giovedì 14 novembre 2019

"Il dolore e la sua medicina". di Francesco Racanelli - I consigli naturalistici di un guaritore medico

Risultati immagini per "Il dolore e la sua medicina" di Francesco Racanelli vedi
Non mai abbastanza considerato e messo in pratica è il valore profilattico, terapeutico dei medicamenti naturali: moto all’aria aperta, sole, igiene dietetica e fisica.
Non polarizziamo il malato sulle medicine che si acquistano solo in farmacia, ma invogliamolo a servirsi degli immutabili e costanti benefici che Dio elargisce a tutti senza parsimonia, i quali potenziano la difesa organica come nessun’altra cosa e che, adoperati fin dalla nascita, sono i migliori custodi della salute.
Insegni il medico ad allevare i figli secondo natura.
Faccia mettere al bando i vestiti che infagottano i ragazzi per timor del freddo, insegni ai genitori o a chi per essi a non soffocarne la naturale vivacità:
un bernoccolo in più e una medicina di meno.
L’assuefazione dell’organismo fisico è fin dai primi anni grandissima, perciò si cerchi di abituare il corpo a sopportare il peggio, per tonificarlo in modo che possa opporre la migliore difesa naturale all’invasione delle malattie.
Il medico consigli di non precipitarsi a curarsi ogni piccolo disturbo dei bambini:
un raffreddore, un po’ di tosse, una lieve diarrea, una febbricola, ma a saper aspettare per vedere se l’organismo, mediante la vis medicatrix, energia di difesa, che nei ragazzi risponde ed attacca decisamente, non reagisca da sé.
Si otterrà così una specie di immunizzazione, un potenziamento della resistenza organica.
Il curante intervenga solo quando questa è insufficiente, altrimenti il fisico non solo non verrà allenato, ma sarà indebolito, se subito riempito di medicine a non finire.
Dove entra il sole non entra il medico.
Operai, che passate tante ore al giorno in ambienti antigienici per soprariscaldamento, per emanazione di gas, per agglomeramento o per le sostanze tossiche che lavorate, nelle ore libere non rinchiudetevi in luoghi chiusi e malsani, ma con un libro istruttivo che arricchisca la mente, elevi l’anima, riposate e tonificatevi all’ombra dei giardini, che non mancano nella nostra bella Italia o recatevi nelle immediate campagne a rinnovare l’aria dei vostri polmoni.
I giorni di festa, poi, il vostro corpo dovrebbe prendere una ubriacatura di luce, d’aria, di sole, di moto.
Invece di intossicarvi il corpo e l’anima nei caffè e nei cinematografi, ringiovanite il fisico, rallegrate il cuore tra gli affetti e la gioia domestica.
Vedrete così come sarà più facile tenere lontano le malattie fisiche e morali da voi e dai vostri cari.
Quale pena fanno al cuore del medico gli impiegati e i professionisti, costretti a passare la maggior parte della loro giornata in ambienti antigienici, curvati sui tavoli ingrati dell’ufficio al riflesso della luce elettrica o di pallida luce naturale!
Sfortunate creature, vi fate curare l’anemia con estratti epatici e ghiandolari, il mal di testa che vi tormenta con cure fosforate, la stanchezza fisica con medicine ferruginose, arsenicali e vitaminiche.
Già vi pesa il ventre e le articolazioni sono arrugginite.
Tornate a casa e vi rinchiudete nello studio o nel salottino, infagottati a leggicchiare, magari schiacciando un pisolino che non riposerà, ma vi renderà più stanchi e nervosi.
Muovetevi, lavorate fisicamente per riportare l’equilibrio nel vostro organismo:
meno medicine, ma maggior attività animale e neurovegetativa.
Meno libri dilettantistici e più fatica manuale, sfacchinando per la casa, uscendo a fare delle commissioni a piedi.
Sempre con l’utile cavallo di S. Francesco, recatevi all’ufficio senza stiparvi nei carrozzoni delle tranvie; invece di rimanere a poltrire fino all’ultimo minuto sotto il calore malsano delle coltri, levatevi un’ora prima per sgranchire le membra intorpidite.
Non è il numero delle ore che si trascorre nel letto a determinare il riposo, ma il come vengono impiegate:
i pisolini, i dormiveglia sono dannosi, bisogna rimanere a letto solo per dormire profondamente, e così reintegrare il corpo e riposare la mente.
Ho conosciuto gente che non ha mai visto levarsi il sole.
Compatibilmente alle proprie attività seguire la natura:
a letto presto la sera e in piedi presto la mattina:
norma che fino alla giovinezza deve essere eseguita scrupolosamente.
Invece si vedono perfino dei bimbi a sera inoltrata nei cinematografi sbadigliare e dormire sulle ginocchia dei genitori.
Ci sono ragazzi che trovano indecoroso andare a letto presto,  volendo fare la vita dei grandi:
i parenti hanno poi la pretesa di lamentarsi con il medico, perché il piccino è sempre pallido, gracile, nervoso quantunque abbia preso le medicine ordinate.
Lasciateli piangere, ma mandateli a letto, obbligateli a levarsi di buon ora per recarsi a piedi a scuola, non serviteli di tutto punto e lasciateli piuttosto servire.
Ci sono tante occasioni per far muovere i ragazzi:
dalle commissioni per la casa alle palestre di ginnastica, e ciò anche per evitare che si esaltino, leggendo troppi giornali a fumetti o vite dei divi dello sport, della canzone, del cinematografo.
Non sia la paura della pioggia o del sole o del caldo o del freddo a farvi ricercare l’abitazione nel centro, dove vi agglomerate come formiche nei formicai, per essere vicini agli uffici o allo studio o alla scuola dei figlioli.
Risparmierete nella pigione, nel medico e nelle medicine, avrete una casa più igienica e potrete profittare dell’inestimabile vantaggio di un pezzo di giardino o di orto, se andrete ad abitare verso la periferia della città meno sovrappopolata e congestionata.
Nei ritagli di tempo libero potrete coltivare l’orto, traendone beneficio per il fisicosana ricreazione per lo spirito e utilità economica per la famiglia.
Risultati immagini per "Il dolore e la sua medicina" di Francesco Racanelli vedi

Nessun commento:

Posta un commento