domenica 12 settembre 2021

La vendita delle terre dello stato e degli enti pubblici deve essere fermata!



"Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre.
Un paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare.
Non è con la vendita ma con una progettazione  lungimirante di valorizzazione del patrimonio che si costruisce un’economia sana e si protegge il territorio da devastanti speculazioni."


Ridiscutiamo le modalità di gestione delle terre agricole di proprietà degli enti pubblici!

Noi rete delle associazioni contadine proponiamo che le terre di proprietà pubblica  siano oggetto non di vendita ma di nuovi piani di allocazione:


- che ci si indirizzi verso affitti di lunga durata a prezzi equi a favore di agricoltori o aspiranti tali, sulla base di progetti che escludano attività speculative.


- si favorisca l’agricoltura contadina di piccola scala,che è l’unica che può sfamare il mondo senza causarne il dissesto, ma anzi arricchendolo e preservandone la biodiversità seguendo le richieste della Campagna per l’Agricoltura Contadina http://www.agricolturacontadina.org/ .


- si prediligano progetti di cohousing, cioè di condivisione solidale dei beni e delle risorse, perchè la buona agricoltura è quella fatta con tante braccia pensanti e con poche macchine.


- si individuino nelle associazioni dei consumatori organizzati i soggetti mediatori tra le istituzioni e le realtà contadine che andrebbero a insediarsi.


- si renda possibile la costruzione con materiali naturali di abitazioni rurali a bassissimo impatto ambientale come legno e paglia, ma totalmente vincolate all’attività agricola. Questo perchè chi lavora la terra deve anche poterla abitare.

Rete delle Associazioni per l’Agricoltura Contadina
Con l’adesione della Rete Bioregionale Italiana




Articolo collegato:   https://www.politicamentecorretto.com/2020/08/23/terre-demaniali-come-beni-bioregionali-inalienabili/  

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