Il
coordinamento dei Comitati marchigiani che si sono costituiti per
fronteggiare il progetto di costruzione ad opera di Terna spa del
nuovo Elettrodotto 380.000 volt Fano-Teramo porta a conoscenza
dell’Assemblea Legislativa delle Marche di aver inviato una istanza
ad agire in via di autotutela a tutti i soggetti coinvolti dall’iter
procedurale del progetto come indirizzato dalla delibera di Giunta
regionale n. 689/2007.
Questa
delibera non rispetta i principi comunitari né i diritti
indisponibili dei cittadini; infatti:
1)non è
adeguatamente dimostrata la necessità per la Regione Marche della
realizzazione di un elettrodotto a 380.000 V, soprattutto alla luce
dei profondi mutamenti che hanno visto una forte riduzione dei
consumi di energia elettrica nella nostra regione e lo sviluppo di
fonti diffuse di produzione di energia;
2) malgrado
le direttive comunitarie lo prevedano espressamente, non sono state
considerate soluzioni progettuali plurime per individuare il minor
impatto, tra cui la opzione zero, ma solo la soluzione aerea ad
altissima tensione, che per le ovvie ricadute sul territorio sarà la
più problematica e impattante fra tutte, ma indubbiamente la più
pratica e meno costosa per chi la deve costruire;
3) manca la
progettazione finanziaria che preveda un giusto indennizzo
risarcitorio ai proprietari di immobili coinvolti loro malgrado, così
come è mancante la quantificazione dei danni all’economia delle
zone interessate, essendo la problematica patrimoniale relegata al
solo ambito di esproprio e di convenzioni con i comuni per
finanziamenti di riqualificazioni ambientali;
4) dal punto
di vista sanitario si sono scientemente ignorate le diligenti
considerazioni cautelative esposte nel verbale tecnico del 22/02/2007
dall’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Marche, per assecondare
i ‘desiderata’ dell’azienda privata che vuole costruire l’opera
a tutti i costi, limitandosi ad applicare il mero dato di legge (50
mt di distanza passaggio elettrico/edificio e 3 microtesla di
esposizione ai campi elettromagnetici quale obiettivo di qualità),
disattendendo l’applicazione del Principio di Precauzione e
contravvenendo in tal senso alle sempre più frequenti
raccomandazioni del Parlamento Europeo (vedi ultima risoluzione n.
1815/2011) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Di fronte ad
un tale atto lesivo dei diritti costituzionali, frutto di negligenze
e inosservanze, i residenti di tutte le Marche coinvolti loro
malgrado da questo progetto chiedono con grande determinazione la
revoca della Delibera n.689/2007 e intendono avvalersi di ogni
strumento giuridico per tutelarsi dagli effetti dannosi della
succitata delibera, a partire dall’azione stragiudiziale con
l’invito ad agire in autotutela.
Si aspettano
quindi una azione concreta e in tempi brevi di questa Assemblea, che
già per due volte si è espressa contro questo progetto, per
guidare una reale e completa revisione del progetto da parte degli
organi preposti che comporti la revoca della delibera , onde evitare
un domani a funzionari ed amministratori di essere direttamente
chiamati in causa da cittadini che intraprenderanno le azioni di
difesa in via giudiziale.
Comunicazione dei Comitati in Rete
Diramata da:
....................................
Ricordo a tutti che il 27 aprile 2013 alle h. 17.00, presente Barbara Archeri del comitato Alta Fiastrella, si terrà un incontro al Circolo Vegetariano VV.TT. di Treia, in Vicolo Sacchette 15/a, che si trova nei pressi di Porta Montegrappa o Mentana, per parlare di "Marche una bioregione da proteggere: rigassificatore, elettrodotti, pannelli fotovoltaici a terra, etc." In particolare cercheremo di approfondire il discorso sul percorso dell'elettrodotto Terna (Fano Teramo) di cui una parte del tragitto è stabilito nel comune di Treia. La riunione sarà propedeutica per la formazione di un comitato locale sui temi predetti, spero pertanto sulla vostra attiva partecipazione all'incontro a cui -tra l'altro- dovrebbe intervenire (da me invitato) un esperto in produzione energetica pulita l'architetto e prof. Benito Castorina dell'Università di Cassino.
Cari saluti! Paolo D'Arpini
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