martedì 5 maggio 2015

Vademecum delle buone pratiche da seguire quando andiamo al mare




Monitoriamo il territorio osserviamo la natura che ci circonda lungo il nostro tragitto. Non abbandoniamo rifiuti, differenziamo come se fossimo a casa. Impegniamoci a che vengano installati gli appositi contenitori, laddove non ci siano. Quello che per qualcuno è rifiuto, per qualcun'altro potrebbe diventare creazione... c'è chi ne ha fatto un'arte-mestiere, pensiamo per esempio al sughero abbandonato, prezioso e secondo molti comuni da smaltire nell'indifferenziata. Ricordiamoci che una volta raccolti dalle ditte di smaltimento, le "risorse" abbandonate finiscono quasi sempre in discarica.

Non portiamo via "souvenir" sia vivi che morti, sia vegetali che animali, siano sabbia siano ciottoli: hanno anch'essi la loro funzione nel mantenere in equilibrio l'ecosistema della spiaggia. Pensiamo, per esempio, al vero e proprio saccheggio di conchiglie sulle spiaggie dei paesi esotici.

Non facciamo razzia di molluschi, le gustosissime telline, vongole, cannolicchi, ricci di mare, per non parlare dei datteri, per la cui pesca, si distruggono irrimediabilmente zone rocciose.

Quando raggiungiamo la meta motorizzati, ricordiamoci di non fare fuoristrada e di lasciare il veicolo lontano dalla spiaggia: una camminata ci farà bene, non creeremo ingorghi e non disturberemo con motori molesti.

Non cerchiamo di disfarci di animali marini da acquario o da collezionismo: molto spesso sono organismi alloctoni che andranno a rinforzare la nutrita schiera di "alieni" che ormai vive i nostri mari, prevarica le specie nostrane più delicate e modifica a volte in modo irreversibile i nostri ecosistemi marini.

Partecipiamo alle iniziative volte a ripulire le spiaggie, facciamolo anzi ogni volta che andiamo al mare. Un piccolo aiuto di ciascuno di noi eviterebbe l'accumularsi di rifiuti-risorse.


Anna Maria Irace

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