martedì 14 settembre 2021

La città bioregionale deve essere ecologica...



Parecchi anni addietro tra le proposte bioregionali  che feci a Rutelli e poi ad Alemanno, quando erano sindaci di Roma, c'era l'istituzione di un'isola verde pedonale, nel centro storico di Roma, interdetta alle auto ma accessibile ad asini e cavalli ed anche a monopattini, pattini a rotelle e tricicli. Purtroppo l'idea fu  scartata e recentemente in parte  rubata e manipolata per promuovere i monopattini elettrici (che però  inquinano a causa delle batterie, ecc.)... La vera transizione ecologica viene ignorata per far contenti gli inquinatori...


In verità la proposta di un’isola somarabile, prima che ai sindaci di Roma,  era stata fatta  in anteprima all'allora sindaco di  Calcata, Luigi Gasperini, con grande riscontro mediatico (ma bocciata) - http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/05/07/se-gli-asinelli-di-calcata-fossero-diventati-navette-la-proposta-del-circolo-vegetariano-che-fece-discutere-tutto-il-mondo-non-fu-attuata-per-mancanza-di-lungimiranza-e-fantasia/ -   comunque ritenevo che fosse ancora più necessaria per Roma, asfissiata da un traffico veicolare indegno della Città Eterna.  Nella mia proposta  presupponevo che il centro storico  di Roma tornasse alle origini, con le vie  frequentate da artisti di strada, poeti, attori, giocolieri, artigiani e soprattutto da neo-contadini che rivalutassero il verde urbano.  Infatti se l'Urbe avesse al suo interno “un polmone verde” non ci sarebbe più bisogno per i romani di andare in giro in macchina per campagne a cercare un po’ di natura, basterebbe andare in centro città.

Questa è una proposta bioregionale che mi sta molto a cuore e che porto avanti da parecchi anni. Ritengo che se adeguatamente protetti, curati e foraggiati, i cavalli e gli asini a Roma ci potrebbero anche stare. Fanno parte della tradizione e inoltre con la crisi del petrolio, l’inquinamento automobilistico, etc. potrebbero fornire un’alternativa ecologica per il trasporto urbano (essendo l’altra alternativa possibile la bicicletta ed il risciò a pedali o triciclo). Il cavallo ed il somaro da tempo immemorabile sono compagni dell’uomo, allontanare questi equini, come è successo per altri animali, dalla comunità umana non è certo una buona idea. Ritengo però che i birrocci andrebbero alleggeriti al massimo, facendo in modo che l'animale non si affatichi, trasportando un massimo di due passeggeri.
 

Questo potrebbe essere un buon approccio iniziale per ecologizzare e rendere percorribile la parte centrale della città eterna, riservandola  solo a pedoni ed a persone munite di  mezzi di trasporto ecologici. Il traffico veicolare automobilistico dovrebbe essere relegato alle aree periferiche della metropoli,  creando anche un servizio navetta efficiente, in modo così da alleggerire il tasso d’inquinamento cittadino ed inoltre  favorire la crescita nel cuore della città di professioni alternative e fantasiose.

Ma sulla politica di Roma non ho potuto  decidere,  nemmeno la Raggi mi ha ascoltato.   Per non far morire l'idea, ci proverò  ancora almeno a  Treia, ove ora abito, che è tra l’altro un bellissimo borgo medioevale,  anche se  qui ancora prevale una mentalità "meccanizzata"  che  predilige l’uso di vie e piazze come parcheggi e percorsi automobilistici. Credo  però che limitando il traffico automobilistico   al solo  carico e scarico  sicuramente il paese ci guadagnerebbe  e potrebbe ritrovare la sua vecchia immagine pulita e fiorita senza  macchine che la sviliscono rendendo le sue stradine pericolose  e puzzolenti.

A dire il vero ci ho già provato a lanciare questa idea, alcuni anni fa, candidandomi in una lista alternativa - http://paolodarpini.blogspot.com/2019/05/treia-26-maggio-2019-evento-elettorale.html - purtroppo mi è andata male  e non sono stato eletto, ma non demordo  chissà  che magari una futura amministrazione treiese voglia sposare la proposta di trasformare Treia in “isola somarabile”?

Paolo D’Arpini





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