venerdì 24 aprile 2020

Il "girotonno" non è un gioco per bambini... è una orrida mattanza


Diplomazia economica, turismo d'affari o semplice mattanza? - Exit ...

Mentre il Mediterraneo diventa sempre più inquinato, la biodiversità si affievolisce e la vita acquatica sta quasi scomparendo ancora si “inventano” tradizioni che non hanno attinenza con il momento presente. L’intero Mediterraneo dovrebbe essere dichiarato Parco Marino e Bene dell’Umanità, in tutta la sua estensione, e la 
pesca dovrebbe esservi completamente vietata. Questo soprattutto con sistemi che comportano la distruzione caparbia di intere specie ittiche. 

Anni addietro conobbi il regista Vittorio De Seta, il quale visitò la sede del nostro Circolo Vegetariano VV.TT.  (allora in Calcata) per proiettarvi un suo documentario sulla mattanza dei tonni. Mai mi sentii così schifato per la crudeltà umana come in quella occasione, in cui assistetti alla turpe e glaciale metodicità con la quale vengono uccisi centinaia di tonni. 

Affermò De Seta: «Lo sguardo neutrale è una menzogna, specie nel mio lavoro, dove basta spostare la macchina da presa di pochi centimetri perché tutto cambi». Ed è verissimo. Infatti in quel trucido documentario il regista non cercò minimamente di evitare le scene più disdicevoli e cruente, mostrando nella sua pienezza quanto avveniva sotto i suoi occhi. Il tonno è un pesce pelagico con caratteristiche uniche, tra cui quella di essere l’unico pesce a sangue caldo… il che significa che quando viene arpionato perde sangue, sangue rosso… e durante la mattanza tutto lo specchio di mare circoscritto dai barconi da pesca diventa cremisi, come fosse cosparso di petali di rosa. 

Il trionfo del rosso rubino e l’abiezione più nera della morte inflitta con sistematica efficienza. Inoltre questi pesci non servono nemmeno per il fabbisogno locale, poiché la maggior parte dei tonni viene esportata in Giappone per farne “sushi”. Il tonno rosso, oggetto di annientamento, non è una cosa ma un essere intelligente e capace di percepire il dolore e di avere paura della morte. Se noi umani potessimo udire il loro grido un uragano di terrore si riverserebbe sulle coste… ma tutto l’evento sanguinoso si svolge in un surreale silenzio… Persino i pescatori tacciono. Non si ode alcun suono, se non l’ansimare di corpi affaticati ad uccidere. Ogni anno, anche nell’isola di San Pietro, in Sardegna, nella città di Carloforte si tiene questa manifestazione sanguinaria, la mattanza dei tonni, chiamata con il nome scherzoso di pessimo gusto “Il girotonno”. 

Quest’anno dovrebbe svolgersi  dal  30 maggio al 2  giugno (https://www.paradisola.it/articoli/sagre-e-gastronomia/7563-girotonno-carloforte-2020

Girotonno 2012 a Carloforte Il tonno rosso fra tradizione e ...

Durante la sanguinosa pesca, che è diventata un appuntamento turistico, i tonni rimasti imbrigliati in un cerchio di reti vengono tirati su e, come descritto sul sito della manifestazione: «I tonni man mano che gli viene a mancare l’acqua si dibattono, urtano violentemente tra loro, si feriscono. Quando sono ormai sfiniti li aspettano i ‘crocchi’, i micidiali uncini dei tonnarotti montati su delle aste, che servono per agganciare i pesci e issarli sulle barche. La mattanza è uno spettacolo sanguinoso e crudele, il mare si tinge di rosso, sembra un campo di battaglia. È al tempo stesso emozionante, ed è per questo che gli spettatori non mancano, anzi di anno in anno si fanno sempre più numerosi, arrivando da quei luoghi dove la lotta per la sopravvivenza sembra essere un ricordo di tempi lontani». Insomma si sponsorizzano la crudeltà e lo sterminio come si trattasse di uno spettacolo folkloristico, come fosse un “tamurè” ballato da splendide fanciulle… mentre è la descrizione di una violenza senza pari, l’annientamento di animali che si stanno estinguendo, anche a causa, oltre che dell’inquinamento, della pesca selvaggia. Mi auguro che gli amministratori della bella Sardegna e di Carloforte, luogo decantato per le sue bellezze naturalistiche, sappiano compiere una scelta etica e naturalistica, e  dimostrino la loro crescita di coscienza, annullando la truce manifestazione da loro prevista. 

Quando una manifestazione culturale diviene contraria ai suoi stessi scopi e causa la distruzione dell’habitat va eliminata. Non si può accettare di attrarre e divertire il pubblico con la morte, come facevano gli antichi nell’arena.  

