lunedì 13 luglio 2020

Bioregionalismo e riscoperta della sacralità della Natura...



Per avere qualche nozione in merito alla  spiritualità della natura, bisognerebbe andare indietro nel tempo, magari al periodo protostorico della Grande Madre  o perlomeno all’epoca delle civiltà antiche: egizia dell’antica Grecia, con credenze Politeiste, ossia più Divinità interposte alla sacralità dei Poteri inviolabili riconosciuti alla Natura del Pianeta.

In quell’epoca, la Natura nel suo insieme era filosoficamente assoggettata al controllo e piaceri delle varie Divinità, trascurando l’essere umano soggetto al loro volere.

Naturalmente, questo concetto era radicato in Africa ed Europa, mentre in altre Aree del mondo scoperte successivamente, ci sorpresero con concetti molto diversi sulla sacralità della vita e della Natura. I Sumeri e gli Accadi, gli Assiri, i Gilgamesh, i Cinesi, i Babilonesi, i Maya, i Hindu, gli Andini, e tanti altri.

Con l’arrivo del “Messia”, fu sradicato il Politeismo per guidare il mondo con nuovi concetti improntati sulla salvezza dell’anima (post mortem), con un Monoteismo allargato poi all’Islamismo, un solo Dio, l’Essere Supremo, Creatore e Dominatore dell’Universo, "liberando" l’uomo dalle credenze  naturalistiche, responsabilizzando l’essere umano verso un uso  deliberato nella scelta del bene e del male per meritare il premio eterno: Il Paradiso.

Un importante Storico Americano il quale aveva assistito ad un incidente accaduto nel suo Paese, fu invitato a deporre in Tribunale insieme ad una dozzina di testimoni che avevano assistito al medesimo incidente. Lo Storico fu sentito per ultimo e rivolgendosi alla Corte, disse con tono autorevole: Sig. Giudice, dopo aver sentito le testimonianze sotto giuramento, effettuate dai miei predecessori, per un fatto accaduto tre giorni fa, sono portato a dubitare della storia.


La lunga storia del nostro mondo dove l’uomo servito e riverito dal benessere offerto gratuitamente dalla Natura, non è per nulla meritevole di tanta grazia, calpestando indegnamente il bene comune da tramandare in eredità alle generazioni future per il proseguo della vita.

L’Universo è in continua espansione e la Natura segue un percorso di sviluppo miracoloso che progredisce con l’avanzare del tempo, provvedendo al necessario per la vita dei suoi figli, siano essi fiori, piante, germi, batteri, animali o esseri umani, a formare una catena indispensabile alla vita del Pianeta.

La natura è oltre il  tempo e le varie epoche di riferimento, sono troppo distanti per noi mortali per accertare la realtà, in contrapposizione con la realtà suggerita dall’immaginazione, con delle mezze verità descritte secondo le differenti interpretazioni, condite da interessi, egoismi, rivendicazioni e guerre.

La narrativa universale sulle varie epoche descritte dalla storia, sono il frutto di possibili verità artefatte e condite con Mitologie, Filosofie e interessi di parte, che arrivano ai nostri orecchi come sacrosante realtà.  
Il mondo religioso e scientifico  è diviso fra il concetto di evoluzione della specie, sostenuto da Darwin, e la data della Creazione 3761 AC sostenuta dai Giudei.

Il mondo fu "scoperto" millenni prima che l’occidente, rappresentato dall’uomo bianco, riuscisse a mettere piede in terre già abitate, dove prepotentemente innalzò la propria bandiera di conquista, sporcando e depredando con l’uso della forza, i suoi simili e la Natura.

I Saggi attraverso il tempo, elaborarono varie filosofie aventi per scopo il rispetto incondizionato verso la Natura, oltre a diffondere l’amore e la comprensione verso tutti gli esseri del creato, in un mondo portato a egoismi, rivendicazioni e guerre infinite per sottomettere l’uomo alla gloria del Potere.

