La Giustizia, nella sua totale inefficienza (sempre voluta dal potere politico ovviamente) si prepara a diventare una fonte di entrata aggiunta per gli “amministratori” che ci governano.. e lo vediamo già nel fatto che il cittadino per ottenere giustizia deve sobbarcarsi le spese di querele di parte… mentre –ad esempio- le multe, le pene tributarie e le ammende (a favore degli “amministratori”) sono l’unica cosa che funzioni nella gestione della Giustizia. Questo sistema legislativo, farraginoso, petulante, burocratico e iniquo è solo un modo per spremere i cittadini e consentire a chi è ricco di continuare ad esserlo.
Prova ne sia il sistema delle ammende e delle multe che consente al meccanismo di coercizione "democratico" di obbligare il popolo a seguire le disposizioni governative. Parlando di “democrazia”, forse in Italia gli ultimi veri politici “democratici” sono stati Aldo Moro e Bettino Craxi… Sembra strano l’abbinamento… eppure Aldo Moro tentò di unire le forze democratiche, con il compromesso storico, e Bettino Craxi ebbe il torto di opporsi alla prepotenza USA a Sigonella… E questo spiega anche perché Aldo Moro finì cadavere in una Renault e Bettino Craxi esule ad Hammamet. Ma il fatto ultimo che ha sancito uno scollamento finale fra il popolo, che elegge la sua rappresentanza parlamentare, e l’esercizio democratico, è la legge elettorale maggioritaria senza preferenze che consente ai partiti di nominare come parlamentari i propri portaborse e galoppini.
Il potere di “indicazione” di chi ci governa non è più, nemmeno nell’apparenza formale, un fatto politico (o ideologico) ma è il risultato di uno strapotere “altro” che copre tutto l’ambito sociale e culturale, essendo basato sulla capacità di “convincimento” delle masse, sulla creazione di umori e sulla pubblicità elettorale, saldamente in mano ai poteri economici (vedi Tv, giornali, radio, cinema, editoria, mode, etc. e anche il web).
Insomma la “democrazia della minoranza” è un dato di fatto, e questa minoranza è semplicemente quella che è “in grado” di gestire il potere, si tratta una minoranza astuta e speculativa, una minoranza che sa come spiegare al popolo ciò che deve essere fatto per il suo bene. E non è vero che questa stretta minoranza sia in disaccordo al suo interno (ovvero che esistano fazioni avverse che spingono per una soluzione o per l’altra) e la prova è stata dimostrata negli ultimi anni di Governo, e nell’avvicendarsi delle due compagini apparentemente opposte, con il fatto che le leggi promulgate dal Centrodestra vengono poi fatte proprie e “migliorate” (in senso dispregiativo) dal Centrosinistra, e viceversa.
Oggi assistiamo però al degrado sempre più forte della qualità di vita sul pianeta Terra, anzi c’è il rischio sempre più evidente che la vita umana possa scomparire, in seguito all’inquinamento, alla sovrappopolazione, alla sfruttamento cieco delle ultime risorse vitali, etc. etc. La vita è a rischio di sopravvivenza… e sapete chi si prefigge di modificare questo stato di cose? Paradossalmente sono gli stessi poteri che hanno condotto sin’ora l’umanità alla rovina… Sono i potenti che stanno dietro alle quinte e che vivono anch’essi sul pianeta (e quindi hanno iniziato ad aver paura per la loro incolumità e discendenza) e che desiderano arrestare questo processo distruttivo diabolico, secondo i loro interessi… ma per farlo dovrebbero essi stessi rinunciare a voler ulteriormente determinare il futuro del mondo, poiché il loro metodo è viziato, dall’egoismo e dalla cecità…
Il dramma è che a forza di indirizzare le masse secondo i propri interessi questi potenti sono riusciti a creare un inebetimento generale, un abbassamento dell’intelligenza umana. Strano nevvero? Ed ora che fare? Semplice: “occorre circoscrivere l’incendio” e rimboccarsi le maniche ripartendo da zero, dalla “democrazia diretta”… quella delle piccole comunità e delle bioregioni. La “civiltà dei consumi” è finita…. Andiamo verso la “civiltà dell’ecologia” e del bioregionalismo.
Paolo D’Arpini - bioregionalismo.treia@gmail. com
Portavoce della Rete Bioregionale Italiana
Articololi su ecologia profonda e bioregionalismo:
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