Dov'è la differenza?
Nella vivisezione e negli esperimenti mortali sugli animali si cerca di giustificare una ricerca medica che poco o nulla ha a che fare con l’uomo, infatti animali ed umani non hanno le stesse reazioni alle stesse sostanze... ma egualmente provano dolore se tormentati e avvelenati.
In questa operazione pseudoscientifica i soggetti alla tortura sono definiti “materiale biologico” in modo da cancellare la loro identità come esseri viventi.
In nome di questa "scienza", utile solo all'uomo, primati, capre, cani e molti altri animali vengono sottoposti ad esperimenti impietosi compiuti asetticamente con guanti di lattice, camice bianco, tubicini di plastica, alambicchi bisturi, mascherine, forbici...
La vivisezione è un supplizio inflitto ad esseri innocenti al fine di soddisfare turpi tendenze al sadismo legale ed all’omicidio... persino completamente inutile ai fini della ricerca medica, in quanto sappiamo che esistono metodi alternativi di estrema efficacia basati su analisi e sperimentazione sulle cellule umane coltivate in vitro, ad esempio, o attraverso altre forme di conoscenza dolce, come la ricettività e la reattività ai numerosi “medicinali” naturali conosciuti da millenni dall’uomo…
Insomma lo sfruttamento animale, per fini sperimentali (o per allevamento intensivo alimentazione), è semplicemente un meccanismo economico finalizzato alla distruzione della natura e del pianeta. Per scopi monetari, ovvero completamente virtuali e consumistici, si distrugge senza pietà tutto quel che esiste ed è vivo…
Poi non possiamo lamentarci che la natura si rivolti contro di noi, in forma di malattie e sofferenze psichiche. Il pensiero e le azioni compiute contra la vita si riverberano contro la nostra stessa vita.
Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana
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