Dall'inizio
dell'anno ad oggi sono stati trovati morti sugli arenili circa 100
delfini, ma si suppone siano molti di più. Molti cetacei morti,
infatti, si pensa che siano stati divorati dai pesci o finiti in
fondo il mare.
Nell'articolo precedente (Vedi: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/03/tirreno-infetto-una-misteriosa-malattia.html) del marzo scorso ne
abbiamo lungamente trattato e in quella sede avevamo anche temuto che
fosse in atto un'epidemia che colpisse tutti i mammiferi marini.
Allora era un sospetto, oggi sembra, purtroppo, essere una realtà.
Dalle ultime analisi di laboratorio effettuate dall'ARPA Toscana su
alcuni delfini (stenelle) trovati morti sulle spiagge tra Grosseto e
Forte dei Marmi è risultata la presenza di Dolphin
morbillivirus, un virus letale per i cetacei.
E' stato trovato anche
un altro agente patogeno, un batterio killer (Photobacterium damselae
subsp) che causa sindromi emolitiche ed emorragiche un po' come
ebola.
L'ARPA Toscana, che ha studiato a fondo il problema epidemico, soprattutto in laboratorio, ed ha constatato che gran parte dei delfini arenati erano fortemente parassitati.
Per i biologi, che hanno effettuato la ricerca sui poveri animali, è risultato che i mammiferi marini mediterranei presentavano un quadro immunitario compromesso.
Per questi studiosi tale carenza di difese immunitarie può essere causato da altri fattori non virali o batteriologiche, ma da agenti inquinanti organici che si accumulano nei tessuti dei cetacei e che possono alterarne la risposta immunitaria. Agenti inquinanti che si sono accumulati negli anni nei nostri mari.
Gabriele La Malfa (AK)
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