domenica 10 febbraio 2013

Il senso della libertà... dalle imposizioni al decondizionamento




Il senso di libertà delle nostre scelte e delle nostre azioni ci sembra del tutto indiscutibile … ma se indaghiamo attentamente la nostra mente scopriamo che sono valori imposti, stimolazioni sensoriali che parassitano continuamente il libero pensare. Analizzando profondamente il nostro modo di agire, possiamo vedere che siamo molto condizionati dalla nostra educazione, dalle nostre credenze, dai mass-media, da ciò che ci impone il costume popolare. La mente umana funziona quasi meccanicamente secondo il background di ciascuno.  I nostri comportamenti sono programmati dalla struttura inconscia.  Solo se vedessimo con chiarezza i nostri condizionamenti diventeremmo più liberi e più sereni.

La maggior parte degli esseri umani non sono felici.  Oltre a tantissimi problemi legati alle ingiustizie e alla povertà, ci sono tanti problemi psicologici.  Molte persone non sono equilibrate.  I politici parlano del miglioramento della società, ma grattando sotto la superficie possiamo vedere che il sistema economico e sociale del mondo si regge proprio sul non-equilibrio.  Ci sono potenze commerciali e politiche che vogliono che la gente rimanga ignorante e stia male.  Così le persone compensano l’insoddisfazione attraverso il consumismo e con divertimenti di basso livello. A causa di questo proliferano vendite di psicofarmaci, alcool e droghe.  Il bombardamento pubblicitario fa aumentare desideri non necessari e la superficialità prevale.  I cittadini non sono più cittadini ma consumatori che perdono il contatto con la natura.  Se si perde contatto con la natura, si perde contatto con l’umanità.

Di solito gli esseri umani pensano di essere liberi e non si accorgono che sono condizionati e spesso manipolati come burattini. Molte ideologie politiche sostengono e aumentano l’oscurità mentale.  Le religioni fideistiche insegnano a credere ciecamente ai dogmi e ad allinearsi come pecore.  Lo stare nel branco e il vivere come tutti gli altri crea un’illusione di sicurezza e tiene la mente continuamente occupata e dipendente da mille desideri indotti.  Questa sicurezza è illusoria; sotto la superficie ci sono tante paure, specialmente la paura di vedere in profondità nella propria mente.  Come disse già il Buddha, la maggior parte della gente dorme, non vuole vedere le proprie ombre, non vuole aprire gli occhi e vedere la realtà.  

Se siamo completamente onesti possiamo indagare che cosa è la libertà.  Ognuno può riflettere: ‘Sono veramente libero?’  ‘Quali sono i miei condizionamenti?’  Possiamo fare questo svuotando la mente dalle costruzioni mentali, dai pregiudizi.  Investigare senza teorie.  Sedersi in silenzio e osservare la totalità della vita  –  i pensieri, le emozioni, le reazioni ecc.  La vera libertà è libertà dalla dipendenza, dall’insaziabile desiderio.  Quando non ci aspettiamo niente, possiamo accettare la transitorietà dei fenomeni e vivere pienamente attimo per attimo.  La libertà è essere la luce di noi stessi.  Possiamo fermarci in meditazione anche per cinque minuti, respirare tranquillamente e lasciar andare.  L’armonia non è un frutto del pensiero frammentato, è al di là dei pensieri dualistici, al di là dei concetti.     

2500 anni fa il Buddha disse queste parole, trascritte nel Dhammapada (172-174):

Chi si risveglia dall’inconsapevolezza
fa luce nel mondo
come la luna
quando sbuca dalle nuvole.

Chi trasforma vecchie abitudini
in gesti freschi e salutari
fa luce nel mondo
come la luna libera dalle nuvole.

Una volta presi nella rete
rari sono gli uccelli che sfuggono.
In questo mondo di illusione
rari coloro che vedono una via alla libertà.  

Parlando dell’etica e dello stile di vita si può dire, che nel comportamento morale e sociale ci sono, in grandi linee, cinque livelli.  Il primo, il più mediocre, è quello degli egoisti, delle persone che pensano solo al proprio profitto.  Questi sono pronti a fare qualsiasi cosa, anche a commettere crimini se possono ricavarne qualcosa.  Il secondo livello comprende le persone che hanno a cuore il bene e gli interessi dei parenti, degli amici e del proprio ambiente.  Il terzo riguarda chi ama il proprio paese, o un’altra grande collettività, come la propria religione, ritenuta l’unica vera.  Questo tipo di persone divide gli esseri umani in “noi” e “altri”, buoni e cattivi, credenti e infedeli.  Sono pronti a sacrificarsi per la patria o per la religione, ma anche pronti a uccidere i nemici.  Al quarto livello appartengono quegli umanisti che  provano amore per tutta l’umanità. Al quinto coloro che hanno a cuore non solo gli uomini ma anche gli animali e la natura.  Queste persone agiscono veramente con cuore e intelligenza.  La soluzione dei problemi che angustiano il mondo richiede che la maggioranza delle persone raggiunga almeno il quarto livello, ma ancora meglio sarebbe se raggiungesse il quinto!      

