L'invito di Gloria Germani, come sottotitolo del suo ultimo libro “Verità della decrescita” (Castelvecchi Editore), è quello di andar “via dalla scienza totalitaria per salvare il mondo”. Sembra un invito un po' oneroso, che ci conduce all'eterno interrogativo che tormenta l'uomo: “Esiste il destino predeterminato o la libertà di scelta ed il libero arbitrio?”.
Su questo dilemma, agli albori del cristianesimo, ci si arrovellò Agostino d'Ippona e molti altri padri della chiesa, prima e dopo di lui. Ma -come sempre è successo nella storia del pensiero rarefatto- gli antichi pensatori dell'India e della Cina erano già pervenuti ad una corretta analisi. Il buddismo, il taoismo e l'advaita vedanta abbondano di risposte al quesito senza risposta che tormenta ogni cercatore della verità.
Così scopriamo che anche Gloria Germani, parlando di decrescita, dedica grande attenzione ai temi spirituali ed alle parole di saggezza contenute negli scritti di illuminati che hanno sperimentato in prima persona la “Verità” sull'essere e sul divenire, sulla necesessità di compiere uno sforzo per emendarsi dall'ignoranza sulla natura del Sé e del mondo, ed infine riconoscersi in tutto ciò che è, aldilà di ogni dualismo.
Gloria Germani ci conduce per mano, dolcemente e senza fretta, alla scoperta di un nuovo mondo interiore ed esteriore, che alla fine riconosciamo come il nostro vecchio e solito mondo, visto però con gli occhi della vera “conoscenza”.
Vorrei qui dire due parole sull'autrice del libro, perché ad esempio ne sto parlando? Cosa mi unisce a questa persona che materialmente non ho mai incontrata? Diversi anni fa fui invitato a partecipare ad un consesso di “pensatori” che stava dedicandosi allo studio ed alla pratica dell'ecologia profonda (http://www.biochiave.it/flatnux/index.php?mod=25_Articoli_IDEM) , tra loro ricordo la presenza di Guido Dalla Casa, Lorenzo Merlo e della stessa Gloria Germani. Anch'io, essendo un membro anziano della Rete Bioregionale, mi stavo occupando in varie forme sia di bioregionalismo che di ecologia profonda ed anche di spiritualità naturale (o laica), e su questi temi ebbi intense disquisizioni e frequentazioni con i colleghi menzionati. Andando avanti con le condivisioni mi accorsi che esisteva una forte sinergia tra le idee e le azioni portate avanti da me e Gloria Germani. Insomma ci siamo ritrovati fratelli e di volta in volta vicini sul percorso verso la “verità”.
“Ciò che per gli occidentali è arduo da capire è che la liberazione o illuminazione è possibile solo come punto di arrivo di un preciso percorso di vita” così è detto a pagina 198 del libro di Gloria. Ed a pagina 215, citando Terzani, scrive: “Solo se riusciamo a vedere l'Universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalità in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo”. E tornando ad un discorso più concreto, riportato da Ivan Illich, scrive a pagina 87: “Il fallimento del mito della modernità -cioè che la sostituzione della macchina all'uomo non ha avuto successo ed ha portato molto più infelicità e malessere al cosmo e agli individui- è stato in qualche maniera palese per uomini cresciuti in altre visioni del mondo”. Oppure, come è detto a pagina 58: “La scienza (padrona del mondo) e il cristianesimo (padrone dell'anima) hanno iniziato a camminare a braccetto nella certezza di governare il mondo moderno. Benché Gesù -come tante altre autorità spirituali- abbia chiarito: “Nessuno può servire due padroni: o servite Dio o la ricchezza (Matteo, 6,25; Lc, 16,13)”. E continuando sul tema “economico finanziario” così è scritto a pagina 147: “La produzione indiscriminata dei desideri, a partire dai mass media, ha portato a risultati eclatanti... (negli Stati Uniti) il desiderio non si fermava più nonostante le ovvie norme di buonsenso. Questo, insieme al fatto che le banche incentivavano tale tendenza attraverso il credito, …, ha fatto scoppiare la grande crisi finanziario-economica del 2007.8.”
In conclusione si può dedurne che l'attuale sistema economico finanziario che spinge al consumismo ed al materialismo ci sta conducendo verso la rovina: nonostante la tendenza degli stati sia quella dell'aumento del Pil, parallelamente non c'è una diminuzione del debito pubblico, dove allora dobbiamo arrivare? A questo punto acquista un senso più profondo la “Verità della decrescita”...
Grazie, Gloria Germani, per la tua opera di sensibilizzazione e chiarimento!
Paolo D'Arpini
Integrazione all'articolo - Scrive EDV: "...per molti decenni l’agricoltura è stata offesa, bistrattata e mortificata. Oggi iniziamo a renderci conto che per ritrovare una via di salvezza per l’umanità occorre ripartire proprio da un rapporto più sano e corretto con la Terra, attraverso, in particolare, le colture il più possibile biologiche, la distribuzione dei prodotti a Km 0 con il rapporto diretto tra produttore e consumatore, evitando il ricorso ai pesticidi chimici, agli ogm ed il consumo ingiustificato del suolo per altri fini, promuovendo i gruppi di acquisto solidali e, soprattutto, rispettando il lavoro contro ogni forma di sfruttamento. Ma tutto questo può avvenire solo nel quadro di un nuovo modello di sviluppo economico, umano e culturale, vedi, in particolare, la “decrescita”..."
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