giovedì 11 luglio 2024

Animalismo e naturismo e religione cattolica in antitesi...

 


In duemila anni di storia la cultura cattolica non ha prodotto un solo pensiero in  difesa degli animali, non una sola parola è rintracciabile in uno dei circa 270 papi che si sono succeduti, anzi si può dire sia successo il contrario. L’animale è stato sempre considerato simbolo di male per antonomasia, la parte più turpe e bruta della natura al punto che il modo migliore per dimostrare il proprio disprezzo per la materia era quella di torturare e uccidere animali: rospi, civette, capre ecc.: barili di gatti vivi venivano bruciati nel giorno di S. Giovanni.


            Non c’è giornale, rivista, radio, televisione, di qualunque estrazione culturale e politica  che giornalmente non parlino di diritti animali e auspichino maggior rispetto e leggi più efficaci a loro tutela. Ebbene, in questa universale ed unanime richiesta di protezione e tutela, in questo progressivo crescere della sensibilità umana verso la condizione degli animali, manca solo la voce del Vaticano: mai una sola parola, un solo commento, un solo invito al rispetto e alla compassione verso questi sventurati nostri fratelli, come fosse un giuramento da strappare sotto tortura: “Passerete sul nostro  cadavere prima che la Chiesa cattolica rinneghi l’antropocentrismo”. E così  170 miliardi di animali ogni anno vengono massacrati nel mondo con la benedizione di santa romana chiesa.


            Ed in futuro, come reagirà la Chiesa cattolica al diffondersi inarrestabile della nuova coscienza umana  protesa verso l’etica universale? Continuerà a negare l’evoluzione dello spirito umano restando la sola istituzione a difendere il diritto di sfruttare, uccidere e mangiare gli animali, oppure adotterà l’ennesimo e sconfortante “ci siamo sbagliati”?


            Ditelo a tutti che la Chiesa cattolica negando la fratellanza biologica universale nega l’Amore stesso e tradisce la sua missione.


Franco Libero Manco




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