lunedì 6 marzo 2023

Dall'Antropocene all'Era Ecozoica...

 


Antropocene. La fine della "civiltà" umana o un nuovo inizio...? 

Antropocene, un  nome coniato nel 2000 dal chimico e premio Nobel olandese, Paul Crutzen, è l'era dell'uomo, quella odierna, periodo in cui gli esseri umani hanno un impatto enorme su tutto l'ecosistema terrestre. 

Di questo e della Costituzione italiana si è parlato anche alla Conferenza promossa ASviS a Roma. Titolo dell’incontro: [Costituzione – Ambiente e Future Generazioni (un anno dopo). 

Ad un anno dalla modifica di due articoli costituzionali (Art. 9 – Art. 41) a che punto siamo?] – La triste realtà è che siamo rimasti al palo. Nonostante gli evidenti  e disastrosi effetti ambientali, il comportamento umano non cambia e gli ecosistemi collassano giorno dopo giorno. In questi giorni c’è allarme siccità. Vasti territori dell’Italia sono a rischio “desertificazione”. 

Che cosa deve accadere ancora per far comprendere al governo che le modifiche della Costituzione vanno applicate? - Si parla tanto di salvaguardia del Pianeta per le generazioni future quando il pericolo è adesso, per la generazione attuale. 

Aria malsana, Acqua inquinata e Alimenti tossici, sono le 3A che determinano la “Qualità della Vita” di ognuno di noi. È quindi evidente che l’Ambiente non può essere più relegato alla fine dell’elenco delle priorità. 

Quando una qualsiasi calamità naturale si abbatte su un territorio, il PIL prodotto sino a quel momento va utilizzato per ripristinare le infrastrutture distrutte. È quindi evidente che il gioco dei politici, quello delle tre carte, non è più spendibile nelle continue campagne elettorali. Programmi elettorali dove si parla di Sanità, Finanza, Energia, hanno fatto il loro tempo. Come abbiamo appena accennato, alla prima calamità la finanza deve sborsare il denaro accantonato, l’Energia sarà utilizzata per ripristinare ciò che è stato rovinato e la Sanità dovrà impegnarsi nel salvare le vite di coloro che quell’evento l’ha subito. 

E' un continuo rincorrere le emergenze senza mai risolvere il problema. 

Eppure lo sanno anche i sassi che se si ripristinano gli equilibri, tutto migliora. In Italia ogni anno muoiono prematuramente 60.000 persone solo a causa dell’inquinamento dell’aria.

Ecco perché ci siamo impegnati fin dal 2014 perché venissero modificati gli articoli 9 e 41 della Costituzione repubblicana. Dare “dignità” all’Ambiente, tanto quanto all’uomo, era un atto dovuto. L’Italia è la terza Nazione nel mondo e la prima in Europa, a farlo. Tutto questo però, non può essere relegato ad un cassetto. È arrivata l’ora che si capisca che la “Qualità della Vita” non si misura in PIL ma calcolando l’impronta che ognuno lascia mentre vive.

“Antropocene” è una parola inventata, quale parola non lo è! Ma deve diventare l’unità di misura di un nuovo stile di vita.

Giorgio Rossi - Ecoitaliasolidale 











Ed ora, una "nuova visione" per una nuova  Era...



