martedì 16 gennaio 2024

Antonella Nappi, femminista per la Pace...



Frequento molte organizzazioni di donne in lotta, in particolare abbiamo fatto molti incontri e scritto testi alla Libreria delle donne di Milano. Le donne sono la dimostrazione più evidente di quanto spazio e quante libertà si sono prese, in una storia lunga ed in Italia in questi sessant'anni, facendo battaglie del tutto pacifiche.

 Argomentando le loro analisi, i loro sentimenti, i loro desideri  e sviluppando tra loro una relazionalità che non nega l'altro ma lo riconosce e accetta di rispettarlo e mediare, dove è il caso di farlo, perchè utile. 

Lo stesso le donne fanno con gli uomini, coinvolgendoli in questa capacità di lotta pacifica che è sostanzialmente proprio il non negare l'altro, volerlo tacitare, definirlo nemico ma entrare con l'altro in comunicazione e sviluppare una contrattazione che dia valore alla sostanza che li vede in accordo. 

Ecco quindi I Corpi Civili di Pace: sono molto desiderati da tutte le associazioni che frequento e ho sentito. Sono invocati perché non si può sopportare di vedere le carneficine cui attualmente stiamo assistendo in Palestina, senza sconvolgerci, e dunque anche poi reagire (indurendoci). Noi stesse perdiamo umanità, nel dover assistere a queste cose orrende. 

Quando Zelenski, due anni fa, domandò agli Italiani, agli Europei, di entrare in guerra con lui, con loro, per aiutare l'Ucraina  contro la Russia, noi rimanemmo veramente allibite, come il 95% della popolazione italiana immediatamente quell'anno lì, perchè con una abitudine alla pace, con l'esperienza fatta alla capacità di confliggere in pace, chi ci invitava a combattere era anacronistico. 

Noi abbiamo subito detto che volevamo votare la pace, volevamo poter scegliere,nelle nostre elezioni imminenti, candidati che si distanziassero da queste assurde richieste. 

Per di più da un popolo che da molti anni era in conflitto con la Russia e non cercava mediazioni, contrattazioni, aiuti internazionali di pace. Ma in qualche modo, assurdamente, voleva proprio fare la guerra. Noi siamo molto favorevoli a Corpi di Pace perché bisogna rompere questa cultura egoistica e delirante di chi vuole vincere e annientare il nemico. Di chi si attacca a chi è stato il primo, oppure alle Leggi, quelle poche, che sono state disattese e mira a scatenare la sua personale violenza, i suoi problemi non chiariti, dentro un conflitto già esistente. 

Schierandosi con chi gli pare, o con chi si identifica secondo una sua esperienza passata di conflitti che invece sarà bene che veda per se stesso o per se stessa, noi questo invitiamo a fare. Le siciliane, le catanesi, proprio in una riunione nazionale femminista organizzata dalla Libreria delle donnne dicevano: "Il corpo di pace deve essere prima di tutto il mio, il tuo, il nostro. Fare spazio alle attenzioni per gli altri contendenti, per le altre forze, per gli altri desideri, così da poterli organizzare in una mediazione".

Antonella Nappi, femminista per la Pace da sessant'anni.




Post Scriptum: 
Antonella Nappi, nella sua qualità di femminista "storica", è intervenuta alla conferenza stampa sulla proposta di corpi civili di pace europei, organizzata dai Disarmisti esigenti  a Roma, il 10 gennaio 2024, presso il CESV di via Liberiana 17.

Sotto riportata la trascrizione del suo discorso, che è ascoltabile al seguente link dal sito di Radio Radicale:  https://www.radioradicale.it/scheda/717677/conferenza-stampa-sulla-proposta-di-corpi-civili-di-pace-europei-per-un-modello-di


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