esci e la prima parola che senti è la risposta alla tua domanda [OMNIA MEA MECUM PORTO] porto con me tutte le vostre cose ESPLORAZIONI RURALI pensa la metà parla il doppio ridi il triplo l’energia va dove si concentra l’attenzione e l’attenzione va dove si concentra l’energia. la vita va dove si concentrar l’acqua e l’acqua va dove si concentra la vita libera la tua mente prima che lei si liberi di te sperlucente: come ve lo devo dire qua si campa d’aria, qua si campa d’aria! si campa d’aria, non lo sapevate, siamo del sud più sud che c’è. sprofondo sud. l’uomo del sud non c’è che più a sud, più, più in la del suo sud, un sud non trovi più sud del sud. il sud è un paese assai bello il sole è caldo e non si fredda mai, il mare è azzurro verde sperlucente, siamo genti felici e stracontente non abbiamo bisogno mai di niente. qua si campa d’aria! il sud è proprio un paradiso e non c’è bisogno di lavorare co sto cielo sta luna e sto mare, qua si campa d’aria, qui il giorno è chiaro permanente, a che ci serve a noi questa corrente qui ci vediamo benissimo anche di notte, c’è la luna per illuminazione (otello prefazio). ieri leggevo: dicono che raccogli tutto quello che trovi! DOLCE ACQUA FRESCO SOLE E’ L’AURORA suono del silenzio, respiro profondo, bianco di luce, nella piccola mansarda grande materasso, pavimento in legno, la porta di vetro nel telo grezzo del terrazzo, un tavolino su cui scrivere e posare lo sguardo infine il cielo e il mare la in fondo. è qui che si è nascosto l’amore, ci vive una coppia di artisti, fanno vino succhi marmellate pane olio ortaggi, la loro grande casa sempre piena di gente, un po’ locanda, un po’ osteria, aperta a tutti quelli che vogliono parlare di arte vita e sogno. (lento e solitario lungo la via) penso a te e rido, rido e penso a te, mi piaci veramente, sei la donna che ho più amato e desiderato sei l’unica che soddisfa pienamente ogni piccola particella del mio corpo, tutte le cellule gioiscono della tua vicinanza, se un genio mi chiedesse come desiderio da esaudire la più bella in assoluto sceglierei te! CHI PUO’ DIRE ALTRETTANTO (la scrittura) il pensiero corre, il cielo è azzurro, ci sono anch io SOLE SORRISO COLORE MOTORE SPLENDENTE TELEFONO SPENTO VOGLIA DI TENEREZZA: questa esperienza mi ha fatto tornare in mente questa parola che non uso da tempo, tenerezza: dolcezza bellezza serenità. anche nella mestizia nella gioia e nel dolore a volte nello sconforto nel disagio esistenziale di noi viaggiatori nella tempesta come canne al vento sopportiamo ondeggiamo e ci rialziamo quando la piena è passata vorrei...vorrei...e che ne non lo so quel che vorrei da te...o ciò...ecco forse vorrei fare (con te) qualcosa di bello che piacesse a entrambi in modo da poterci far dire noi vogliamo questo e ci piace fare questo. difficile da realizzare anche perché se ci si riesce poi diventa tutto relativo nel senso che il tutto si porta il tutto e l’uno si porta l’uno, IL TUTTO E L’UNO, L’UNO E IL TUTTO E NON L’UNO E L’ ALTRO...BOH! FORSE...! OLTRETUTTO...OLTRE IL TUTTO! COSI COME SEI, COSI COME MI VUOI TOGLIAMOCI GLI OROLOGI E GODIAMOCI IL TEMPO, OGGI SGUARDO A SUD VIA DALLA CITTA DOPO mezzanotte, 120 meteore all’ora lady writer re di denari nove di spade fifth dimension la porta sul buio sgusciare via, TIC TAC, TIC TAC, BOOM! come mezzo di trasporto abbiamo l’ape e andiamo a cutrofiano anche se non so se riusciamo ad arrivare, siamo a Copertino il paese di giuseppe il santo che vola, a bocca aperta! questo strano amico david da cui sono ospite, costruisce diversi strumenti musicali tra cui l’HANK un HANG ARTIGIANALE che lui chiama SBOMBARDULATORE ora siamo in giro con l’APE, mi viene da ridere immaginando io e te in giro per il salento con l’ape il nostro mondo è faticoso si zappa si coltiva si costruisce si cucina si canta si racconta si balla, a volte pure tanto, un mondo di piccole cose semplici fatte con passione umiltà e armonia. nuddù putassame fà ne videe nghi l’ap’ tu vistite nghi la gonn a fiur lu fazzol ngocce e ji nghi la cannottiera biangh la catenin d’or lu cappell di paje li pandalun curciat e li ciambell a li pit. dop calem dall’ap tu ti mitt a ballà e ji ta guard e penz: auà chissì quandè matt... bell e pazziarell! dop ji mi mett a zappà arcuiem li pummador arie a la cas e faceme li buttije, ci magnem lu citron e ci jem a durmì: quand è bell a durmì quanda ti te sonn..! mi sa che dovrei viaggiare con te per le cose stupende che vivi sia per trovarmi un fidanzato :) ieri sono stato in un posto bellissimo pieno di fidanzati, ne ho presi un po a caso e li ho messi in uno scatolone solo che ora non so quanto tempo sopravvivono la dentro... fai i buchi alla scatola! ho fatto i buchi alla scatola e l’ho spedita al tuo indirizzo e fra qualche giorno dovrebbe arrivare sei un grande amico! sto in un vecchio camper di artisti circensi, un po scassato anche se si dorme bene, fuori la sera c’è una fila di fidanzate che si accapigliano per entrare così rimango sempre solo, in compenso mangio tanti fichi, di tutti i tipi la campagna salentina ne è piena in questo periodo fichi d’india muretti a secco lentischi e terra rossa il concertone non mi piace. 