Manifesto dell’Era Ecozoica di Thomas Berry

1. L’Universo è una comunione di soggetti e non una collezione di oggetti.
2. La Terra esiste e può continuare a esistere solo in un funzionamento integrale. Essa non può sopravvivere frammentata, proprio come qualunque altro organismo. Tuttavia la Terra non possiede un’uniformità globale. Essa è un complesso differenziato di cui va sostenuta l’integrità e l’interrelazione delle varie espressioni bioregionali.
3. La Terra è un bene che ci è stato offerto in godimento soggetto a scadenza. å destinata a danni irreversibili nei suoi maggiori sistemi di funzionamento.
4. Gli esseri umani rappresentano un elemento derivato rispetto alla Terra, che è primaria. Ogni istituzione umana, professione, programma e attività, devono porla al centro dei propri interessi. Nella teoria economica, per esempio, la prima legge deve essere quella della tutela dell’economia terrestre. Un Prodotto Nazionale Lordo in crescita a cui si affianca un Prodotto Terrestre Lordo in deficit rivela l’assurdità della nostra attuale situazione. Per la categoria medica deve essere chiaro che non si può avere gente sana su un pianeta malato.
5. L’intero sistema di funzionamento della Terra si è alterato nella transizione dall’Era Cenozoica a quella Ecozoica. I principali sviluppi del Cenozoico avvennero interamente al di fuori di ogni intervento umano. Nell’Ecozoico noi umani avremo invece un’influenza determinante in quasi tutti i processi evolutivi: anche se non sappiamo come produrre un filo d’erba, questo non potrà crescere se non è accettato, protetto e sostenuto da noi. Il potere costruttivo della nostra creatività nei sistemi naturali della vita è minimo, il nostro potere di negazione, immenso.
6. Per essere valido il “progresso” deve coinvolgere globalmente la Terra e tutti i suoi aspetti. Definire “progresso” lo sfruttamento umano del pianeta è una distorsione inaccettabile.
7. L’Ecozoico potrà diventare una realtà solo mediante il riconoscimento della dimensione femminile della Terra, mediante la la liberazione delle donne dall’oppressione e dalle costrizioni da loro sopportate in passato e mediante l’assunzione di una responsabilità comune, sia maschile che femminile, per stabilire una comunità terrestre integrata.
8. Nel periodo Ecozoico emerge un nuovo ruolo sia per la scienza che per la tecnologia. La scienza dovrebbe provvedere a una comprensione integrale del funzionamento della Terra e delle modalità in cui le attività umane e terrestri possono vicendevolmente potenziarsi. Le scienze biologiche dovrebbero sviluppare un “sentimento per tutto ciò che vive”, un rispetto più profondo della soggettività presente nei vari esseri viventi della Terra. Le tecnologie umane devono armonizzarsi con quelle del mondo naturale.
9. Nuovi principi etici devono emergere attraverso il riconoscimento del male assoluto del biocidio e del genocidio, come pure di tutti gli altri mali che riguardano più specificamente gli umani.
10. È necessaria una nuova sensibilità religiosa, una sensibilità che riconosca la dimensione sacra della Terra e accetti il mondo naturale come manifestazione primaria del mistero ultimo dell’esistenza.
11. È necessario un nuovo linguaggio ecozoico. Il nostro idioma cenozoico è radicalmente inadeguato. Si dovrebbe procedere alla compilazione di un nuovo dizionario che comprenda nuove definizioni dell’esistente e l’introduzione di neologismi per i nuovi modi di essere e per i comportamenti che stanno emergendo.
12. Psichicamente tutti gli archetipi dell’inconscio collettivo acquistano una nuova validità, come pure nuove vie di funzionamento; specialmente nella nostra comprensione simbolica del viaggio iniziatico, del mito della morte-rinascita, della Grande Madre e dell’albero della vita.
13. Si prevedono nuovi sviluppi nel rituale, in tutte le arti e nella letteratura. Specialmente il teatro può trovare straordinarie opportunità nelle tematiche grandiose che vengono elaborate in questi tempi. I conflitti, finora limitati alla semplice dimensione umana, acquisteranno risvolti impensati nella stupenda transizione tra la fine del Cenozoico e l’emergente Ecozoico: dimensioni epiche che superano ogni aspettativa.
14. La mitigazione dell’attuale rovinosa situazione (attraverso il riciclaggio di materiali, il contenimento dei consumi e la cura degli ecosistemi) sarà vana se il nostro intento è quello di limitarci a rendere accettabile il presente sistema. Queste attività indispensabili daranno i loro frutti solo se lo scopo è quello di costruire un nuovo ordine.
Traduzione di Paolo D’Arpini e Stefano Panzarasa 



Nessun commento:

Posta un commento