martedì 28 settembre 2021

Michele Boato per una rete ecologista italiana



Recentemente ho proposto di costruire una solida rete informatica “per scambiarci idee, notizie, esperienze e proposte utili all’ambiente”.

L’idea è mettere in contatto, con incontri su internet e una mailing list, le molte persone (più o meno di un centinaio?) che non si limitano a studiare e divulgare le varie questioni ambientali, ma sono anche attive localmente e/o sul piano nazionale, per cercare di risolverle.

Certo, ne esistono già, ma le poche reti che funzionano o hanno carattere interno (aperte solo ai soci di una certa associazione) o uno scopo ben determinato (il paesaggio, la montagna, le trivellazioni fossili, la nonviolenza).

Ed è vero che alcune reti, negli anni scorsi, hanno avuto vita breve, per l’invadenza di troppi interventi prolissi e ripetitivi, contrapposizioni non superabili o esaurimento dei motivi per cui sono nate. Ma insisto: c’è bisogno di confrontarci, approfondire assieme i temi più importanti o più urgenti o più difficili da dipanare, con l’aiuto, volta a volta, delle migliori competenze che riusciamo a coinvolgere. Poi, ognun* di noi, forse, proseguirà meglio la propria attività con associazioni, comitati, riviste, radio, tv, social o altri mezzi di comunicazione ed iniziativa.

Sono arrivate una trentina di risposte, quasi tutte positive, ma condizionate all’assoluta serietà dell’iniziativa. In esse sono stati indicati moltissimi temi su cui incontrarsi (una volta al mese? di sabato mattina o venerdì sera?): Salute, Rifiuti, Industrie pesanti, Turismo, Scuola e ambiente, Energie Rinnovabili, Energia Fossile, Apparati militari, Montagna, Acqua (potabile, alluvioni, penuria), Terra (suolo, agricoltura), Mobilità e trasporti, Edilizia, Natura, Animali, Comunicazione ambientale. 

A giugno era stato individuato Il tema energia (tra i più importanti) per iniziare; quindi abbiamo organizzato un paio di incontri su Zoom, ad ottobre, su temi energetici (lasciando al Ministro della finzione ecologica il tema del nucleare):

Sabato ottobre, h.10 Energie Rinnovabili: a che punto siamo in Italia e nel mondo?

con Massimo Mazzer CNR-Parma sul Fotovoltaico e Claudio Lugni CNR-Roma sull’Eolico,

Venerdì 22 ottobre, h.21 L’Italia ad un bivio: il futuro non è nel fossile.

con Maria Rita D’Orsogna docente di geologia in California e Francesco Stoppa docente di geologia a Pescara, su Petrolio, metano e ambiente (Trivellazioni, “seppellimento” CO2, Rigassificatori; TAP, …).

Il link verrà inviato ai 70 già iscritti alla rete retemovimentoecologista@googlegroups.como a chi chiede di iscriversi (scrivendo alla mail riportata sotto la firma).

Ti sembrano incontri utili? Puoi partecipare?

Dopo le Energie rinnovabili e fossilidobbiamo decidere assieme i prossimi temi e chi li presenta alla discussione; si aspettano proposte. Un esempio di proposte che potrebbero emergere per poi divulgarle e cercar di realizzarle l’ho vissuto ad un recente incontro con Stefano Mancuso sull’emergenza climatica e la sesta estinzione di massa (che sta correndo 10mila volte più velocemente della quinta). La proposta più forte è: piantare sulla terra 1000 miliardi di alberi (1 o 2 miliardi in Italia) per neutralizzare la CO2 e almeno fermare il cambio climatico: fino a 15mila anni fa, sulla terra c’erano 6mila miliardi di alberi; ora sono 3mila miliardi, di cui 2mila persi negli ultimi due secoli.                   

Michele Boato


Info:  micheleboato14@gmail.com   041 950101 ore 8-10



Con l'adesione della Rete Bioregionale Italiana 


2 commenti:

  1. mi semra un ottima idea
    le proprie esperienze e' utile divulgarle , tenerle per se stessi servono poco

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  2. Scrive Mao Valpiana del Movimento Nonviolento: "Vista la serietà dell'iniziativa, aderisco volentieri.
    Ci sono già troppe liste aperte a dibattiti spesso inconcludenti, dalle quali mi sono cancellato.
    Questa lista invece parte con il piede giusto.
    Ai temi indicati, aggiungo quelle sulle questioni "militari" (produzioni belliche, axport di armi, spese militari, servitù militari, ecc...) anche perchè ritengo urgentissimo affrontare il macro tema clima/guerra:
    a parte le implicazioni morali, la preparazione bellica è una fonte primaria di inquinamento e rilascio di Co2 (il solo Pentagono inquina come una nazione di media entità, Svezia, Portogallo ...)."

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