Troppo, troppe luci, troppo allestimento troppe coreografie, troppi arrangiamenti, troppi costumi! solo alla fine hanno fatto canti e balli di pizzica salentina ed è stato bello. si lo so non sono andato perché sto nella campagna salentina tra muretti a secco terra rossa lentischi fichi, fichi d’india e altra frutta autunnale e l’unico mezzo di trasporto che abbiamo è l’APE e lo usiamo solo nei paraggi, DIVERTENTE! il posto si chiama COSMO CENTRALE di copertino stiamo costruendo in SUPERADOBE oggi facciamo una festa tra amici con pizza e vino rosso, c’è pure la luna piena, suoniamo e cantiamo attorno al fuoco. poi la vera festa nella bellissima piazza san giorgio di melpignano inizia dopo il concerto con le ronde spontanee che durano fino all’alba e anche oltre, con una fantastica onda energetica che si diffonde nella piazza al sorgere del sole accolto dal suono di centinaia di tamburelli la notte della taranta ormai è esplosa in mille rivoli e mentre anni fa erano gli unici concerti ora ce ne sono in ogni paese tutte le sere, ogni piazza una luminaria ogni paese un concerto ogni borgo un palco e una festa. BASELLA RUBRA PERILLA FLUESCENS: ho attraversato campi su campi coltivati a pannelli solari che non fioriscono mai i poi sono arrivato sulla via delle ginestre di asfalto grigio scuro e sulla via delle orchidee vicino alla fabbrica del cemento mi fermai a comprare i sacchi di patate (rossi) per costruire la casa di terra e il tipo del negozio mi ha detto che cercava il mare calmo e ha trovato me e se resto per la notte mangiamo le ricotte e ho risposto che non mi piacciono le ricotte [RUMBA] la cacca così si chiama il gatto ha fatto la cacca il rospo stava dicendo roon roon poi non so cos’altro ha detto ascendiamo una nuova dimensione dell’essere anima bella di lecce e dintorni sono ancora perso nei fumi e nelle rugiade della splendida campagna salentina un saluto dal paese del santo dei voli fra giuseppe da copertino mi piace pensare e comunicare per pillole come comporre pian piano un grande mosaico di cui solo alla fine se ne vede la configurazione la natura è bizzarra così noi esseri umani grazie per lo pensiero anima errante OH SAN NANDO! ieri sono stato al giardino di santoronzo da giovanni motozappa con mimino glifosato a spremere il primitivo ed assaggiarne la succosa essenza d’amore d’umore. con basella e perilla abbiamo cercato per le vie di lecce il senso d’urgenza senza trovarlo in compenso siamo stati premiati con l’acqua che balla e l’albero che suona pasticci di maccheroni e torte mandorlate la firenze del sud com’è definita lecce non è solo barocco architettura aragonese angioina borbonica fascista liberty moderna tutto ben sedimentato amalgamato e ben conservato la più bella è otranto la città più ad oriente con il mosaico della vita nella cattedrale, il castello aragonese i vicoli del centro storico la scalinata sul mare che la fa sembrare benares sul gange in india.

