Il primo dato da mettere in evidenza è quello fornito dal Dipartimento Ambientale della Commissione europea, secondo cui l’Italia sarebbe il paese dell’Unione Europea con il più alto numero di rifiuti che finiscono in discarica; sono tutte in regola?
l’Italia purtroppo si evidenzia per l’alto numero di discariche abusive, le quali possono aver trasferito potenzialmente attraverso l’aria, l’acqua e il suolo numerosi inquinanti.
Condanna della Corte di Giustizia Europea (2 Dicembre 2014) riferita a 200 discariche, di cui 14 contenenti sostanze pericolose; riportiamo solo le regioni in cui sono state individuate discariche abusive(almeno una) con rifiuti pericolosi: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria(4), Lombardia(2), Marche, Piemonte, Sicilia e Umbria.
La maggior parte delle discariche abusive sono dislocate nelle regioni meridionali dell’Italia, tra queste troviamo la Campania, la Calabria, l’Abruzzo e la Puglia; infatti dagli ultimi dati ufficiali acquisiti presso la Commissione UE, aggiornati a dicembre 2017, in Italia ci sono ancora 68 discariche abusive da bonificare o da chiudere in riferimento alla sentenza C-196/13 sancita dalla Corte di giustizia europea nel 2014 (Agenpress); di queste, ben il 65% dislocate nel sud. - Per tali discariche, che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente, l’Italia paga 200mila euro di sanzioni ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi.
Una delle discariche più grandi è stata individuata a Troia (FG), i cui rifiuti saranno rimossi entro il 2020 e solo dopo seguirà un piano di controllo di eventuali matrici alimentari e ambientali; tali rifiuti da considerarsi speciali e potenzialmente pericolosi, di cui almeno 119.000 tonnellate(1)sono costituiti anche da rifiuti interrati. -Dato ancora più allarmante il numero di siti potenzialmente contaminati in Italia 12482 di cui 58 di interesse nazionale; le regioni più interessate: Lombardia (3733), Toscana(1600), Lazio (1088) (2)
Sempre più frequentemente quando si scava si trovano spesso carichi di amianto, metalli pesanti e altre sostanze pericolose (vedi superstrada pedemontana), spuntano diverse discariche abusive sugli scavi che si stanno facendo in cui si trovano spesso ammassate e interrate sostanze tossiche. -Altro problema allarmante che contribuisce in maniera significativa con l’inquinamento del territorio circostante sono gli incendi dolosi che si verificano sempre più spesso nelle discariche e/o 16 impianti di smistamento di rifiuti: a) impianto di smistamento della Ipb, via Chiasserini 21 alla periferia di Milano, in cui erano confluiti; b) gran parte delle sedicimila tonnellate di infiammabili, soprattutto plastica, accatastate senza autorizzazione, provenienti dai depositi delle province di Napoli e Caserta, completamente bruciati a metà ottobre 2018; Le sedicimila tonnellate andate a fuoco hanno disperso nell’aria una quantità di polveri inquinanti paragonabile a quella che gli inceneritori italiani produrrebbero in 2500 anni di attività (L’Espresso 13.11.2018).
Un altro deposito a Santamaria Capua Vetere è andato in fiamme il 1.11.2019. d) Sono stati censiti oltre 340 incendi a impianti per la lavorazione dei rifiuti: tra questi, i roghi hanno distrutto 136 centri di trattamento, 103 discariche abusive, 31 discariche autorizzate, 45 piattaforme di selezione, 14 inceneritori; le regioni più colpite (Piemonte, Lombardia, veneto, Lazio e Campania)
(Censimento del Sole 24 ore).
Fonte: AK Informa n. 47
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