In una delle tappe della nostra spedizione sulle coste italiane ci siamo fermati a Montalto di Castro (Viterbo), in una spiaggia apparentemente incontaminata. Qui, sotto una spessa coltre di materiali naturali, principalmente legno, abbiamo trovato diversi rifiuti in plastica risalenti ad alcuni decenni fa, come, ad esempio, vasetti di yogurt, flaconi di creme solari e saponi, oltre a decine di bottiglie di marchi come Fanta, Coca Cola e Sprite.
La plastica, se dispersa nell’ambiente, può restarci per secoli. Nonostante ciò le aziende continuano a dirci che basta solo il riciclo a risolvere questa emergenza ambientale ormai fuori controllo. Ma quello del riciclo è un mito. Saul, aiutaci anche tu a chiedere ai Governi un trattato globale efficace contro la plastica, firma ora!Soltanto in Italia infatti vengono vendute ogni anno circa 11 miliardi di bottiglie in plastica per acque minerali e bevande. Secondo i nostri dati del 2019, più del 60% di queste, circa 7 miliardi, non vengono riciclate e rischiano di essere disperse nell’ambiente e nei mari, contribuendo in modo massiccio all’inquinamento del pianeta.
Contro la plastica le leggi nazionali non bastano: per un problema globale serve una soluzione globale! Chiedi ai Governi un trattato globale contro la plastica.
Come dimostrano numerose evidenze scientifiche, il riciclo da solo non basterà ad arginare questo problema. Tanti Stati dai tavoli del recente incontro di Parigi, dove si è discusso proprio del Trattato globale, hanno chiesto di porre un limite alla produzione di plastica.
Ma non l’Italia: il nostro Paese risulta quasi sempre non pervenuto ai tavoli di negoziazione che affrontano i grandi temi globali.
Giuseppe Ungherese
Responsabile Campagna Inquinamento
Greenpeace Italia
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