ANIMA MUNDI il camper dove sto dormendo un tempo era di due artisti circensi un mangiatore di fuoco e una donna barbuta sempre piaciuta si chiama “la madame” io la chiamo scherzosamente “la puttana” immaginando tuttavia gente che ci ha dormito in tutti questi anni il treno è bloccato in mezzo al niente vicino foggia! perché cosa è successo? si era stancato e si era fermato a riposare ora è ripartito! va piano! mi sembra ancora stando! chiesa se ce la fa! mi spieghi perché non prendi i treni seri e vai a prendere i locali? è un intercity ed è stato il primo che ho trovato con posti ancora liberi da ieri e pure questo è pieno! dove si trova il treno? nel buio della notte! ti aspetto e appena arrivi ti rompo la testa! voglio dire che quando ti penso mi ispiro e quando sono ispirato ti penso, non che sia importante quel che mi ispiri, mi piace essere ispirato, è come essere illuminato, provo piacere nell’essere ispirato, quell’istante unico e inconfondibile in cui ci si accende e ci si dedica alla natura ala vita all’amore all’abbondanza e si percepisce l’insostenibile leggerezza dell’essere uomo donna allo stesso tempo essenza dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo uniti in un connubio di sensazioni che ci aprono all’armonia delle sfere celesti e terrestri come una irrefrenabile danza della gioia dell’euforia e dell’entusiasmo di essere semplicemente seduto a bere una birra alla luce del tramonto, grazie la birra mi sa che ti fa uno strano effetto
[IL CAMPAGNOLO] [MAI STAT@ ZITT@] [IL SUONO DELLA TERRA] [SPECCHIARSI NELLA TERRA] ciò che il giovane vede nello specchio l’anziano saggio vede nel muro di terra (detto persiano) associazione muro di terra con il volto di una persona anziana mai stato zitto il campagnolo si specchia nella terra e la farfalla si libra sulla luna incespicando nelle stelle che giocano con la luna dei gemelli il suono della terra (in) nell’attesa del respiro algoritmo di un bacio costa fatica, prezzo della costanza dell’impegno lucido non barattabile. senza spazio per la rassegnazione e per la nostalgia, allora nuova utopia d’amore un nuovo orizzonte di vita strategia lillipuziana per informare esperienze anarchiche. seminiamo ancora seminiamo sempre sogni realizzabili complessità di un ragionamento che si è fatto percorso di vita individuale collettivo (di che film sei?) chi sta in armonia con se stesso è anche in armonia con l’ambiente tanto più si riesce a comprendere i tratti della propria personalità e riconoscere i propri talenti tanto più si sarà capaci di capire e apprezzare il resto dell’umanità antidotum tarantole testa parlante incantastorie di terra d’Otranto e dintorni EUFORIA E MORMORIO NEL RICHIAMO DELLA MUSICA DEL TAO EBREZZA E RITMO SUSSURRO E RESPIRO DELLA LIBERTA’ SEDUZIONE E PIACERE NELLA DANZA DELLO SPLENDORE PASSO VOCAZIONE E INCANTO CANTO DELLO SPIRITO VOCE DEL SILENZIO pescara undici ottobre ore 11.36 i pensieri fanno rumore come l’amore che brucia nel profondo dell’anima BOTANICA PARALLELA ERBARIO CONTEMPORANEO VEGETAZIONE NATURALE.

LA PRIMA VOLTA, quando ti ho visto avevo paura di parlarti... ti ho parlato e avevo paura di baciarti... quando ti ho baciato avevo paura d’amarti... ora che ti amo ho paura di perderti (da un muro della città). 

L’uomo pensante sul tappeto volante riflette al rumore sordo del suono della vita sulla condizione umana come limite apparente convinto che il flusso desiderante determini la realtà mormorio euforia e tutto ciò che si trova lungo la via, colori suoni odori, di un autunno caldo e luminoso pensieri che fanno rumore, nei tubi compressi della memoria, l’atmosfera del passato come pietre che rotolano, nell’erbario contemporaneo, della botanica parallela o nel mio buon caffè!!! ricordo storielle e aneddoti infiniti una sola bucata lungo il cammino nel bosco tattile delle favole PAESI CHE SOGNANO IN ORDINE SPARSO SALUTI BUONGIORNO BUONASERA BUONANOTTE CIAO ARRIVEDERCI (ADDIO) BIDONE FINESTRA SEDIA PORTA L’ACQUA E’ NELLA BROCCA BENE/MALE così così quando sei intimorito, fai una cosa... CANTA!

Ferdinando Renzetti 

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