Quelli che seguono sono gli "abstract" degli interventi tenuti durante la Tavola Rotonda su “Estetica, ecologia, etica e spiritualità laica”, tenuta presso l'Abbazia di Farfa (Rieti), li sottopongo al lettore come "assaggio" degli argomenti che sono stati trattati. Il giorno in cui si svolse la riunione, il 21 marzo 2009, è altamente significativo, essendo il momento dell’equinozio primaverile in cui le energie si uniscono e confluiscono nella miracolosa rinascita della vita… Coincide anche con l’anniversario della festa di San Benedetto, fondatore dell’abbazia di Farfa.
Paolo D’Arpini, moderatore alla Tavola Rotonda.
-------------
La funzione sociale e religiosa della bellezza.
La bellezza, almeno nella misura in cui è opera dell’uomo, segue i destini dell’attività umana e delle sue sorgenti sensibili e intellettuali. Ora ad una considerazione rigorosa non può sfuggire la situazione di crisi in cui versa la vita e l’attività dell’uomo moderno, anche in relazione alla tradizione estetico-artistica. Una riflessione sulle cause di tale crisi porta riscoprire il messaggio di personaggi quali Chateaubriand, Ruskin, Eliot e altri, i quali già da gran tempo avevano messo in luce il significato storico della bellezza e delle condizioni favorevoli alla sua realizzazione per la salvaguardia di un clima sociale e spirituale sano.
D. Massimo Lapponi, docente presso la Facoltà di Filosofia del Pont. Ateneo S. Anselmo (Roma)
-------------
Per una spiritualità estetica - Riflessioni sul Cantico delle creature di Francesco d’Assisi.
La natura, in una visione teocentrica, appare spiritualizzata attraverso l’immagine del creato. In questa configurazione, il meccanicismo matematizzato delle scienze della natura cede il posto ad una visione olistica della realtà in cui scompare la barriera che separa e contrappone lo spirito rispetto alla materia. Ciò è reso possibile da una utilizzazione dell’estetica nel quadro di un pensare poetico in cui l’immaginazione unifica la configurazione sistemica della realtà in una dinamica creativa nella quale l’uomo, la natura e Dio realizzano la dinamica della vita al di là di ogni condizionamento della finitezza esistenziale. L’esempio più evidente di una tale concezione è dato, nella letteratura religiosa medievale, dal Cantico delle creature di Francesco d’Assisi nel quale lo stupore e la meraviglia di fronte al mistero dei fenomeni naturali esprime l’atteggiamento di lode per l’ente divino e l’ammirazione per l’armonia ineffabile dell’ordine dei fenomeni. In queste riflessioni perciò vogliamo esprimere l’ecoetica dello spiritualismo cristiano attraverso un itinerario poetico che riesca a rendere visibile l’eterea impalpabilità del mistero.
Aurelio Rizzacasa, docente ordinario di Filosofia Morale all’Università di Perugia
..............
Biocentrismo ed antropocentrismo: due realtà a confronto.
La civiltà umana tende inevitabilmente verso l'etica universale della filosofia biocentrica: è nell'ordine naturale delle cose protese al superamento della lunga fase storica della violenza tra gli esseri umani e tra questi ed il resto del creato. II sentiero della giustizia di Zoroastro, la via della compassione del Buddha, la nonviolenza totale del Giainismo, la fratellanza universale dei Veda, la ricerca della purificazione del Tao attraverso l'alimentazione incruenta, l’amore francescano per il Creato, trovano perfetta attuazione nella visione sincretista del biocentrismo. Il sentimento di condivisione della cultura biocentrica, nella valorizzazione della sacralità della vita in tutte le sue multiformi espressioni, raggiunge il suo compimento negli individui della specie umana, questo sentire è una forza in grado di liberare l'essere umano dall'egoismo, dall'indifferenza e dall'insensibilità verso le altrui necessità vitali. La concezione antropocentrica, in gran parte responsabile della disumanizzazione della coscienza umana col suo tendenziale disprezzo verso tutto ciò che non è essere umano, è inevitabilmente condannata dall'evoluzione antropologica e biologica a cedere alla cultura della Vita del biocentrismo.
Franco Libero Manco, architetto e ricercatore olistico.
………………………
Thomas Berry ed il manifesto dell'Era Ecozoica.
Bioregionalismo, pace, compassione, uguaglianza ed ecologia profonda nella visione del Padre Passionista Thomas Berry discepolo di Teillhard de Chardin che affronta il tema dell'attuale crisi ambientale in relazione alla storia sacra della Terra.Una visione ecologista nell’ottica bioregionale. Contestualmente saranno cantate durante l'incontro delle canzoni attinenti alle tematiche ecologico-spirituali trattate con canzoni eco-pacifiste tratte da testi di Gianni Rodari e altri poeti.
Stefano Panzarasa, geologo e membro della Rete Bioregionale Italiana
……………………………
Ecosistema come affresco della primavera ecologica
L’identità umana è caratterizzata dalla capacità di costruire idee. Le idee sono rappresentazioni della realtà, raffigurano cioè la realtà così come essa ci appare. Le idee, come mappe della realtà, aiutano ad orientarci in essa per vivere con soddisfazione fisica e psichica. L’attuazione delle idee dà luogo alle attività quotidiane della vita umana per soddisfare i bisogni del corpo e dello spirito. Più le idee che rappresentano la realtà sono fedeli alle sue caratteristiche, tanto più sono vere. Scienza e filosofia hanno il compito di ricercare razionalmente nuove idee e di accertarne la verità, ossia l’adesione al reale. L’ecosistema è una nuova idea, maturata durante lo sviluppo del pensiero filosofico e scientifico ed espressa formalmente nel XX secolo. E’ un idea totalizzante della realtà: è come un "affresco" che la rappresenta tutta nel suo divenire. L’idea di ecosistema è come una nuova "rivelazione", poiché mostra come effettivamente la natura è organizzata e quali risultati consegue (biodiversità, servizi ecologici, sostenibilità). In questo nuovo quadro epistemologico, l’umanità può trovare il fondamento per una nuova stagione culturale, la "primavera" ecologica, prima tappa di un nuovo ciclo culturale di umanesimo ecologico. I nuovi significati emergenti sono quelli sistemici: il rispetto del limite, il riconoscimento della indispensabilità delle relazioni e dell’appartenenza cosmica, l’impegno responsabile per la sostenibilità della unicità della vita planetaria.
Fabio Caporali, professore ordinario di Ecologia Agraria, Università degli Studi della Tuscia
Nessun commento:
Posta un commento