Parecchi anni addietro tra le proposte bioregionali che feci a Rutelli e poi ad Alemanno, quando erano sindaci di Roma, c'era l'istituzione di un'isola verde pedonale, nel centro storico di Roma, interdetta alle auto ma accessibile ad asini e cavalli ed anche a monopattini, pattini a rotelle e tricicli. Purtroppo l'idea fu scartata e recentemente in parte rubata e manipolata per promuovere i monopattini elettrici (che però inquinano a causa delle batterie, ecc.)... La vera transizione ecologica viene ignorata per far contenti gli inquinatori...
Questa è una proposta bioregionale che mi sta molto a cuore e che porto avanti da parecchi anni. Ritengo che se adeguatamente protetti, curati e foraggiati, i cavalli e gli asini a Roma ci potrebbero anche stare. Fanno parte della tradizione e inoltre con la crisi del petrolio, l’inquinamento automobilistico, etc. potrebbero fornire un’alternativa ecologica per il trasporto urbano (essendo l’altra alternativa possibile la bicicletta ed il risciò a pedali o triciclo). Il cavallo ed il somaro da tempo immemorabile sono compagni dell’uomo, allontanare questi equini, come è successo per altri animali, dalla comunità umana non è certo una buona idea. Ritengo però che i birrocci andrebbero alleggeriti al massimo, facendo in modo che l'animale non si affatichi, trasportando un massimo di due passeggeri.
Questo potrebbe essere un buon approccio iniziale per ecologizzare e rendere percorribile la parte centrale della città eterna, riservandola solo a pedoni ed a persone munite di mezzi di trasporto ecologici. Il traffico veicolare automobilistico dovrebbe essere relegato alle aree periferiche della metropoli, creando anche un servizio navetta efficiente, in modo così da alleggerire il tasso d’inquinamento cittadino ed inoltre favorire la crescita nel cuore della città di professioni alternative e fantasiose.
Ma sulla politica di Roma non ho potuto decidere, nemmeno la Raggi mi ha ascoltato. Per non far morire l'idea, ci proverò ancora almeno a Treia, ove ora abito, che è tra l’altro un bellissimo borgo medioevale, anche se qui ancora prevale una mentalità "meccanizzata" che predilige l’uso di vie e piazze come parcheggi e percorsi automobilistici. Credo però che limitando il traffico automobilistico al solo carico e scarico sicuramente il paese ci guadagnerebbe e potrebbe ritrovare la sua vecchia immagine pulita e fiorita senza macchine che la sviliscono rendendo le sue stradine pericolose e puzzolenti.
A dire il vero ci ho già provato a lanciare questa idea, alcuni anni fa, candidandomi in una lista alternativa - http://paolodarpini.blogspot.com/2019/05/treia-26-maggio-2019-evento-elettorale.html - purtroppo mi è andata male e non sono stato eletto, ma non demordo chissà che magari una futura amministrazione treiese voglia sposare la proposta di trasformare Treia in “isola somarabile”?
Paolo D’Arpini
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