martedì 28 agosto 2018

TAP. Storia di un gasdotto che viaggia in Italia (per andare in Germania)...


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TAP.... un po’ di storia

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Ufficialmente, per essere meno dipendenti dalle forniture di gas della GAZPROM russa e dal suo realizzando gasdotto SOUTH STREAM, l’Unione Europea decise a suo tempo di finanziare la realizzazione dei gasdotti di altri fornitori. Alcuni consorzi di aziende si proposero di trasportare il gas dei giacimenti Azeri in Europa con un gasdotto composto di varie tratte. Tale gasdotto parte da BAKU in AZERBAIJAN con la tratta SCP attraversa la GEORGIA e consegna il gas al confine turco alla tratta TANAP che attraversa tutta la TURCHIA.
Nel 2006 fu proposto il progetto alternativo del consorzio TAP che avrebbe attraversato GRECIA ed ALBANIA per giungere attraverso l’adriatico alla marina di MELENDUGNO, San FOCA, in provincia di Lecce in ITALIA. Da San Foca proseguirebbe fino alla prevista centrale di decompressione di MELENDUGNO ed infine collegarsi a SNAM. SNAM, dal canto suo aveva previsto, per trasportare questa ed altre forniture di gas, di realizzare il cosiddetto “Raddoppio della Linea Adriatica” che andrebbe da MELENDUGNO a MINERBIO in Emilia Romagna.
Il gas in questione è già, per la sua quasi totalità, riservato alla GERMANIA, con i contratti di fornitura, direttamente dalla proprietà dei giacimenti azeri a copertura di circa il 5% dei suoi fabbisogni.
Stessa sorte è prevista per buona parte del gas che attraverserà l’Italia, a favore di altri Paesi.
Tutti questi consorzi ed aziende trasportano semplicemente il gas, non ne sono i proprietari.
Nel 2013  si decise a favore della tratta complessivamente più lunga, più tortuosa e più difficile dal punto di vista progettuale, TAP (come si evince analizzando sia le tratte TAP che SNAM).
Riassumendo, il gas che TAP trasporterà parte dal lontano Azerbaijan per approdare a Melendugno, provincia di Lecce, poi viene presa in carico da SNAM, che a zig zag lungo la penisola la porta fino a Minerbio in Emilia Romagna. Da qui prosegue al confine tra Austria e Germania. E sarà la Germania dunque, secondo un’aggettivo assai in voga un po’ di tempo fa, l’utilizzatore finale…  

L’Italia (sembra un film di Fantozzi) paga banchetto e viaggio di nozze , ma non riceverà un solo confetto, né si può dire, un metro cubo di gas, fatta eccezione di una piccolissima fornitura, sul totale del gas trasportato dal TAP in Italia, ad HERA (una società controllata fondamentalmente da alcune amministrazioni comunali emiliane). Non solo. Una volta approvato dallo Stato italiano, un gasdotto, un elettrodotto o qualunque altra opera inerente il settore energetico, diviene ufficialmente un opera di “infrastrutturazione energetica” di interesse nazionale, quindi, in base all’articolo 12 comma e) della suddetta legge 481 del ‘95, ogni consulenza fantasiosa, ogni prestito finanziario o pedaggio, ogni costo inerente o reso inerente a questa opera verrà risarcito INTEGRALMENTE E SENZA LIMITI DI SPESA.

Il banchetto sarà praticamente senza fine… per tutti i commensali (indovinate quali). In tutto questo c’è chi rimesta nel torbido parlando di costi, penali e multe se il “matrimonio” non si avesse a fare, ma la verità è un’altra. Non sono previste ne’ multe ne’ risarcimenti se si impedisse un’opera che all’Italia ed alla sua economia reale non serve affatto. E, come si diceva in tempi di campagna elettorale, “si potrebbe bloccare in soli dieci giorni” . Porterà però una marea di denaro dei cittadini e delle aziende italiane nelle tasche di privati, ovvero un’operazione che, in mancanza di questa specifica legge a supporto, si potrebbe definire fraudolenta. Negli scacchi si chiama deviazione: fingere di puntare un obiettivo che in realtà è un altro. Qui l’obiettivo sembra il gas Azero, ma in realtà sono i soldi dei cittadini italiani.
Ora la domanda è: riuscirà il governo del cambiamento a cambiare anche le insane abitudini di una classe politica di un Paese che “non si vuole bene?”
Attendiamo fiduciosi una risposta coraggiosa…
Emanuela Leo - Stralcio di un articolo da: www.imolaoggi.it

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Fonti

4 commenti:

  1. Scrive Comitato NO TAP:

    “A proposito di TAP. C’è un ministro che, a proposito dell’importanza del gasdotto transadriatico, rimanda a un altro ministro. Quest’ultimo preferisce tacere. Uno dei ministri che contano più di altri fa capire invece che non sopporta la politica dei movimenti territoriali. Poi c’è una ministra, che alle contestazioni dei suoi elettori salentini aveva detto più volte di aver letto le carte sui costi-benefici, ci mancherebbe, ma non trova sponda nelle risposte del suo Capo di Gabinetto… Intanto per i “grandi” media non ci sono dubbi: i vantaggi dell’opera sono infiniti, peccato che, ora è ufficiale, l’approvazione dell’opera Tap sia avvenuta senza attivare alcuna analisi, documentabile e verificabile, degli effettivi benefici. Benvenuti nel circo dell’ipocrisia e del profitto”

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  2. Scrive Rete Ambientalista: "Via libera del nuovo governo al TAP in Salento. In continuità con l’esecutivo precedente, con l’allungamento della scadenza della illegittima Valutazione ambientale, fila liscia la costruzione del mega gasdotto (600 Km), sulla base di presunte penalità poi smentite dagli stessi uffici ministeriali, nonostante le innumerevoli criticità nell’area marina protetta e le due indagini penali in corso che convergono sulla mancata valutazione degli effetti cumulativi dell’intera opera: assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie..."

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  3. Salve! Vi segnalo e comunico che l'articolo in questione è stato scopiazzato alla grande, e che addirittura l'ultima foto del pezzo in questione (che ritrae scavi e condotte) contiene una mia foto ripresa dal mio blog SUL TESTA!, senza citare autore e fonte. Gianni Lannes

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    1. Caro Gianni Lannes, l'articolo, come evidenziato dalla firma in calce, è di Emanuela Leo - Stralcio di un articolo da: www.imolaoggi.it ci spiace se non è  preciso sulle fonti originarie da te menzionate,  di cui non  eravamo al corrente. Grazie per la precisazione, ciao, Paolo D'Arpini

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