domenica 31 maggio 2015

Bioregionalismo culturale verofinto


Tempo fa ero in valle ditria a casa di hirina illustratrice e scrittrice di libri per bambini e grande viaggiatrice. vive da tempo a cisternino dove ha raccolto oggetti libri giochi e fiabe provenienti dai vari luoghi del mondo  che ha visitato. mi ha donato un libro illustrato e scritto da lei in cui un bambino che vive con la sua famiglia trova una scatola e se la mette in testa e ci va in giro. la nonna lo vede e fa dei fori in corrispondenza degli occhi per vedere. il padre pure lo vede e fa un foro vicino al naso per respirare, la mamma una apertura stretta e lunga davanti alla  bocca per parlare e mangiare, una sorella dei fori alle orecchie per sentire e un altra sorella disegna sulla scatola un bel volto sorridente. il bambino soddisfatto a cena seduto a tavola dice: e’ così bella questa scatola che non voglio più toglierla! i componenti della famiglia preoccupati, il giorno dopo si fanno trovare a tavola per la colazione tutti con una scatola disegnata in testa. il bambino abbandona subito la sua scatola.

la diversità lo affascinava in quanto tale!

un amica, luciana, stava buttando una vecchia montatura di occhiali senza lenti e lho pregata di regalarmela. qualche giorno dopo roberta altra amica mi ha fatto con un guscio di plastica delle sorprese dell ovetto kinder il naso rosso. poi ho trovato il cappello. una sera al  carpinofolkfestival ho indossato il mio costume, qualcuno mi ha prestato la chitarrina per fare lo spettacolo di mimo clown mago distratto. ho avuto un successo enorme. bambini ragazzi e anche adulti mi tiravano da tutte le parti per farsi una foto con me. alcuni bambini mi chiedevano se ero vero o ero finto. all inizio avevo risposto che ero un po vero e un  po finto. poi risposi “verofinto”  così era un nuovo personaggio che poi ho portato in giro in parecchie piazze dei paesi del meridione.

la maschera rovescia lo stereotipo della normalità facendo della diversità un valore se non addirittura una necessita. in un certo senso la maschera eleva a un grado di sensibilità maggiore in cui ci si sente più percettivi e recepivi anche nei confronti di chi e’ in difficoltà, la vera bellezza metafisica e’ quella in cui sia chi rappresentasi a chi partecipa come spettatore provas benessere psico fisico con spontaneità e naturalezza. il mimo clown crea una bolla di energia gioiosa dove il tempo e lo spazio si dilatano si restringono e a volte si aggrovigliano a seconda dell intensità dell energia prodotta nella performance

sei scomparso come sei apparso!
otto o non  otto! ti mordo per la gioia donata
ho concluso  adesso una giornata di stress da lavoro
il tuo saluto mi ha regalato un sorriso!
ciao clownpunkito qui abbastanza bene!
caro viaggi-attore tra profumi colorati e terre tribali
cerco passaggio  ai baci di ciliegia!
una lacrima  un sorriso nell anima e nel viso
nell istante della sera e poi cosa che si avvera!
il cuore batte come e quando vuole!
la mente si perde e si esalta e
sulla strada trova la via giusta!


Ferdinando Renzetti



P.S. Ogni errore di forma e grammatica è volutamente ricercato

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