Qualche tempo fa è stato commissionato da Accademia Kronos nazionale ad un
laboratorio specializzato nell'analisi delle acque contaminate da
Arsenico, da Alluminio, da Uranio 238 e da altri elementi, uno studio
epidemiologico nei comuni del Lazio del nord.
Lo
studio, condotto dal prof. Ezio Gagliardi, famoso analista biochimico
della capitale, è partito dalla rilettura e interpretazione della
relazione sullo stato di contaminazione da Arsenico delle acque
profonde e superficiali e loro conseguenza sulla salute dei
cittadini, redatto e presentato al pubblico un anno fa dal
dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione
Lazio.
A questo documento di base il prof. Gagliardi ha aggiunto la
sua esperienza nel settore e i risultati che quattro anni fa furono
raccolti nell'analisi delle acque per uso potabile delle città di
Capranica, Civitacastellana e Ronciglione. Lo studio è terminato un
mese fa ed è stato consegnato ad Accademia Kronos, la quale si è
subito vista obbligata a consegnarlo anche al comune di Ronciglione.
Il risultato di quest'indagine è apparso subito molto preoccupante,
infatti si sono riscontrate alte percentuali di Alluminio, Arsenico e
Uranio 238 nelle acque potabili di molti comuni del viterbese. Questi
elementi, secondo la letteratura scientifica attuale, possono essere
le cause scatenanti di patologie che vanno dall'ipertensione, al
diabete, dal Parkinson alla demenza senile, per non parlare dei
tumori.
Nella
provincia di Viterbo per alcune patologie gravi, Ronciglione è
risultata leader e questo, forse, secondo il prof. Gagliardi è
attribuibile alla presenza di Uranio 238, poco presente o assente
negli altri comuni del viterbese. Questo dell'Uranio 238 è un
mistero, perché, si chiedono gli esperti, è presente in percentuali
elevate in alcune zone di Ronciglione e non in altre e soprattutto
perché è più concentrato in questo paese e non in altri? Alcuni
anziani di Ronciglione ricordano che negli anni '50 una società di
prospezioni geologiche avviò dei sondaggi intorno al lago di Vico
perché si era rilevata una certa radioattività che indicava la
presenza nel sottosuolo di giacimenti d'uranio consistenti.
Dopo
alcuni anni però le ricerche si interruppero perché l'eventuale
giacimento d'Uranio era troppo in profondità e difficile da
raggiungere. Forse allora la presenza di Uranio 238 a Ronciglione è
attribuibile proprio a questa realtà geologica. In tutto questo però
non mancano le congetture fantapolitiche, infatti alcuni pensano che
l'attuale centro chimico militare in fase di bonifica, nasconda oltre
il materiale chimico anche materiale radioattivo.
Si
attendono comunque le conclusioni e le decisioni dell'amministrazione
comunale di Ronciglione dopo che gli è stato consegnato circa un
mese fa lo studio del prof. Gagliardi. Secondo indiscrezioni "di
corridoio" al momento è al vaglio il progetto di un'indagine
campione ampia sui capelli (mineralogramma ) di un certo numero di
abitanti per valutarne il loro stato di salute. A. K. auspica che tale indagine venga avviata anche in tutti i comuni del
viterbese e, pertanto, è a disposizione per informazioni e
collaborazioni in merito.
La
sintesi dello studio del laboratorio di analisi del prof. Gagliardi
relativo alle incidenze di alcune patologie rilevate a Ronciglione
causate, forse, dalla presenza di Arsenico e Uranio 238 nelle acque
per uso civico, può essere richiesta direttamente alla segreteria al n. 0761.093080.
In
tutto questo, comunque, i dirigenti di Accademia Kronos denunciano un
atteggiamento di superficialità al problema da parte di molti
amministratori pubblici del viterbese; problema che va avanti da 10
anni e che si sarebbe potuto risolvere già da tempo. Per molti di
questi amministratori, infatti, si attendono finanziamenti regionali
che tardano a venire e, quindi, nulla viene fatto, per altri si
attendono risultati universitari o di altri enti vari. Tutto questo è un alibi
ingiustificato perché mentre si attende non si sa cosa, questi
veleni possono minare seriamente la salute dei cittadini e in
particolare dei nostri bambini.
Tempo fa, sollecitati da comitati per
l'acqua potabile e da associazioni per la tutela dei diritti dei
cittadini, furono interpellate per avere una risposta tecnica,
aziende specializzate nella depurazione delle acque di alto profilo
internazionale. Alcune di queste avevano proposto di realizzare
dearsenificatori in breve tempo dandoli ai comuni anche in leasing.
Oltre a ciò diversi cittadini della Tuscia, già due anni fa in
varie riunioni pubbliche, avevano prospettato di autotassarsi o
organizzare una capillare campagna raccolta fondi per dotare i propri
comuni di efficienti dearsenificatori.
Non è più tempo di attese, di alzate di
spalle e di vari bizantinismi, la salute dei cittadini non è un
fattore secondario, al pari di una sagra di paese, e qualcosa di
prioritario e fondamentale, quindi da subito tutti gli amministratori
pubblici debbono agire e non più aspettare.
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