domenica 12 febbraio 2023

Femminino e mascolino uniti nella spiritualità della Natura...



Uno degli aspetti più evidenti del ritorno  alla spiritualità laica è il culto della natura,  l’adorazione delle forze naturali  identificate nella Madre Terra e le sue stagioni. In questa riscoperta si inserisce ad esempio la spiritualità centrata sul femminino sacro,  il matrismo  e lo shaktismo,  e la venerazione  degli aspetti femminili che rappresentano la creazione, il sostentamento e la trasformazione, insomma:  morte e  rinascita.

Questa spiritualità della natura  in realtà  tende alla rivalutazione del femminile  in un mondo dominato dal patriarcato e dalla ragione, e ciò è anche un bene ma finché la sacralizzazione non coinvolge anche il mascolino restiamo  nei termini di una dualità in cui una parte viene ad essere considerata migliore dell’altra. Occorre quindi riconoscere il sacro in entrambi i generi: maschile e femminile.

La nobiltà del maschile sovente è anch’essa collegata alla nascita ed alla morte, ad esempio il sangue versato dall’eroe rappresenta il sacrificio che conduce alla vita allo stesso modo del sangue mestruale femminile che significa  fecondità. 

Ad esempio a Calcata per molti secoli fu adorata una particolare reliquia, il prepuzio di Gesù,  la pellicola  asportata dal fallo del figlio di Dio veniva portata in processione e garantiva progenie e raccolti. Poi con l’avvento del razionalismo, del giustificabile e dell’utile, che entrò decisamente a far parte dei meccanismi religiosi, il prepuzio fu fatto sparire e addirittura c’è  una scomunica vaticana per chi ne parla.

La sacralità dell’energia sessuale maschile, unita al femminile, è in realtà uno dei simboli orografici inequivocabili di Calcata, che  è un acrocoro  erto in una valle circondata dall’acqua.

In India questa immagine si definisce shivalingam-yoni e rappresenta l’incontro creativo del maschile e del femminile. Il lingam è il fallo di Shiva   e la yoni umidificata dalle acque fecondanti è la vagina della madre divina. 

Ma torniamo al tema della sacralità maschile.

La prima volta che iniziammo a parlare di questa sacralità  fu in occasione di una particolare recita “La Morte di Titania” messa in scena a Calcata, una trentina d’anni fa, dalla compagnia di Maria Giovanna Rosati Hansen in una grande grotta con in mezzo una colonna monolitica, ed anche qui era evidente –sia dal testo classico che dalla conformazione del luogo-  che si stava evocando un religioso amplesso.  

In seguito   ci fu la presentazione con dibattito del bellissimo romanzo di Maria Castronovo “Il silenzio del fauno” tutto centrato, come il titolo stesso lascia supporre, su una religiosità maschile che è rimasta in silenzio ma che chiede riconoscimento, questo romanzo secondo me è stato il primo vero tentativo di riscoperta della venerabilità maschile compiuto negli anni recenti. 

Nel prosieguo ci  furono anche  dei bellissimi concerti di canto ed armonici vocali con letture orfiche, eseguite con grande carisma e magia nel tempio della spiritualità della natura da vari  cantori e musicisti.

Ed ora, sempre sul  tema, proponiamo,  per la Festa dei Precursori 2023  che si tiene a Treia il 24 e 25 aprile, una sessione di canti dedicati a Shiva/Shakti ed una  lettura di brani  da vari testi che verranno recitati  in cerchio, uno di questi testi   è il saggio di Giorgio Vitali,  Resurrezione del Dio Pan., di cui  qui inserisco alcune brevi citazioni:

 ”La Resurrezione del Dio Pan, che  non è mai morto nelle coscienze degli uomini delle grandi civiltà,   è un modo per elaborare una “filosofia politica” intendendo con ciò una potenzialità culturale ed un percorso esistenziale capaci di amalgamare persone coscienti della crisi in atto per le quali il cambiamento sia  condizione per l’esistenza”.

“Sulla base della teoria unitaria del mondo fisico e biologico proposta nel 1942 dal Fantappiè, in Natura esistono due opposte tendenze. Una entropica, verso la degradazione ed il livellamento, caratteristica dei fenomeni fisici, ed una opposta tendenza sintropica verso l’ organizzazione e la differenziazione, caratteristica dei fenomeni biologici. Tale doppia tendenza si manifesta a tutti i livelli, e dalla lotta tra l’ordine ed il disordine ha origine il divenire”.

Paolo D’Arpini




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