...una mattina mi son svegliato... e ho fatto colazione come al solito con un infuso tiepido di radice di liquirizia, un pezzetto di zenzero e succo di limone, e dopo essermi rilassato un po' con le varie faccende mi sono allungato sul divano e acceso il computer mi sono connesso. Prima ho controllato i messaggi, su messenger e sulla casella postale, poi ho dato una occhiata rapida ai quotidiani La Repubblica, il Corriere della Sera e Il Sole Ventiquattrore, e infine come si dice dulcis in fundo ho aperto il Giornaletto di Saul.
Proprio in chiusura del Giornaletto un lungo e interessante articolo di Lorenzo Merlo intitolato cosmogonie, pubblicato su Riciclaggio della Memoria (https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2020/02/cosmogonie-ed-avere-essere-storia.html). Un po' perché avevo fretta di uscire per andare sulla spiaggia a meditare e a passeggiare, un po' perché l’articolo era lungo e anche difficile da comprendere cosi ho iniziato a giocare con le parole, come faccio spesso, e dopo aver scorso velocemente l’articolo un paio di volte su e giù, ho iniziato a estrapolare random frasi neologismi e parole.
Velocemente li ho montati in sequenza. Ieri sera (un ieri ipotetico) dopo una lunga giornata sulla spiaggia tra amici chiacchiere e passeggiate. Pescara è una città adagiata totalmente verso il mare e la piazza principale si trova a circa cento metri dalla spiaggia su uno spazio un tempo stagno retro dunale.
Mi piace soprattutto al tramonto, dopo una lunga passeggiata recitando il potente mantra di Giancarla Giannini “ghan ghen ghin ghon ghun” insegnatomi da Mario il poeta, approdare alla città direttamente dalla porta del mare, la nave di Cascella, da dove con i sensi lucidi e il terzo occhio completamente aperto, mi sono diretto verso il tramonto e lo skyline della città davanti a me verso il Gran Sasso.
In serata sono tornato sul pezzo con il montaggio delle parole e ho scoperto che era venuto fuori un doppio haiku con lo stesso titolo con frasi e neologismi che si possono leggere liberamente senza rispettare la sequenza e si possono formare anche coppie di versi tipo: luogo comune forza tellurica oppure astrazione dal conosciuto come in alto cosi in basso o ancora anarchia compiuta nel buio la sua luce.
Senza un significato specifico dei versi, in particolare, e della composizione, in generale. E come in un quadro astratto dove ognuno trova liberamente il suo percorso senza distinzione tra forma contenuto e significato cosi in questa cosmogonie sorta di gioco di parole opera grafica di frasi e di neologismi astratti e allo stesso tempo con un senso compiuto che ognuno di noi decifra come vuole:
Cosmogonia
Luogo comune
Astrazione dal conosciuto
Anarchia compiuta
Forza tellurica
Come in alto così in basso
Nel buio la sua luce
Ferdinando Renzetti
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