In merito alla guerra Nato-Russia, c’è un progetto in corso non ancora rivelato, che avanza sottotraccia. Non riguarda la salvezza della Russia, ma quella degli Usa e di altri brandelli d’Occidente.
Non ditelo
No. Non è stupido. E neppure cinico. La sua posizione “La nostra appartenenza alla sicurezza atlantica è scontata […] ora c’è un decreto interministeriale che prevede l’invio di altre armi […]. Nessuno di noi vuole la guerra, un’escalation, questo è quello che dirò al presidente Biden, ma nessuno di noi vuole abbandonare l’Ucraina. Se l’Ucraina non riesce a difendersi avremo non una pace ma una sottomissione, la schiavitù di un Paese democratico, di un Paese sovrano” (1), nella traduzione della sua amica Victoria (2) sarebbe stata la seguente: Chi se ne fotte degli ucraini. Più puntualmente: Chi se ne fotte dei crescenti morti ucraini e di quelli che possibili anni di guerra provocheranno; chi se ne fotte della devastazione economica e fisica del paese democratico.
Siiiii! Ha detto “democratico”. Era in mondovisione. Qualcuno l’avrà sentito. Ma non dite che è uno stupido e neppure un pover’uomo. Negativo. È tutt’altro. È un genio o qualcosa del genere.
Un’avanguardia, una testa di ponte e d’ariete travestita di senso democratico e umana generosità, ma in prima fila sul fronte di una guerra ancora poco trattata evidentemente. Ma che è quella vera. O anche la sola in corso.
Quadro generale
Chi ha da sempre visto le ragioni storiche che hanno messo la Russia all’angolo, fin da subito, ha potuto inquadrare la vicenda bellica quale necessaria per la sopravvivenza della Russia. Sopravvivenza materiale, economica, spirituale. I russi stanno lavorando per evitare di essere spazzati via.
Chi queste ragioni non le ha mai viste, non hai saputo cogliere lo spirito delle parole che Putin impiega da anni in ogni consesso internazionale geopolitco, va a cavallo sulla scopa del “mostro imperialista”. Anche se stanno facendo danni di tipo irreparabile, lasciamoli giocare.
Poi si è passati a trattare la questione dal punto di vista della multipolarità. Russia, Brics e suo seguito auspicano un mondo multipolare, affinché il monopolio Usa-Nato si interrompa, cessi di ritenersi il padrone del pianeta e venga così meno il progetto di smembrare la Russia per poi arrivare alla Cina, vero nuovo nemico da imbavagliare.
“Le politiche ambiziose e coercitive della Cina minacciano i nostri interessi, sicurezza e valori” (3).
Tutto ciò per prendersi il mondo ancora disponibile. Quello che, negli anni successivi alla caduta dell’Urss, per loro era solo una sconfinata prateria dove far galoppare i propri cavalli. Praterie che, presi dall’esuberanza di se stessi, dalla propria ontologica arroganza – vedi Destino manifesto – non hanno visto fiorire come essere vivente, con tanto di identità e senso proprio della vita.
Qualche distrazione dovuta alla gestione di guerre sparse, ed ecco che dalle praterie sono cresciuti anche tronchi che hanno cambiato il paesaggio in foresta. Se prima si era liberi di scorrazzare su è giù, di prendere a volontà quello che serviva, adesso bisogna usare la forza. Ed eccoci alla preda Russia come mossa necessaria ad eludere e/o controllare la Cina.
Progetto in corso
Fin qui, molto è stato detto e ridetto da molti e anche molto bene. Possibile allora che il Corriere della Svastica, La Stanpaccia e La Repugnante, ma non solo, non se ne siano avvedute?
No, non è possibile.
Esse, come lo stupido signor Mario, stanno da tempo lavorando ad un progetto sempre più difficile da occultare, che è opportuno considerare.
Ignorando le vicende ucraine dal 2014 (colpo di stato, Maidan, Odessa, russofobia, guerra in Donbass), fingendo di ascoltare le preoccupazioni di Putin in merito all’accerchiamento Nato, almeno dal 2007 (4), i paladini della protodemocrazia, della giustizia e libertà sono all’opera, non tanto per eliminare l’accidente Russia dalla propria strada, quanto per evitare di rimanere un’isola autarchica.
Così andrebbe a finire se dovessero vincere la Russia e i suoi amici Brics. A globalizzazione a unica regia terminata, lo spazio per una vendetta economica nei confronti degli Usa potrebbe trovarsi servito su un piatto d’argento.
In un modo o nell’altro, quei bricsconi, che conoscono bene la logica geopolitica degli americani, sanno che una Norimberga che la giudichi non è una fantasia fanatica, ma una banalità di giustizia, un atto di dignità nei confronti dei popoli sottomessi, europei inclusi.
Ma non si affideranno al Tribunale penale internazionale dell’Aia o ad un’altra alieno-strumentale creatura atlantica, come fu appunto il Tribunale militare internazionale di Norimberga, ente già funzionale al progetto egemonico mondiale degli Usa.
Se Putin e soci non dovessero rispettare ciò che vanno ripetendo da tempo, ovvero l’ideale multipolare, se volessero rinnegare la propria parola, potrebbero non avere difficoltà ad abbandonare a se stessi gli Stati uniti. A quel punto, niente più di uno sperduto naufrago nel grande oceano unificato articopacificoatlantico, a piangere insieme ai canadesi sul latte scelleratamente versato. E a temere ciò che dal loro sud potrebbe invaderli con fameliche, loro sì, idee di vendetta.
Allora gli Ausa, forzatamente, la smetteranno di spadroneggiare e capiranno cosa vuol dire essere stupidi.
Per timore che questo accada, dalle ultime notizie pare che la Nato voglia scendere in campo esplicitamente contro la Russia.
Come volevasi dimostrare, il progetto è sempre stato quello di eliminare la Russia e, con essa, il rischio dell’avvento della multipolarità. Un progetto al momento definitivo, per il quale è necessario dedicarsi a tutto tondo. Così, anche tutta la digitalizzazione, il Great Reset, le fonti energetiche non organiche, la lotta ambientale non sono che pedoni in campo per la medesima guerra, per il medesimo re. Una lotta che, in caso dovesse evolvere a loro svantaggio, garantirebbe una sorta di corto circuito che porterebbe alla creazione dell’isola del Nord America.
E l’Europa? Per ora, “chi se ne fotte”(2).
Lorenzo Merlo
Note:
Mario Draghi in Conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri, 2 maggio 2022.
https://www.youtube.com/watch?v=zApoZo9jMMA
Victoria Nuland, ex Portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America che, il 7 febbraio 2014, nel corso di una conversazione telefonica, poi intercettata, con l’ambasciatore statunitense in Ucraina Jonathan Marcus, dichiarò: “So that would be great, I think, to help glue this thing and have the U.N. help glue it and you know ... fuck the EU”. “Grande, combiniamo questa cosa, e abbiamo l’ONU che aiuta a combinarla, e poi l’Europa vada a farsi fottere”. https://www.bbc.com/news/world-europe-26079957
Punto 13 del documento strategico sottoscritto dal vertice NATO di Madrid, 28-29 giugno 2022. https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2022/6/pdf/290622-strategic-concept.pdf
Conferenza sulla sicurezza di Monaco, 18-20 febbraio 2007.
https://www.resistenze.org/sito/os/mo/osmo7b13-001073.htm
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