Karo Paolo, ho
iniziato a leggere il tuo libro Riciclaggio della Memoria. Bravo. Ci
voleva. Ci tengo a contribuire all'incontro della Festa dei
Precursori a Treia, per cui ti invio un testo, come mio intervento, e
che considero il frutto del mio percorso e del mio vissuto e
riflessioni. PS. Il top sarebbe se con Sonia faceste una passeggiata
alla solita chiesa abbandonata dove cresce quella pianta di rose
selvatiche profumate e quel bel campo di ortica...
Antonio D'Andrea che raccoglie l'ortica
Intervento:
Da soli dieci anni il 1 febbraio
ricordo la mia data di nascita (1953) festeggiando mia madre perché mi ha
donato la vita. E inoltre ci ha messo tutto l’amore, anche se
avrebbe desiderato un’altra bambina perché disgustata dal mondo
maschile, e tutta la sapienza acquisita dopo aver messo al mondo
altre tre figlie/i. Ricordo la mia infanzia, almeno il rapporto con
lei come delizioso, bello, luminoso con il contributo di sua sorella,
zia Elena, nonostante il clima patriarcale pesante.
Grazie alle sue mediazioni e attenzioni
mi ritengo fortunato e di aver ricevuto una base psico relazionale e
gioiosa-avventurosa che mi ha accompagnato, credo, per tutta la vita.
La gravidanza e la possibilità e
capacità di dare la vita viene banalizzata dalla “cultura”
patriarcale che invece di essere riconoscente verso le donne e quindi
costruire una società a misura di donne e bambine/i il cui benessere
è fondamentale per tutta la società e quindi favorire un clima
conviviale.
Ma il modello patriarcale prevede che
la realizzazione del maschio, messo al centro sia della famiglia che
della società, si realizza nel lavoro per il sociale e nella
creatività, secondo molte psicologhe e ricercatrici, e sono
d’accordo, per invidia e in competizione esistenziale con le donne.
Il modello stesso della famiglia,
nucleo fondato sul dominio del maschio, il Pater Famiglia romano
aveva potere di vita e di morte su moglie e figli/e, non creava né
vita conviviale gioiosa né aperture mentali e psichiche per cui
invece di vivere già la felicità questa diventa una sete continua
degli individui maschi per cui hanno bisogno sempre di falsi e grandi
obbiettivi, traguardi, mete creando il modello del genio, dell’eroe
guerriero, del missionario e /o l’amore come droga e come terreno
di lotta, possesso, regolamentazione contrattuale…..
Invece nel modello patriarcale il
nucleo era il clan esteso di tre generazioni di donne e l’amore
veniva vissuto non sotto lo stesso tetto e quindi gli amanti non
mettevano su famiglia con costi esistenziali, ecologici e economici
enormi e rischio di violenze verso le donne ma si incontravano o di
notte presso la camera di lei oppure a scadenze saltuarie. E quando
finiva il flusso amoroso non era una tragedia. Inoltre essendoci
un’educazione sessuale permanente si aveva coscienza della
relatività e precarietà, tendenziali, dei sentimenti d’amore che
d’altronde erano vissuti non come questione di vita e di morte ma
come accadimenti semplici di una donna e un uomo, o tra due esseri
dello stesso sesso, con personalità dialoganti, e senza forzature,
per cui non c’erano personalità “difficili” cioè con
difficoltà relazionali e quindi la crescita sentimentale era in
continua crescita e l’avere più compagni/e nel corso della vita
era fonte di arricchimento e non sinonimo di fallimento o
rassegnazione.
Mia madre che veniva da una famiglia
con molte caratteristiche matriarcali si ritrovò una grande sapienza
e generosità e capacità di fare rete e amicizia facilmente per cui
nonostante le mille proibizioni e difficoltà della famiglia del
marito riuscì a resistere e a trasmettere tutto il suo senso della
vita anche rifugiandosi nella malattia.
Personalmente riconosco tutto l’impegno
e già tutta la sfera della maternità su cui ha investito e che ha
permesso la mia vita e garantitomi una infanzia comunque felice e
trasmessomi una complessità della vita e delle relazioni.
Grazie Peppina, grazie di tutto. Evviva
le società matriarcali. Festeggio per ringraziarla e introiettare il
suo senso della vita e cercare di ricostruire quel mondo conviviale
favoloso.
Antonio D'Andrea
Presidente di Vivere con Cura e fondatore del Movimento Uomini Casalinghi
Pasta all'ortica fatta a Treia
Programma Generale della Festa dei Precursori 2013: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/03/essere-natura-nella-natura-nel-costante.html
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