domenica 14 aprile 2013

Alto Lazio - La presenza di arsenico nelle acque "potabili" è ormai cosa certa.....



Qualche tempo fa è stato commissionato da Accademia Kronos nazionale ad un laboratorio specializzato nell'analisi delle acque contaminate da Arsenico, da Alluminio, da Uranio 238 e da altri elementi, uno studio epidemiologico nei comuni del Lazio del nord.

Lo studio, condotto dal prof. Ezio Gagliardi, famoso analista biochimico della capitale, è partito dalla rilettura e interpretazione della relazione sullo stato di contaminazione da Arsenico delle acque profonde e superficiali e loro conseguenza sulla salute dei cittadini, redatto e presentato al pubblico un anno fa dal dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio. 

 A questo documento di base il prof. Gagliardi ha aggiunto la sua esperienza nel settore e i risultati che quattro anni fa furono raccolti nell'analisi delle acque per uso potabile delle città di Capranica, Civitacastellana e Ronciglione. Lo studio è terminato un mese fa ed è stato consegnato ad Accademia Kronos, la quale si è subito vista obbligata a consegnarlo anche al comune di Ronciglione. Il risultato di quest'indagine è apparso subito molto preoccupante, infatti si sono riscontrate alte percentuali di Alluminio, Arsenico e Uranio 238 nelle acque potabili di molti comuni del viterbese. Questi elementi, secondo la letteratura scientifica attuale, possono essere le cause scatenanti di patologie che vanno dall'ipertensione, al diabete, dal Parkinson alla demenza senile, per non parlare dei tumori.

Nella provincia di Viterbo per alcune patologie gravi, Ronciglione è risultata leader e questo, forse, secondo il prof. Gagliardi è attribuibile alla presenza di Uranio 238, poco presente o assente negli altri comuni del viterbese. Questo dell'Uranio 238 è un mistero, perché, si chiedono gli esperti, è presente in percentuali elevate in alcune zone di Ronciglione e non in altre e soprattutto perché è più concentrato in questo paese e non in altri? Alcuni anziani di Ronciglione ricordano che negli anni '50 una società di prospezioni geologiche avviò dei sondaggi intorno al lago di Vico perché si era rilevata una certa radioattività che indicava la presenza nel sottosuolo di giacimenti d'uranio consistenti. 

Dopo alcuni anni però le ricerche si interruppero perché l'eventuale giacimento d'Uranio era troppo in profondità e difficile da raggiungere. Forse allora la presenza di Uranio 238 a Ronciglione è attribuibile proprio a questa realtà geologica. In tutto questo però non mancano le congetture fantapolitiche, infatti alcuni pensano che l'attuale centro chimico militare in fase di bonifica, nasconda oltre il materiale chimico anche materiale radioattivo.

Si attendono comunque le conclusioni e le decisioni dell'amministrazione comunale di Ronciglione dopo che gli è stato consegnato circa un mese fa lo studio del prof. Gagliardi. Secondo indiscrezioni "di corridoio" al momento è al vaglio il progetto di un'indagine campione ampia sui capelli (mineralogramma ) di un certo numero di abitanti per valutarne il loro stato di salute. A. K. auspica che tale indagine venga avviata anche in tutti i comuni del viterbese e, pertanto, è a disposizione per informazioni e collaborazioni in merito.

La sintesi dello studio del laboratorio di analisi del prof. Gagliardi relativo alle incidenze di alcune patologie rilevate a Ronciglione causate, forse, dalla presenza di Arsenico e Uranio 238 nelle acque per uso civico, può essere richiesta direttamente alla segreteria  al n. 0761.093080.

In tutto questo, comunque, i dirigenti di Accademia Kronos denunciano un atteggiamento di superficialità al problema da parte di molti amministratori pubblici del viterbese; problema che va avanti da 10 anni e che si sarebbe potuto risolvere già da tempo. Per molti di questi amministratori, infatti, si attendono finanziamenti regionali che tardano a venire e, quindi, nulla viene fatto, per altri si attendono risultati universitari o di altri enti vari. Tutto questo è un alibi ingiustificato perché mentre si attende non si sa cosa, questi veleni possono minare seriamente la salute dei cittadini e in particolare dei nostri bambini. 

Tempo fa, sollecitati da comitati per l'acqua potabile e da associazioni per la tutela dei diritti dei cittadini, furono interpellate per avere una risposta tecnica, aziende specializzate nella depurazione delle acque di alto profilo internazionale. Alcune di queste avevano proposto di realizzare dearsenificatori in breve tempo dandoli ai comuni anche in leasing. Oltre a ciò diversi cittadini della Tuscia, già due anni fa in varie riunioni pubbliche, avevano prospettato di autotassarsi o organizzare una capillare campagna raccolta fondi per dotare i propri comuni di efficienti dearsenificatori.

Non è più tempo di attese, di alzate di spalle e di vari bizantinismi, la salute dei cittadini non è un fattore secondario, al pari di una sagra di paese, e qualcosa di prioritario e fondamentale, quindi da subito tutti gli amministratori pubblici debbono agire e non più aspettare.

  

Nessun commento:

Posta un commento