martedì 26 ottobre 2021

Per una macrobiotica bioregionale


Nella medicina cinese, collegata all'I Ching, ogni stagione ha il suo cibo. Una breve premessa è però necessaria, per spiegare cosa sia la cucina macrobiotica. Saranno così più chiari i benefici che si possono ottenere, seguendo questo tipo di alimentazione, per il corpo e per la mente.

Makros e bios sono due termini che significano letteralmente vita lunga, vita piena, vita “sana”. Questa “filosofia alimentare” è stata introdotta in occidente da un medico e filosofo, Nyioti Sakurazawa, più noto con il nome di George Ohsawa. Egli ha dedicato molti anni di studio e svolto molte ricerche scientifiche per dimostrarne i benefici.

Il modello sul quale ha basato le sue ricerche è il regime alimentare che seguivano i monaci buddisti e taoisti in Cina. Secondo l’antica filosofia cinese, è indispensabile l’equilibrio perchè ci sia benessere, quindi le più frequenti patologie insorgono quando c’è uno squilibrio nel flusso energetico e la macrobiotica sconsiglia di nutrirsi con alimenti che presentano un’eccessiva energia yin oppure un’eccessiva energia yang.

Si possono infatti, seguendo questo principio energetico, suddividere gli alimenti in base all’energia di cui sono portatori. I cibi che posseggono energia yin sono quelli acidi, come il latte o lo yougurt, la frutta e le spezie; i cibi alcalini sono invece portatori di energia yang, come il sale e le uova.

L’equilibrio di un piatto macrobiotico nasce dalla capacità di bilanciare le energie presenti nel pasto, che sarà così suddiviso: 50% in cereali integrali, (si suggeriscono il riso, l’orzo, l’avena, il miglio, il grano saraceno e il mais) 25% in proteine, di cui il 20% di origine vegetale (le alghe sono comunemente usate perchè contengono sali minerali e vitamine, come l’Iziki), e il 5% di origine animale, (al contrario di quello che si potrebbe pensare, la macrobiotica non è una dieta prettamente vegetariana, sebbene sia sconsigliato il consumo della carne e privilegiato invece il consumo di pesce...) e il restante 25% del pasto in verdure (sia cotte che crude) e frutta.

I consigli più importanti per seguire una corretta dieta macrobiotica sono però le seguenti regole, da rispettare scrupolosamente:

1- Consumare frutta e verdura di stagione, cresciuta nel luogo in cui si vive, evitare dunque il consumo di verdure surgelate o frutti esotici
2- Usare solo sale marino integrale (allo stato naturale) ed astenersi dal consumo di zucchero, caramelle, e dolci in eccesso
3- Evitare pomodori, patate, melanzane e carne (eccesso yin per i primi tre elementi, eccesso yang nella carne)
4- Fare un uso moderato di latte e latticini e uova
5- Evitare il caffè e sostituirlo con il thè, oppure caffè d’orzo
6- Mangiare la frutta lontano dai pasti principali
7- Masticare il cibo con calma
8- Per la cottura usare teglie in terracotta e mestoli di legno (no alluminio)

Un piccolo promemoria: se volete, potete fare in casa il gomasio, da usare per insaporire le pietanze. Si procede così: fate arrostire semi di sesamo ( circa 15-20 cucchiai) in padella finchè non scoppiettano. Metterli poi in un mortaio con del sale marino integrale (1 cucchiaio) e ridurre tutto in polvere. Potete conservarlo in un barattolo chiuso per 15 giorni e usarlo soprattutto con il riso integrale bollito, ma va bene anche per le verdure. Il gomasio è molto energetico, oltre ad avere proprietà fortificanti sul sistema nervoso.

Ed ora una ricetta autunnale: 

Risotto di zucca

Gli ingredienti sono: 1 tazza di riso integrale; 2 tazze di zucca
tagliata a dadini; 3 tazze d’acqua; 1 cipolla; 2 cucchiai di tofu; 2
cucchiai di salsa di soia e un pizzico di sale (marino!)

Mettete nel fondo di una padella la cipolla affettata e sopra sdraiate
la zucca tagliata a dadini e in seguito, il riso. Coprite tutto con 3
tazze di acqua fredda e lasciate cuocere tutto (possibilmente usando
lo spargifiamma) a pentola coperta per circa 45 minuti. Aggiungere il
tofu (precedentemente sbollentato) a metà cottura. Insaporire a fine
cottura con la soia e se piace aggiungere un po' di prezzemolo.

Angela Braghin



Nessun commento:

Posta un commento