Anche gli animali sono esseri che soffrono, che hanno affetti e cercano la loro felicità.   Si sa che una delle cause principali dell’inquinamento nel mondo è dato proprio dal fatto che ci si nutre di carne. Gli allevamenti intensivi hanno un notevole impatto negativo sia per la perdita di milioni di ettari di terra coltivabile che per l’enorme consumo di acqua.  Gli esperti di ecologia, come Jeremy Rifkin, hanno calcolato che la dieta basata sul consumo di carne permette di nutrire bene solo circa due miliardi e mezzo di persone, mentre con una dieta principalmente vegetariana sulla Terra potrebbero vivere senza fame 11 miliardi di persone!  Jeremy Rifkin spiega queste cose scientificamente nel suo libro “Ecocidio”.  Si dovrebbe ridurre l’uso della carne almeno della metà rispetto all’ attuale consumo, ma di questo tipo di fatti i politici non parlano. I politici dovrebbero dare un buon esempio ed essere i primi a cambiare la loro dieta!

Ci vuole un cambiamento radicale, educazione verso una maggiore consapevolezza che  porterebbe all’equilibrio. La consapevolezza significa agire con responsabilità nella vita quotidiana, per esempio differenziando i rifiuti.  La saggezza comincia infatti dalle piccole cose, dalle nostre abitudini, dal nostro modo di agire e di parlare.        

I saggi dell'oriente hanno insegnato la Via della Liberazione spirituale, mentre i pensatori illuministi occidentali hanno promosso la liberazione sociale e l’uguaglianza di tutti.  Si tratta di due dimensioni altrettanto importanti e necessarie per l’evoluzione umana.  La democrazia può funzionare bene solo se c’è anche la crescita di consapevolezza, cioè se diventa una democrazia sapienziale.
  
Il messaggio del libro “Sperare l’insperabile” può sembrare utopistico, ma l’unica speranza del mondo è proprio in quel “insperabile”  –  il risveglio.  Una gran parte della società ci offre “sonniferi”; ma noi possiamo svegliarci dal sonno dell’inconsapevolezza e camminare sulla Via della Liberazione.  Qualche speranza c’è.  In molti paesi ci sono piccole minoranze che mettono in discussione lo stato attuale della società moderna, si allontanano dal gregge e cercano di vivere in un modo intelligente e compassionevole.  

Uno dei pochi paesi dove i valori eco-spirituali veramente influenzano la società è il piccolo regno del Bhutan.  Nel Bhutan il governo pensa che il PIL, prodotto interno lordo, non misuri davvero il benessere del popolo. Negli anni ‘70 il re del Bhutan ha sostituito PIL con FIL, “felicità interna lorda”.  Il vero benessere è la felicità che deriva dall’armonia con l’ambiente, dal benessere mentale e dalla cultura.  Molti economisti e politici ridevano di questo concetto, perché l’aumento continuo del PIL era diventato una dogma della economia mondiale.  Comunque il premio Nobel per l’economia Amartya Sen ha capito l’importanza del FIL e negli ultimi anni hanno cominciato a parlarne anche molti altri.  

In Bhutan le foreste sono ben protette e si costruiscono case con architettura tradizionale.  E’ proibito usare sacchetti di plastica, cacciare o vendere tabacco.  I bhutanesi respingono il neocolonialismo delle multinazionali.  Pensate: un paese senza McDonalds!  Mangiano riso integrale e cibi locali.  La televisione bhutanese non mostra film violenti o altri programmi-spazzatura.  Ogni due anni la popolazione riempie un questionario con domande del tipo: ‘Com’è la qualità dell’aria?’ ‘Avete stress?’ ‘Siete felici o infelici?’ ‘Avete problemi di salute?’ ecc.  Nelle scuole si comincia la giornata con una meditazione silenziosa di cinque minuti.  I risultati di questa politica sono ottimi, il popolo è contento e ci sono pochissimi crimini gravi, come omicidi.         

Taehye Sunim

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