giovedì 27 settembre 2018

La consapevolezza è l’elemento costitutivo dell’esistenza...

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La consapevolezza è la sorgente di tutto. La consapevolezza è ciò di cui è fatta l’esistenza. Ma non esiste nessuna sorgente della consapevolezza. Consapevolezza è un altro nome di dio, un nome migliore, più scientifico, meno mitologico.

Non avrebbe senso chiedersi qual è la sorgente di dio. Sapresti che una tale domanda porterebbe solo a un regresso infinito. Dio è la sorgente dell’esistenza, ma non avrebbe senso chiedere qual è la sorgente di dio. Chi l’ha chiesto è stato considerato ateo e condannato: “Stai facendo una domanda assurda”. Non sta facendo una domanda assurda. Sta semplicemente dimostrando che dio è un’assurdità.

Le religioni affermano da sempre che l’esistenza presuppone un creatore. Nulla può esistere senza un creatore: per secoli questa è stata l’argomentazione di tutte le religioni. E a quel punto, a qualsiasi mente intelligente sorge spontanea la questione: se tutto presuppone un creatore, allora anche dio deve essere stato creato!

E a quel punto non c’è fine. Il dio numero uno è stato creato dal dio numero due. Il dio numero due è stato creato dal dio numero tre… Dove fermarsi? Non c’è fine. Il treno continua ad andare avanti e ci si ritrova esausti.

Persone come Gautama il Buddha – che aveva una chiarezza impareggiabile – affermano che mettere in mezzo dio è assurdo in sé. L’esistenza c’è sempre stata. Nessuno l’ha creata e nessuno può distruggerla. Ma questo non significa che Gautama il Buddha sia ateo. Significa semplicemente che ha un approccio più scientifico e meno mitologico. Dice che l’esistenza è consapevolezza. L’esistenza stessa è fatta di consapevolezza. E la consapevolezza c’è sempre stata, c’è, ci sarà. Può essere addormentata, può essere sveglia, ma è comunque consapevolezza. Quando è addormentata ti muovi alla cieca, inconsciamente. 
Quando si risveglia ti illumini. Ma non esiste alcuna sorgente della consapevolezza.

La consapevolezza stessa è il fondamento di tutta l’esistenza, non c’è niente di più profondo. Non puoi andare oltre la consapevolezza... (...)

Ma se vuoi fare esperienza della sorgente di ogni cosa, vai più in profondità nella meditazione, e ti accorgerai che non c’è nulla di più profondo della meditazione. Scoprirai che tutto proviene dalla consapevolezza. Anche la materia è consapevolezza condensata, in un sonno profondo, forse in coma. Ci sono diversi gradi di consapevolezza. L’uomo è l’unico essere la cui inconsapevolezza ha permesso a un po’ di consapevolezza di crescere e di risvegliarsi.

Ora, questo piccolo frammento, questo piccolo strato di consapevolezza è sufficiente, se lo usi correttamente, a portare sempre più l’inconsapevolezza a uno stato di consapevolezza.

Il giorno in cui dentro di te diventerà tutta consapevolezza e nessuna inconsapevolezza, una pura consapevolezza dalla A alla Zeta, dall’inizio alla fine, scoprirai che tutte le domande scompaiono, poiché ti trovi in uno stato di conoscenza senza interrogativi. Tu sei la consapevolezza stessa e sai che è la sorgente di tutto e che non ha bisogno di alcuna sorgente per sé... (...)

Coloro che sono diventati totalmente consapevoli rappresentano la nostra massima fioritura. La prova della nostra evoluzione risiede in loro.

Le persone che sono diventate pienamente consapevoli concordano tutte sul fatto che la consapevolezza è l’elemento costitutivo dell’universo: in forme diverse, a stadi diversi, ma è consapevolezza.

“Qual è la sorgente della consapevolezza?” è semplicemente una domanda intellettuale. Non è esistenziale. Se vuoi porre la domanda da un punto di vista esistenziale, diventa pienamente consapevole e a quel punto poi non la porrai mai. La domanda scomparirà. La domanda ti apparirà assurda.

Osho, The New Dawn

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