venerdì 22 maggio 2020

Bioregionalismo rurale a Mondeggi


Il primo round a favore di Mondeggi Bene Comune - Labsus

Durante questi mesi di emergenza sanitaria pochissimi settori produttivi sono stati capaci di mantenere in piedi le loro attività. Tra questi vi è sicuramente l'agroindustria e la GDO. Mentre guardavamo impotenti chiudere i mercati contadini, e le altre molteplici forme che i piccoli produttori agricoli adottano per non svendersi alla grande distribuzione organizzata , nelle campagne italiane la macchina dell'agroindustria si arricchiva a dismisura diventando l'unica possibilità di approvvigionamento di "cibo". 

Code  si snodano davanti ai supermercati, unici luoghi legittimati al reperimento del cibo in nome dell'emergenza sanitaria, negando di fatto l'unica possibilità di accedere ad una alimentazione sana e genuina nel rispetto della sicurezza alimentare e della produzione locale. Molte volte siamo stati costretti ad ascoltare la frase "Siamo sulla stessa barca" veicolata dai nostri governanti e da molti sprovveduti che non distinguono uno yacht da un gommone bucato, o forse fanno finta di non vederlo. Mentre si discute se regolarizzare o meno i braccianti agricoli che oggi come ieri vengono trattati al pari di bestie da macello, i giganti agroindustriali si domandano come sia possibile che per 3 € l'ora nessuno raccolga i loro campi. 

Noi piccoli agricoltori ci troviamo di fronte ad una svolta epocale che ci costringe a prendere posizione e reagire al ricatto di impresa.  Per chi produce alimenti e non mera merce di scambio, rispettando un'etica professionale che ci impedisce di inquinare e devastare i nostri territori, per chi con fatica e con mezzi limitati conduce la propria attività su pochi ettari di terra dando la priorità alla qualità e non al profitto è giunto il momento di organizzarsi.

Non possiamo più rispondere alle stesse regole del mercato a cui sottoposta la grande impresa, non siamo imprenditori ma contadini e contadine, ed è necessario che vengano immediatamente interrotti i versamenti fiscali degli scorsi e dei prossimi mesi. 

Vogliamo uno sbocco di mercato locale che non sia tassato in nessun modo ma anzi sia favorito ,vogliamo vivere nel rispetto degli ecositemi naturali e molto altro ancora. Noi piccoli agricoltori ci troviamo di fronte ad una svolta epocale che ci costringe a prendere posizione e reagire al ricatto di impresa. Non possiamo più rispondere alle stesse regole del mercato a cui è sottoposta la grande impresa, non siamo imprenditori ma contadini e contadine, ed è necessario che vengano immediatamente interrotti i versamenti fiscali degli scorsi e dei prossimi mesi. 

Vogliamo uno sbocco di mercato locale che non sia tassato in nessun modo ma anzi sia favorito ,vogliamo vivere nel rispetto degli ecosistemi naturali e molto altro ancora. Non andrà affatto tutto bene se non cambiamo le regole del gioco ,se non imponiamo di essere ascoltati una volta per tutte . Non possiamo fare tutto ciò da soli, presi dalle difficoltà quotidiane che il lavoro della terra ci impone. 

Per questo vi invitiamo ad una giornata di confronto e dibattito sabato 23 maggio alle ore 15.00 a Mondeggi con l'obbiettivo di costruire un fronte contadino capace di affermare le proprie ragioni. 

 Le contadine/i del mercato di Piazza Tasso (Firenze)

Mercato Contadino di Piazza Tasso - Terra Nuova


 C.I.R. Info  - cir.informa@gmail.com

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