Ribadito il divieto delle sementi ogm in Italia come nella maggior parte dei paesi europei (l'Ungheria l'ha inserito anche nella Costituzione), divieti ratificati dalla Corte di Giustizia Ue, è necessario oggi vietare ogni importazione di mangimi o alimenti geneticamente modificati, in particolare se costituiti da semi vivi o materiali riproducibili, che inquinerebbero irreversibilmente le nostre varietà tradizionali attraverso il polline se dovessero diffondersi accidentalmente o venissero seminati da agricoltori o hobbisti imprudenti, per risparmiare sulle sementi… Inoltre, continuando a importare mangimi e alimenti ogm rischiamo che l'inquinamento della nostra flora microbica, di quella dei terreni e delle acque, attraverso il trasferimento genico orizzontale per mezzo dei microbi intestinali che trasferiscono ad altre specie frammenti di dna geneticamente modificato, diventi irreversibile.
L'Italia, la patria della Biodiversità agro-alimentare mondiale non può permettersi una contaminazione da OGM.
Joe Biden ha espresso la volontà di nominare come prossimo segretario del dipartimento dell'agricoltura, Tom Vilsack, conosciuto con l'appellativo di Mr Monsanto, dal nome della multinazionale, l'attuale Bayer Monsanto, leader mondiale nella produzione di ogm e pesticidi, tra cui il glifosato.
In questo momento di esame e presentazione del Recovery Plan all’Unione Europea da parte del Governo Italiano, un Piano che con le ingenti risorse da investire potrà in diversi settori ammodernare il nostro Paese e renderlo competitivo nell’era digitale a livello europeo e internazionale, migliorando decisamente il livello dei servizi pubblici e riducendo l’eccesso di potere della burocrazia nella Pubblica Amministrazione, riteniamo utile pubblicare per l’attenzione dei lettori, il Report (www.cambialaterra.it del 07/gennaio/2021) sulle recenti decisioni del Consiglio Europeo e il dibattitohttps://www.
Secondo numerosi Esperti del settore, sarebbe necessario il rafforzamento delle Politiche Agroambientali Europee avviate nel 1992, le quali sostengono i redditi degli agricoltori attraverso il pagamento dei servizi effettivamente forniti alla collettività (Misure Agro-climatico-ambientali, per l’Agricoltura Biologica e per il Benessere Animale, la Formazione e l’Assistenza Tecnica per le Innovazioni e gli investimenti Green, il monitoraggio climatico-ambientale, le assicurazioni agevolate, ecc). Servizi che dovrebbero tradursi in Salute e Qualità degli alimenti attraverso il “massimo sviluppo dell’agricoltura biologica e la sostituzione dei Pesticidi Sintetici”, per lo più inutili ed anacronistici, come previsto dalle norme di Produzione Integrata (D.lgs.150/2012), obbligatoria dal 2014 su tutto il territorio europeo, secondo cui i prodotti chimici possono essere impiegati solo in casi eccezionali una volta esauste le tecniche alternative, obbligatorie e prioritarie, su prescrizione di tecnici abilitati (Consulenti Fitosanitari, iscritti negli appositi albi regionali), che verifichino il superamento effettivo delle soglie di danno economico da parte delle avversità delle coltivazioni.
Ciò si traduce in Ambiente e Fertilità dei Suoli (e Umana), Biodiversità, contrasto al Dissesto idrogeologico, Zootecnia estensiva, Conservazione delle Tradizioni Agroecologiche locali, recupero dei terreni e dei villaggi rurali abbandonati, incremento del Lavoro e imprenditorialità Rurale, ecc.
Bisognerebbe avere il coraggio di evitare logiche di contribuzione a pioggia “di pura sopravvivenza”, per affermare , nella tutela del Principio di Precauzione , un Umanesimo Ecologico dei Diritti Inviolabili.
Come dire, i soldi devono andare a chi davvero tutela l’ambiente.
Sulle criticità della politica agricola comune in Europa, in particolare per le esigenze da soddisfare in Italia, è in corso un work in progress da parte degli Esperti del Comitato Scientifico, a conclusione degli approfondimenti provvederemo a pubblicare i risultati dello Studio.
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