giovedì 30 agosto 2018

L’acqua, la luce e il calore sono gli elementi base da cui può scaturire la vita...

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Tra gli elementi base per avviare il processo che porta alla nascita della vita ci sono la luce, il calore di una stella (ad una distanza accettabile, né troppo vicina, né troppo lontana ) e l’acqua. Quest’ultimo elemento rappresenta il “brodo primordiale” da cui possono iniziare a svilupparsi le prime cellule viventi, come già accaduto alcuni miliardi di anni fa sul nostro pianeta. Gli scienziati fino al secolo scorso pensavano che l’acqua presente sulla Terra fosse un unicum del cosmo, un particolare regalo al nostro pianeta originato da qualche fenomeno sconosciuto. 
Oggi, grazie allo sviluppo della tecnologia, dell’astronomia e dell’astrofisica, sappiamo che l’universo è invece ricco d’acqua. Da tempo gli scienziati si interrogano sul momento in cui apparve l’acqua nell’universo. Dei due elementi che la compongono l’idrogeno fu presente subito dopo il Big Bang, in quanto formato da un protone e da un elettrone ossia dall’atomo più semplice che si formò agli inizi dell’Universo, mentre l’ossigeno si formò solo dopo che le prime stelle esplosero al termine della loro vita. L’ossigeno infatti, è un elemento complesso che si forma solo dall’esplosione delle supernova.
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In una immagine, scattata dal telescopio spaziale Hubble, si vedono i “globuli di Bok”. Si tratta di nubi dense e scure di materia dove stanno per nascere nuove stelle. Al loro interno la quantità di vapore acqueo è pressoché costante fin da un miliardo di anni dopo il Big Bang. E questo accadeva anche quando l’ossigeno era migliaia di volte meno abbondante di oggi, ma con una temperatura dell’Universo di almeno 200°C superiore ad oggi.
I ricercatori della Cornell University hanno scoperto che l’acqua era presente in abbondanza già dopo poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang. Essa era presente in grandissime quantità nelle nubi molecolari presenti nell’Universo primordiale. Questo ha sorpreso gli scienziati perché, pur sapendo che l’ossigeno doveva già essere presente dopo poche centinaia di milioni di anni non doveva essercene così tanto da poter originare l’acqua. La spiegazione alla realtà dei fatti va ricercata nelle condizioni che vi erano in quel momento nell’Universo: allora infatti, la temperatura generale era di pochi gradi sopra lo zero, una condizione totalmente diversa da quella attuale. Ma quella situazione dava all’ossigeno una grande efficienza nell’unirsi all’idrogeno per produrre acqua. In altre parole, non appena l’ossigeno si formava dalle prime stelle morenti si univa all’idrogeno ad originare acqua.
È vero che le radiazioni ultraviolette delle stelle che nascevano distruggevano in continuazione una notevole quantità di tali molecole, ma il bilancio tra le molecole che venivano distrutte e quelle che si formavano era positivo per queste ultime. Fu così che in poco tempo si venne a creare un enorme quantità d’acqua che venne inglobata nei primi pianeti che si andarono a formare. Più tardi il carbonio che si formava anch’esso all’interno delle stelle iniziò ad unirsi ad altre sostanze a formare le molecole fondamentali per la vita e il “gioco” era fatto.
Morale della favola, se l’acqua, la luce e il calore di una stella sono gli elementi base da cui può scaturisce la vita, allora non c’è da meravigliarci se un giorno scopriremo qualche pianeta in cui esiste una vita complessa come qui sulla Terra, quindi? Basta aspettare!
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(Fonte notizie: A.K.)

3 commenti:

  1. Commento di Giuseppe Moscatello:

    "Caro Paolo il problema degli umani è che guardano al cosmo dal punto di vista dei terrestri, alcuni neanche considerano che l'Universo è pieno di 'altra' vita. Le forme di vita sono tantissime, non tutte hanno bisogno della 'sporca' materialità per esistere, del calore e tantomeno del brodino primordiale, ci pensa Purus(h)a a renderle manifeste. Una esempio/nota circa il calore, esso è dovuto ai raggi infrarossi, che a determinate intensità (misurate con la temperatura) hanno un effetto deleterio sulla materia, ossia sui corpi, questi che sono la sede dell'anima, sono stati dotati di corpuscoli del Krause (termorecettori) proprio per difendere la sede temporanea dell'anima, ora gli infrarossi, come sai, sono solo una delle frequenze infinite esistenti che raggiungono i corpi, ma chenon hanno lo stesso effetto deleterio. In sostanza per altre forme di vita, in corpi più o meno densi, o incorporee il problema di acqua luce e calore non si pone.!!!!! In ultimo il calore nel mondo fisico non esiste, è un'oscillazione come le altre, solo all'anima incarnata appare come tale per preservare la sua sede il corpo!"

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  2. Infatti la Terra è il pianeta destinato ai ribelli che si incarnano e a qualche profeta e illuminato che ha il compito di farci "capire da dove proveniamo e dove dobbiamo andare, prima o poi. Prima e con relativa poca sofferenza, se lo accettiamo. Poi e con tanta sofferenza, se lo rifiutiamo". Diceva Voltaire: "La Terra è il pianeta dove tutto l'Universo manda i suoi matti!"
    Sull Terra e nei pianeti semimateriali dove stazionano le anime incolpate, c'è il karma, che può essere però neutralizzato tramite il pentimento, e la relativa richiesta di perdono, oppure con la sofferenza.

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  3. Quando, da chi, come è stata provata la teoria del "brodo primordiale"? inoltre si ha notizia di replica con successo dell'esperimento oppure si tratta del solito mantra laico-progressista che, ripetuto per un sufficiente numero di volte, diventa "verità", per quanto dogmatica, alla stregua di quelli professati dalle religioni?

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