In un pensiero scritto da Paolo D’Arpini, leggo il riferimento all’incomprensione umana, causata dai diversi "linguaggi" diffusi nel mondo (anche in termini culturali e politici, ovviamente), i quali a suo parere allontanano le Comunità umane  dalla possibilità di dialogare e capirsi.

La madre e il bambino riescono a capirsi pur non parlando lo stesso linguaggio. Un altro esempio ci viene trasmesso dal nostro Paese, considerato la culla selvaggia di tutte le filosofie più avanzate che inneggiano alla Fede e al vivere civile, dove parliamo tutti la medesima lingua, aspiriamo ai medesimi risultati di rispetto e di benessere, ma con un muro invalicabile che rende il medesimo linguaggio incomprensibile.

Per rientrare nella storia contemporanea, più vicina ai nostri tempi, palpabile e meno soggetta a caricature d’interesse, citerò uno dei grandi pionieri della scienza del nostro Paese, Galileo Galilei, sicuramente degno del titolo di Omo Sapiens Sapiens, il quale per emancipare il pensiero del sapere innovativo più corrispondente alle realtà scientifica, fu vittima di punizioni inflitte da filosofie arretrate e contrastanti da parte della Madre Chiesa.

L’esempio di Galileo ci porta a credere, quando si supera il limite del sapere, non conforme al pensiero comune, si entra in un labirinto di comportamenti e di critiche oltre i limiti di ragionevolezza.

Quanto c’è di vero sui prodigi scientifici di Galileo? Sono trascorsi tanti anni attraverso guerre e pestilenze e molte informazioni si sono perdute, altre sono state aggiunte dopo la morte, per dare lustro ad un personaggio Italiano alla pari di Newton, Darwin, Einstein, Heisenberg, e tanti altri nomi famosi.

Galileo, nato a Pisa nel 1564 e deceduto a Firenze nel 1642. Era ed è tuttora considerato una delle figure più significative nella storia del pensiero moderno. Forse doveva nascere in Cina per evitare l’Inquisizione.

I Cinesi nel 5.000 AC. furono grandi inventori ed utilizzarono importanti tecniche molto prima degli Europei. Le loro conoscenze scientifiche superarono di gran lunga quelle degli altri popoli, dalla fusione dei metalli, all’Astronomia, l’invenzione della Carta, la Ruota, il Mulino a Vento, la Ruota azionata dall’Acqua, l’Aratro, la Seta, il Lino, le Erbe curative, da dove non soltanto Marco Polo importavano le spezie ed altri prodotti sconosciuti in Europa.

La storia ci informa che la prima Università al mondo, relativa a studi scientifici avanzati, era stata creata in Egitto e precisamente al Cairo nel 950 DC. e la città di Alessandria deteneva il merito della più importante Biblioteca mondiale.

Moderni erano gli antichi Egizi 4.000 AC., i quali costruirono opere gigantesche che hanno incantato il pensiero moderno, con religioso rispetto per la Natura. Moderni erano i Greci, gli Etruschi dai quali abbiamo ereditato gran parte del sapere dei nostri tempi moderni, mantenendo e diffondendo l’incondizionato rispetto per la natura.

Nietzsche 1844/1900, Filosofo, Poeta, Scrittore, che influenzò i tempi moderni di allora con convinzioni rivoluzionarie, sostenendo che il mondo è assoggettato a due distinte teorie sulla natura della civiltà contemporanea: da una parte la tendenza alla verità, al rispetto e all’ordine; e dall’altra la natura selvaggia con tendenza all’irrazionale, al disordine, al battere cassa, alla speculazione, ai furti Istituzionalizzati.

Il secolo XIX – XX e XXI sono la prova del sopravvento dell’uomo all’espansione della natura selvaggia, la quale iniziò a devastare il mondo con il falso progresso nello sviluppo incondizionato del petrolio, che ha oggettivamente danneggiato l’Eco-sistema e la salute dell’uomo.

Molti hanno capito, altri un po’ meno e continuano a maltrattare la natura, non ostante i vari segnali di rigetto seguiti da devastanti reazioni negative.

Anthony Ceresa

Il politeismo è una realtà o una reliquia del passato? | Religione ...

Nessun commento:

Posta un commento