domenica 27 gennaio 2019

Gas, diesel e carbone dai rifiuti - Un macchinario per la trasmutazione dei rifiuti solidi organici: il pirodistilgasogeno.


Ecologia industriale. Gas, diesel e carbone dai rifiuti
Si parla tanto di smaltimento di rifiuti, di differenziazione e ultimamente della plastica che sempre più sta invadendo ogni angolo del pianeta. Bene se vi dicessi che è stato inventato, brevettato (2007), funziona da anni e viene venduto in tutto il mondo, un macchinario che riesce a trasformare i rifiuti organici (plastiche, vegetali, scarti di macello, tutto quello che la natura crea), in combustibile, voi non ci credereste, ma per fortuna è realtà.
A Isorella di Brescia, presso le officine PIROMAK TD srl dell’ing. Domenico Tanfoglio, è nato nel 1980 il PIRODISTILGASOGENO. Il cuore del macchinario è composto di due tubi nei quali, a una temperatura di circa 350°C, avviene il processo di trasmutazione dei rifiuti solidi organici (quelli della chimica organica o del carbonio), in materia nei tre stati, solido, liquido e gassoso, sotto forma di combustibili quali, gas, diesel e carbone. Per intenderci: l’uomo estrae il petrolio dalle viscere della terra anche per realizzare polimeri (tutta la plastica); il macchinario, sostanzialmente come farebbe la natura in tempi geologici, compie il processo inverso sui rifiuti, che subiscono un processo di disgregazione molecolare grazie al calore restituendo le sostanze come erano a livello primordiale.
Di fatto quasi tutta la massa di rifiuti indifferenziati che vanno in discarica sono idonei a essere trattati, al punto che un impianto del genere rende inutile l’esistenza delle stesse discariche comunali, se non per i rifiuti inorganici, quali ad esempio metalli e vetro, che grazie alla raccolta differenziata costituiscono già di per sé un valore. In definitiva quello che oggi è un problema per le amministrazioni e un costo per i cittadini viene risolto producendo addirittura materie prime!!!
Va quindi sottolineato che il macchinario è autosufficiente dal punto di vista energetico, visto che produce combustibile oltre che energia elettrica, e che inoltre crea combustibili ed energia in esubero generando ulteriore valore.
Trovandoci di fronte a un trattamento termico va anche detto che le emissioni del disgregatore sono pari a zero poiché il funzionamento è praticamente a circuito chiuso, risolvendo così in un solo colpo i problemi energetici ed ecologici.
Ecco che i rifiuti indifferenziati diventano per la collettività un valore e non più un costo. Un uso esteso di questo macchinario lascerebbe le stesse ecomafie con un pugno di mosche.
Il PIRODISTILGASOGENO è già venduto all’estero, per esempio a una multinazionale di Atlanta (USA), che vi smaltirà pneumatici a costo zero, cedendo energia e materie prime alla comunità.
Chissà che faccia faranno gli assessori comunali di fronte alle potenzialità di un tale impianto, visto che hanno sempre a che fare con i costi dello smaltimento, l'ovvia resistenza dei cittadini a ospitare nei pressi delle proprie residenze nuove discariche, ecc. ecc., e che dire dei cittadini stessi che pagano lo smaltimento e che reclamerebbero a gran voce l’adozione di un siffatto impianto nel proprio territorio?

Giuseppe Moscatello  

Nel seguente video è possibile seguire lo stesso ing. Tanfoglio che spiega il funzionamento del PIRODISTILGASOGENO:
" title="Link a https://youtu.be/2qx2qzEZ6zM" >https://youtu.be/2qx2qzEZ6zM 
Cittadine e cittadini non è forse il caso che corriate a informare i vostri amministratori?
Per approfondire non resta che iniziare a consultare il sito della PIROMAK all’indirizzo: http://www.piromak.it/it/home/ 

1 commento:

  1. Commento e richiesta chiarificazioni di Liana Maccari: "Eccezionale! Trasformare l'immondizia in energia continuando a usare tutti gli stessi motori che abbiamo! Spero che dopo si arrivi al solare diffuso casa per casa, auto per auto, coppo per coppo, tegola per tegola. Intanto questa dell'articolo, mi sembra una grande invenzione e, se è vera, capisco l'ostilitá delle multinazionali del petrolio, dette anche ecomafie dell'immondizia. Ma un dubbio mi sorge: snocciolando gli atomi, tutto diventa radiattivo. E'successo anche all'acquedotto vicino casa mia, con un depuratore atomico per togliere l'atrazina. Ho capito che in seguito il macchinario di questo articolo "demonizza" gli atomi, mettendoli in fila per sei, e facendoli trasformare (Einstein docet) in molecole di metano, diesel e carbone. La chimica del carbonio. Non resta radioattivo?"


    Risposta di Giuseppe Moscatello: "Rispondo con beneficio di inventario, ossia bisognerebbe fare le opportune misurazioni strumentali; ma con buon senso mi viene di dire di No altrimenti l'ingegner Tanfoglio sarebbe un pazzo nonchè mitomane visto che sta vendendo questo machinario all'estero, anche in america dove sono abbastanza attenti a ciò che importano. Personalmente invece penso che tutto sia e debba essere inquadrato nell'ambito delle trasmutazioni a debole energia. Queste avvengono a temperature basse, quindi non gli 800-1500 °C (se non oltre) degli inceneritori, ma 300° C, fino ad arrivare alla temperatura ambiente, quella per intenderci della chimica della vita e anche della chimica dei minerali. La trasmutazione è di fatto l'effetto di processi di fusione nucleari spontanei, niente a che fare con la irrealizzabile fusione che a milioni di gradi i fisici si sono ostinati a fare (per non fare) cercando di vincere la Forza Forte, mentre gli avviene sotto il naso; la fusione nucleare spontanea avviene perché gli elementi o le sostanze si fondono per creare altri elementi o altre sostanze CEDENDO ENERGIA semplicemente assestandosi poi in condizioni di miglior equilibrio, voler fare il contrario è energeticamente svantaggioso nell'universo; è noto che frantumare la materia crei emissioni spurie, mentre la fusione fredda no."

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