Riflessioni su tutta la situazione attuale di chi, senza voler ne negare ne tantomeno sminuire nulla di tutto quello che accade, si pone degli interrogativi.
Il testo vuole da un lato capire se una serie di situazioni che stiamo vivendo a causa dello stato di "emergenza" stanno diventando nuove abitudini, per esempio l'uso della mascherina, dall'altro se siano davvero necessarie tutte queste misure di sicurezza, soprattutto il rinunciare alle cose belle, mentre una parte della nostra vita quotidiana, quella più stressante e stancante continua imperterrita nel nome del Capitalismo che nonostante le apparenze non si e` fermato mai, anzi forse in questa situazione ha trovato il modo di rigenerarsi.
Inoltre, si cerca di capire se è vero tutto quello che ci viene detto e perché tra le cose che ci vengono dette regolarmente tutti i giorni dai mass media e dai social network o che si sanno da sempre, alcune passano inosservate o si dimenticano.
Per quanto mi riguarda, alcuni termini come "essenziale", "priorita`" e "assembramento" andrebbero rivisti. Non si parla invece di teorie complottiste e negazioniste. Personalmente penso che anche il mettere in giro teorie piu` o meno verosimili sia un modo per sviare l'attenzione da quelli che sono i problemi reali e per trovare un capro espiatorio con cui prendersela facendo in modo che ogni altra forma di dissenso o semplicemente ogni forma di espressione sull'argomento venga soppressa con la frase "sei un negazionista".
Viene tralasciato il discorso della decadenza del sistema sanitario e di tutti gli imbrogli sui test e sui "positivi" reali o immaginari perché l'interesse iniziale dell'articolo era un altro, e nonostante questo, tra le righe viene fuori anche il "non detto", nella speranza di riuscire a instillare il dubbio in chi legge.
Sperando di suscitare il vostro interesse, ed anche eventualmente le
vostre critiche, positive o negative.
Dafne Rossi - umanesimoanarchico@inventati. org
vostre critiche, positive o negative.
Dafne Rossi - umanesimoanarchico@inventati.
Commento di Ferdinando Renzetti: "Danza immaginaria. Il movimento disegna un mandala immaginario, ogni tema corrisponde ad una sezione dello spazio interiore che costruiamo nella relazione che lentamente creiamo attorno al movimento del corpo nell'interazione con lo sguardo. nel silenzio le origini della vita, movimento sinusoidale, per rigenerarsi in un posto, dove ci si guarda negli occhi, spirituale e materiale uniti in una forma di integrazione tra le lunghe strisce orizzontali: giallo stoppie di grano, marrone terra arata, verde della vegetazione, omogenee e compatte, al tramonto verso il mare. (Humilis a Major)"
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