lunedì 6 agosto 2018

Pianeta Terra - Esiste ancora un posto in cui rifugiarsi?


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In Alaska nell’area di Anchorage il tempo estivo è subtropicale da settimane. Sui social si rilevano numerosi messaggi di gente che esce di casa con solo un paio di pantaloncini senza maglietta. Ci si tuffa nei fiumi per avere refrigerio e ci rimangono anche mezza giornata. Le temperature diurne oscillano attorno ai 27°C con punte fino a 30ºC, cioè una quindicina di gradi sopra la media stagionale. Si verificano spesso temporali ed acquazzoni torrenziali tipicamente estivi e mediterranei. La vegetazione e soprattutto le piante selvatiche stanno crescendo a dismisura.

Nel nord della Norvegia, sul Mar Glaciale Artico, pochi giorni fa a Tromsø, settima città della Norvegia e principale centro urbano della Lapponia, 300 km dentro il Circolo Polare Artico, si poteva fare il bagno come ai Tropici, con temperature che si aggiravano sui 30°C anziché i 10°C che solitamente caratterizzano questa stagione. Soli 21°C invece nelle isole Svalbard, seicento km più a nord della Norvegia e altrettanti dal Polo Nord, le terre abitate più a nord dell’intero pianeta, peccato che le temperature normalmente dovrebbero essere non più di 5 o 6°C in questa stagione e per gli abitanti equivale a caldo opprimente che crea disagi, non dispongono neppure del vestiario adatto, possono solo spogliarsi … 

Di esempi come questi se ne potrebbero fare a bizzeffe, e con questo mio breve intervento mi limito soltanto a segnalare che ormai è assolutamente inutile guardare le statistiche e cercar di fare le medie ponderate con i dati e la documentazione del passato, perché quello che avverrà in futuro nessuno è in grado di prevederlo, nessun programma di simulazione al computer, nessuno scienziato, nessun profeta, veggente o paragnosta potrebbe prevedere quale sarà il clima nelle varie aree geografiche, se non per grandi linee, assai approssimative.
Se siete in procinto di scegliere una meta dove trasferirvi per godervi la pensione (se avrete la fortuna di riceverla e se ve la faranno pervenire a destinazione), e se per voi è importante il clima che vi accoglierà, per la vostra salute e il vostro benessere, allora le scelte convenzionali, tradizionali, quelle entrate nell’immaginario collettivo per esperienza e divulgazione popolare, non sono più valide. Sono informazioni ormai obsolete, inattendibili, non aggiornate, invalidate, rischiereste di prendere una colossale cantonata. Le mete del turismo di massa, dove fino a qualche tempo fa il clima era garantito come mite e stabile, con modeste escursioni termiche dal giorno alla notte e dall’estate all’inverno, paradossalmente è come se non esistessero più, NON FATECI PIU’ ALCUN CONTO. 

Probabilmente le condizioni climatiche sono cambiate, meglio informarsi da chi ci vive attualmente, non da chi si è recato in passato e trasmette solo i suoi ricordi.
Se desiderate climi temperati e luoghi fuori dal turismo di massa, se avete sempre temuto le aree geografiche proverbialmente fredde, meglio cambiare paradigma. 

Ormai per cercare climi miti e temperati è preferibile recarsi nei paesi nordici: Islanda, Scozia, Groenlandia, Arcipelago delle Svalbard, Scandinavia Settentrionale, ecc., ovviamente riferendosi sempre alle coste più esposte alle correnti oceaniche calde (la Corrente del Golfo o quella Nord Atlantica). Vi troverete inoltre una densità abitativa spesso inferiore a 1 abitante per kmq e un clima cui ci si potrebbe abituare con minori difficoltà di quanto si tema inizialmente, essendo perlopiù un freddo secco e non umido, cui ci si può adattare, e i costi per riscaldarsi sono decisamente inferiori che da noi, per motivi tecnici e culturali (civiltà più evolute). In Islanda ad esempio per la geotermia che produce energia a costi irrisori, oppure per la presenza in zona di materie prime abbondanti e quindi accessibili come costi (legname, carbone, ecc., in tutta la Scandinavia) o per la costante presenza di venti che alimentano le turbine eoliche (come in molte isole del Mare del Nord e del Mar Glaciale Artico).

Senza contare inoltre che a causa di latitudini così estreme e densità abitative così scarne, contrariamente a quanto si potrebbe essere indotti a pensare, la vita di società è favorita, e resterete sorpresi di come piccole località remote, sperdute tra i ghiacci perenni (o quasi), siano molto ben organizzate per la qualità dei locali pubblici, dei servizi ricreativi e sociali, delle iniziative culturali, ecc.. L’unico problema serio è rappresentato dalla lingua, ma sono ormai imminenti soluzioni tecnologiche che consentiranno di portare al collo un traduttore vocale istantaneo di ottimo livello qualitativo nell’interpretare e pronunciare intere frasi, concetti e argomenti, un settore dove effettivamente la tecnologia avanzata potrebbe rivelarsi di straordinaria utilità, consentendoci di recarci in qualsiasi parte del globo comunicando e interagendo con i residenti e gli eventuali turisti, senza più barriere linguistiche.


Claudio Martinotti Doria - claudio@gc-colibri.com


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