domenica 23 febbraio 2020

Stati aperti in una Res Publica bioregionale...


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Di tanto in tanto qualcuno si ricorda di persone che tanto hanno dato al mondo intero e tanto è stato loro tolto. Si rinnovano così appelli in favore di Assange, Snowden ed altri. Guaio è che si tratta di appelli che, a fronte della provata intelligenza di coloro che si vorrebbe aiutare, sono totalmente privi di questa stupenda qualità dell'essere umano. Sì, perché, se si desidera far tornare liberi Assange, Snowden e tutti coloro che denunciano le malefatte degli Stati, l'unica azione collettiva da perorare è l'esigere il licenziamento in tronco degli statali, dei carrieristi pubblici, dei burocrati, di ogni assunto nello Stato, nel pubblico impiego.

Tragica verità è che i "moderni" Stati non sono democratici: non hanno ancora i loro poteri, i loro ruoli, i pubblici impieghi, periodicamente restituiti a Popoli che eppure si vogliono Sovrani. Gli Stati sono tutti ancora una proprietà dei carrieristi pubblici, dei burocrati, degli assunti a vita nel finto pubblico, letteralmente una Cosa Loro. Non una Res Publica bensì delle vere e proprie monarchie che si sono perpetuate causa il funesto silenzio di detti popoli che, pur costretti, sottomessi e vessati in continuazione, non sono riusciti a trovare uno straccio di filosofo che li risvegliasse dicendo loro: licenziamoli tutti! licenziamoli oraaa!

Per il bene di tutti, a maggior ragione di persone come Assange, si rendano dunque democratici gli Stati, a partire dal proprio. Li si rendano accessibili, come esige Democrazia, alla partecipazione a tempo determinato di cittadini aventi tutti i requisiti necessari al ruolo. Di sicuro non vi sarà più necessità di denunciare alcun comportamento illecito perché non ve ne saranno più. Non vi saranno più attaccamento al posto fisso e brama di carriera/potere a far tacere le coscienze, a permettere malefatte e pilotare gli eventi.

Alziamoci tutti in piedi ed esigiamo degli Stati aperti, dinamici, fluidi, osmotici, partecipati, vissuti: liberi dai tiranni, i cui impieghi/poteri/redditi siano concessi rigorosamente a tempo determinato. Smettiamola di focalizzarci sulla politica, di incolpare i governanti. Costoro, senza i carrieristi pubblici ma con esseri umani nudi e puri intorno a loro, si comporterebbero correttamente. Concentriamoci dunque sui carrieristi pubblici e licenziamoli tutti. Esigiamo indietro le nostre Res Publica, tenendo presente che licenziare periodicamente chi detiene un pubblico ruolo è pratica pacifista per eccellenza: perché evita irregolari ma prevedibili rivoluzioni sanguinose. Con tutti 'sti intellettuali dissidenti, con tutti 'sti po' po' di think tank, qualcuno potrebbe pur dirlo.

Danilo D'Antonio
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Monti d'Abruzzo

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