sabato 8 giugno 2024

L'etica può aiutare la convivenza sociale... ?

 


Il senso dell’etica è un aspetto  dell’animo umano alla quale raramente viene dato il suo giusto ed edificante valore che si esprime in tutta la sue essenza e bellezza  mediante la compassione verso chi soffre a causa delle nostre troppo spesso irresponsabili scelte quotidiane.

Come può un religioso, un uomo di stato, di scienza, di cultura non essere in profonda contraddizione con se stesso, con la propria coscienza,  quando non percepisce l’ingiustizia, il dolore e la morte causata dal suo egoismo? Come può giustificare, assolvere se stesso davanti alla vita vilipesa? 


La vita geme sotto il peso della violenza e del  dolore che l’uomo causa a se stesso e all’immenso oceano dei viventi. Abbiamo barattato la nostra dignità, dimenticato il cielo, rinnegato la nostra anima, venduto il nostro pensiero al migliore offerente e la giustizia langue sotto la coltre del piacere dell’oggi.


Abbiamo bisogno di una nuova civiltà che abbia come vessillo la vita in tutte le sue splendide manifestazioni; che promani il profumo del sole, dell’aria pulita, dell’acqua pura delle sorgenti,  della terra incontaminata,  dell’erba smeraldina; che magnifichi il volo degli uccelli, il canto del mare, il fruscio del vento che gioca tra le fronde degli alberi. Siamo ad un passo da una nuova aurora che esalti e proclami la vita e nello stesso tempo dal baratro e dall’agonia.


L’uscita della storia dagli altari di sangue, dei campi di concentramento e di sterminio di umani e di miliardi di nostri fratelli animali, è possibile e con essa porre le premesse per la redenzione umana protesa verso le mete del divino. Non c’è bellezza, grazia, dolcezza, amore dove domina l’egoismo predace e nega il rispetto del diverso, della vita.


Non è più tollerabile chi giustifica e genera questa insaziabile sete di sangue e  di dolore. Abbiamo bisogno di ingentilire questo plumbeo tempo moderno. Dobbiamo strappare gli artigli alla ferocia, al sopruso, all’ingiustizia, all’indifferenza; anteporre all’oblio nichilista una nuova visione del mondo che combatta e superi il culto dell’avere ad ogni costo; che combatta la follia della guerra, della morte, della miseria, della fame, delle malattie, come espressioni identificative di un certo modo d'essere umano,  che deve essere superato.


La terra ci avverte che l’enorme cumulo di sangue e di dolore causato a miliardi di miliardi di creature angeliche che conservano la vita sul pianeta, è al punto di ribellarsi. Il pericolo che l’umanità s’incammini verso l’era del progressivo annientamento di se stessa è più che mai concreto. Il mondo è cominciato senza l’uomo e finirà senza di lui.


Occorre rifondare i valori, innalzare la vera civiltà, amare la bellezza, la grazia, la gratitudine verso la vita che tutti accoglie e che fino ad oggi, con stupefacente generosità, ci ha assolto dal tradimento.


Bisogna affermare l’Universalismo come vessillo dell’unica bandiera da appuntare sul cuore dell’universo e sostituire il dominio incontrollato dell’uomo con l’edificante visone della nuova coscienza umana, biocentrica, riconoscendo la diversità come ciò che consente a tutti di esistere nell’incantevole oceano della vita.


Perché camminare in paludi fangose, e spesso strisciare, sugli inanimati pavimenti dell’egoismo quando possiamo volare, spaziare sugli orizzonti e i cieli sublimi della coscienza libera, benefica e redenta? Ognuno interroghi se stesso...


Franco Libero Manco






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