Paolo D'Arpini

Bioregionalismo Treia •: Porto Recanati (Macerata), spiaggia ...
Rete Bioregionale Italiana

3 commenti:

  1. Completamente d'accordo. Stop alla pesca e alla caccia. Angelo Santin Val di Zoldo (Bl)

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  2. Commento integrazione di Ferdinando Renzetti:

    "....voglio solo dire che l'articolo intitolato "farina di grano e non sai cosa mangi"(https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/04/25/farina-di-grano-e-non-sai-cosa-mangi/), sembra un racconto horror alla pari del Girotonno che descrivevi, la differenza sta nel fatto che il Girotonno ha una tradizione antichissima e pare che quella tecnica sia stata messa a punto dai fenici come altri modalità di pesca cosi come molti nomi di  pesci hanno origine fenicia. invece il procedimento descritto per fare la farina in quel modo è una moderna tecnica di trasformazione creata dagli scienziati del secolo scorso, probabilmente americani per, secondo il loro proposito, sfamare maggior numero di persone con meno fatica. Teniamo presente e ce se ne può rendere conto guardando il video la parabola doro sempre di Vittorio De Seta che la mietitura e la trebbiatura veniva fatta esclusivamente a mano con una fatica mostruosa per le generazioni che l'hanno praticata per millenni, soprattutto gente povera e sottomessa, mentre allo stesso tempo, i padroni festeggiavano nelle loro lussuose dimore, senza contribuire alla grande fatica in alcun modo. voglio dir che cambiano le modalità dello sfruttamento delle risorse naturali e umane, anche se gli orrori restano per quel che veramente sono. scrive Jonathan Swift nei  "Viaggi di Gulliver", un principe può legalmente invadere un paese di gente povera e primitiva e farne trucidare una meta e rendere schiava l'altra metà, allo scopo di sollevarli dalla barbarie con alta missione civilizzatrice. Affermò  che i nuovi sistemi di spiegazione della natura altro non sono che mode, variabili a ogni generazione, ed anche a coloro che fingono di dimostrarli partendo da principi matematici, non hanno che un breve periodo di favore e poi la moda cambia e scompaiono. tornando al discorso della farina e del grano, scrive ancora che chiunque è capace di far crescere due spighe di grano o due fili di erba dove prima non ne cresceva che uno, merita assai più del genere umano e rende al suo paese un servigio assai importante che non tutta la genia dei politici messi insieme. Ecco il paradosso è che quegli scienziati che hanno messo a punto le moderne tecniche di coltivazione conservazione e trasformazione ci potrebbero rispondere citando la frase di swift. senza scordarci appunto che molti agronomi, che hanno apportato innovazioni simili, sono stati premiati col nobel della pace, durante ala famosa rivoluzione verde. Di orrore in orrore per fortuna poi è arrivato Fukuoka con la rivoluzione del filo di paglia che anche se non cambierà il pianeta almeno cambierà e sta già cambiando la mentalità e la consapevolezza di molti di noi come già sta avvenendo con la permacultura l'agricoltura rigenerativa gli orti sinergici il food forest gli orti giardini verticali e altro. C'è sempre da tenere a mente che ci sono molte persone intelligenti anche se molti sono asintomatici, come ho letto qualche giorno fa e come dice un amico: noi non abbiamo certezze e non ne siamo neanche tanto sicuri..."

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    Mia rispostina: "Mah,... sul Girotonno, che sia o meno una "tecnica antichissima" ho già espresso il mio parere, da un punto di vista ecologista, visti i tempi in cui siamo e con le condizioni di vita marine al disastro. Una tradizione antica può anche essere nociva al giorno d'oggi. Per quanto riguarda la farina di grano non metto bocca. Forse Enrico Manicardi ha ragione quando inneggia al primitivismo, ma quanti esseri umani sopravviverebbero ritornando al paleolitico? Probabilmente succederà in conseguenza della distruzione del pianeta che stiamo compiendo... tonni, plastica, estinzione di animali, biodiversità a rischio, bombe atomiche, virus più o meno inventati, insomma caro Ferdinando siamo al redde rationem. Vedi tu, sulla scia di Fukuoka, quel che puoi fare... se hai soluzioni degne di questo nome... o è solo un "racconto"? Ciao, Paolo D'Arpini"

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  3. Commento di G.Q. inviato per via email: "...riporto: "probabilmente succederà in conseguenza della distruzione del pianeta che stiamo compiendo"
    Per risolvere il problema dell'ecosistema, dell'inquinamenteo, dello sviluppo ecc., la massoneria, gli illuminati , hanno valutato che la riduzione forzata della popolazione umana a 1 miliardo o ancora meglio a 500 milioni di umani è un bene e sarebbe auspicabile realizzala in fretta, in quanto una serie di provvedimenti sociali (es. sterilizzazione) non sono applicabili per via delle diverse culture e religioni e nella misura che ogni stato deve poi fare secondo un programma che non può restare a lungo segreto. Intanto avvelenamento dei cibi, pesticidi , grano al glifosato ecc; non ultimo i vaccini per grandi e piccini..." (G.Q.)

    Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=OKwOXJ9RbHE -"



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