Mentre la politica finge di invocare maggiore attenzione per l'ambiente, dall'altra ingrana la marcia per le grandi opere di dissesto geologico degli ecosistemi in nome del maggior profitto. I geotecnici contano almeno 36 sorgenti a forte rischio al di sopra del tunnel del cantiere TAV. A Villarodin-Bourget, 536 abitanti, la galleria scavata a 60 metri sotto il paesino ha modificato il sottosuolo in modo irreversibile...
Una emergenza preoccupa più di altre nell'immediato e cioè l’impatto delle opere del cantiere sulle risorse idriche della valle.
Non dimentichiamo che la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra la Francia e l’Italia comporta problemi gravissimi: costi delle opere pubbliche pagati dai cittadini, distruzioni ambientali, inquinamento, repressione dei motivi della popolazione, emissioni di Co2...
Su 27 punti d’acqua monitorati, più della metà, 19, si erano prosciugati dopo i lavori. I geologi avevano concluso che “gli scavi di un tunnel influiscono sul prosciugamento delle sorgenti”.
Il tunnel ferroviario non solo scaverà le Alpi per 57,5 chilometri tra Saint-Jean-de-Maurienne e la Val di Susa. Attraverserà anche i bacini di approvvigionamento in acqua potabile di 4.400 abitanti. Complessivamente, nei perimetri di protezione posti lungo il tracciato della futura infrastruttura, si trovano sedici punti di prelievo dell’acqua. Queste zone servono a proteggere le sorgenti d’acqua dal rischio di inquinamento. Vi sono quindi vietate con decreto della prefettura una serie di attività: scavi, costruzioni senza legame con la rete pubblica di acqua potabile, trivellazioni, apertura di gallerie sotterranee, depositi, uso di esplosivi.
Ma, per scavare un enorme tunnel nella montagna, servono macchine, camion e prodotti chimici. Bisogna soprattutto scavare la roccia, a volte facendo saltare in aria gli ostacoli. “Non appena c’è il rischio di un danno per le risorse idriche, ogni attività diventa inaccettabile"
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