domenica 5 aprile 2020

Covid-19. La pandemia ferma la Terra...


RIPARTIRE DALLA TERRA DOPO LA PANDEMIA, LA SCOMMESSA DEL CONSORZIO ...

La quarantena imposta dalla pandemia di Covid-19 in molte parti del mondo ha abbattuto il rumore di fondo delle vibrazioni sismiche causate alle attività umane: per i geologi è un'occasione preziosa per ottenere una rilevazione più sensibile dei movimenti naturali della crosta terrestre.

La pandemia di coronavirus ha portato il caos nelle vite e nelle economie di tutto il mondo. E gli sforzi per frenare la diffusione del virus potrebbero implicare che il pianeta si muove un po' meno.

I ricercatori che studiano i moti della Terra riferiscono un calo del rumore sismico – il ronzio delle vibrazioni nella crosta del pianeta – che potrebbe essere il risultato dell'interruzione delle reti di trasporto e di altre attività umane. Dicono che questo potrebbe permettere ai rilevatori di individuare terremoti più piccoli e aumentare gli sforzi per monitorare l'attività vulcanica e altri eventi sismici.

Eventi naturali come i terremoti fanno muovere la crosta terrestre, e lo stesso accade per le vibrazioni causate dai veicoli in movimento e dai macchinari industriali. E anche se gli effetti delle singole sorgenti possono essere modesti, insieme producono un rumore di fondo, che riduce la capacità dei sismometri di rilevare altri segnali che si propagano con la stessa frequenza.

I dati di un sismometro dell'osservatorio belga mostrano che le misure per frenare la diffusione di COVID-19 a Bruxelles hanno causato la riduzione di circa un terzo del rumore sismico indotto dalle attività umane, dice Lecocq. Le misure comprendevano la chiusura di scuole, ristoranti e altri luoghi pubblici a partire dal 14 marzo, e il divieto di tutti i viaggi non essenziali a partire dal 18 marzo.

L’attuale calo ha aumentato la sensibilità delle apparecchiature dell'osservatorio, migliorandone la capacità di rilevare onde che sono nella stessa gamma di alta frequenza del rumore. Il sismometro di superficie dell'impianto ora è sensibile alle piccole scosse e alle esplosioni di cava quasi quanto un rilevatore posizionato in un pozzo a 100 metri di profondità, aggiunge. "In Belgio si è davvero fermato tutto".

La diminuzione del rumore potrebbe essere utile anche ai sismologi che utilizzano le vibrazioni di fondo naturali, come quelle derivanti dal frangersi delle onde oceaniche, per studiare la crosta terrestre.

Poiché l'attività vulcanica e il cambiamento delle falde acquifere influiscono sulla velocità di propagazione di queste onde naturali, gli scienziati possono studiare questi eventi monitorando il tempo che impiega un'onda a raggiungere un determinato rilevatore. Un calo del rumore indotto dall'uomo potrebbe aumentare la sensibilità dei rivelatori alle onde naturali a frequenze simili.

Anche se non tutte le stazioni di monitoraggio sismico vedranno un effetto così pronunciato come quello osservato a Bruxelles. Molte stazioni sono collocate di proposito in zone remote o in pozzi profondi per evitare il rumore umano, e quindi potrebbero vedere una diminuzione minore, o nessun cambiamento, nel livello di rumore ad alta frequenza che registrano.

Elizabeth Gibney / Nature

Elizabeth Gibney (@LizzieGibney) | Twitter

(Fonte: La Repubblica - Articolo segnalato da Ferdinando Renzetti)

2 commenti:

  1. Integrazione di Enrico Manicardi: "La guerra che la civiltà ha dichiarato da diecimila anni alla Natura (e dunque anche alla nostra natura umana) non finirà con il coronavirus: a queste prove tecniche di soggezione della popolazione mondiale, faranno seguito altre prove, altri abusi, altre prevaricazioni, altre forme di riduzione di tutti alla schiavitù, alla forma della macchina. Occorre mettersi in salvo, non basta più teorizzare semplicemente la libertà, serve cominciare a organizzarsi per praticarla per davvero. Sapere di non essere soli è vitale. Info: posta@enricomanicardi.it"

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  2. La misura del tempo dilatato dalla pandemia produrrà una nuova individuale e comune introspezione percettiva sulla vita e sulle relazioni tra noi e l'ambiente naturale. Una nuova dimensione dei valori etici della solidarietà e delle ragioni della sostenibilità della vita biologica, si affaccia alla meditazione, per sfuggire al destino infausto costruito dagli egoismi umani. Chissà che non sia tempo per costruire una comunità nazionale unita sul progetto della rifondazione armonica della Repubblica Italiana su questi principi di civiltà. Perché non partire da Treia, per prospettare iniziative di senso, a cominciare dalla istituzione della giornata di fermo mondiale, per riflettere sui pericoli degli squilibri naturali indotti dall'egoismo e dalla supremazia di pochi uomini?

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