lunedì 14 novembre 2022

Agroecologia. Umanità alleata della Natura...



In trent'anni di Agroecologia sinergico-rigenerativa sono state recuperate enormi superfici di foresta primaria, prima devastate dallo sfruttamento agro-zootecnico industriale. Producendo alimenti "biologici" sotto la protezione della della Foresta Madre… Moltiplicando in tal modo per dieci il rendimento dei terreni agro-forestali a scopo alimentare.
Contrastando nel contempo i cambiamenti climatico-ambientali e recuperando una vita dignitosa ed un'economia florida, nella tutela della salute ambientale e della fertilità Umana e dei Suoli, strettamente interconnesse.

Vi  segnalo 2 video da studiare:




Ed a seguire il link di un articolo di Miguel Altieri, con mia recensione

Giuseppe Altieri, Agroecologo





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Eco-Umanesimo senza pesticidi né ogm. 
La convergenza d’interessi per un Ministero dell'Agroecologia e una Piano Agroecologico Nazionale ed Europeo
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Ringrazio Miguel Altieri Agroecologo, Prof. Emerito dell'Università di Berkeley, per l’ennesimo articolo di "speranza agroecologica", Agroecology and planetary polychrysisdi cui auspico la massima diffusione.

Dobbiamo indirizzarlo soprattutto alla Politica Nazionale ed Europea che da 30 anni finanzia programmi agro--climatico-ambientali per risolvere i problemi evidenziati nel 1990 dal Referendum italiano contro i residui di Pesticidi negli alimenti, ma che purtroppo nelle "interpretazioni regionali" non privilegiano le azioni agroecologiche territoriali, ne tantomeno l'agricoltura biologica e il benessere animale.

Oltre a sperperare miliardi in una PAC anacronistica e "schizofrenica" per sostegni al reddito degli agricoltori, sic et simpliciter, ovvero per allevamenti industriali e agricoltura chimica, in contrasto alla politica agro-climatico-ambientale dell'Europa stessa ed ai principi costituzionali di orientamento sociale dell'attività economica (Art 41,  3 comma 2 - Cost.), tutela della salute ambientale, del benessere animale e della fertilità dei terreni per le generazioni future (Art. 32, 9, 44 - Cost.), recentemente rafforzati a causa della crisi climatico-ambientale, sanitaria ed energetico-alimentare e del "malessere" animale degli allevamenti industriali a base di mangimi e ogm.

Agroecologia e sovranità alimentare locale rappresentano l'unica via percorribile, a partire dalla tradizione italica, modello di Biodiversità per salvare l'intero Pianeta che oggi spreca il 30% delle produzioni agro-industriali nella distribuzione globalizzata e alleva animali in industrie disumane e "disanimali" che consumano alimenti come almeno 30 miliardi di esseri umani equivalenti; con un rendimento del 10% circa, ovvero, per alimentare 3 miliardi di obesi ed ammalati, devastando foreste, terreni, clima ed ambiente.

Intanto, solo a titolo di esempio, la Regione Umbria nel 2022, per la prima volta dopo 28 anni di politiche agro-ambientali, non apre i bandi obbligatori e prioritari per compensare i mancati ricavi e maggiori costi delle aziende che si riconvertono al biologico o ne rinnovano gli impegni quinquennali.

In tal modo ostacolando, illegittimamente, l'obiettivo primario della PAC e delle politiche agro-cliamtico-ambientali.

Mentre, nel contempo, si continua a finanziare le prosecuzioni degli impegni in una falsa agricoltura integrata (senza gli obblighi d'impiego prioritario delle alternative agroecologiche ai pesticidi chimici previsti dalle norme europee di riferimento - Decisione Ce del 30-2-1996 All. 1 Norme OILB), in Italia divenuta addirittura "volontaria"; quando tale forma di produzione è obbligatoria dal 2014 su tutto il territorio europeo. Per sostenere lo status quo, ovvero l'uso di Pesticidi, Glifosate, OGM, medicinali, ecc. incrementando l'avvelenamento delle acque e dei territori, il malessere animale ed umano, danneggiando ulteriormente la fertilità umana e dei terreni per le generazioni future, incrementando il dissesto idrogeologico e i gas climalteranti. 

Dopo aver sperperato decenni di risorse in tal senso, come tutte le altre Regioni Italiane, alcune delle quali addirittura finanziano l'impiego del Glifosate prima di seminare il grano, prodotto vietato in quanto cancerogeno e incompatibile con gli obblighi di produzione integrata vigenti su tutto il territorio europeo dal 2014,. Così come tutti i disseccanti totali, devastanti per la biodiversità, In quanto sono semplicemente sostituibili con lavorazioni del terreno o taglio dell'erba.

Le regioni la chiamano "Agricoltura Conservativa"… appunto, dello "Status quo".  

Come facciamo a riconvertire all’agroecologia le aziende intensive che oggi usano la maggior parte dei pesticidi e mangimi ogm, in queste condizioni di "distrazione di risorse" per impegni fittizi senza contropartite climatico-ambientali e sanitarie e, addirittura, senza il sostegno europeo obbligatorio all'agricoltura biologica?

Sperperando i miliardi delle misure di "benessere animale" per compare materassini di plastica alle vacche a alle bufale… mentre le nutriamo con mangimi a base di pesticidi e ogm, trasformando il fertile letame in liquame inquinante. Quando ci decidiamo a chiudere gli allevamenti industriali finanziandone la riconversione biologica e al pascolo e interrompendo le politiche di sostegno al reddito a capo allevato con pesticidi chimici e ogm o ad ettaro coltivato?

Applicando correttamente la Dieta Mediterranea, a prevalenza vegetariana possiamo vivere tutti più sani risparmiando il 30% di spese sanitarie per malattie cronico-degenerative con-causate dai Pesticidi.

In Italia bastano 15 miliardi all'anno per al riconversione agroeco-biologica complessiva, risparmiandone almeno il doppio in Malattie.

Al peggio ci sarà pure un limite...

Intanto, Bruxelles ha bocciato il Piano Agricolo Nazionale Italiano e quello per l'Uso "sostenibile" dei Pesticidi.

Siano i Sindaci, allora e intanto, nel loro ruolo di tutori della salute ambientale, ad imporre i "territori agroecologici" vietando l'uso di pesticidi chimici ed ogm, orientando in tal modo correttamente anche le politiche agricole. Partendo dai territori… con ordinanze che consentano agli agricoltori di ottenere anche un beneficio economico diretto, attraverso la maggiorazione del 30% prevista dai fondi europei per le azioni collettive agroecologiche, oltre alla compensazione dei mancati ricavi e maggiori costi, quale diritto obbligatorio e prioritario.

Avevamo già tutto a disposizione dalla Politica con al P maiuscola, da trent'anni, per una riconversione agroecologica europea. Ma i risultati dei recepimenti regionali e nazionali delle politiche agro-ambientali e di sviluppo rurale sono miseri e minuscoli, tra distrazioni di risorse (denunciate più volte dalla corte dei conti UE) ed "interpretazioni falsificanti". 

In sostanza, usando il denaro stanziato in gran parte per l'esatto contrario cui era destinato, finendo per sostenere l'industria agrochimica e la grande distribuzione, indebitando gli agricoltori industrializzati, che oggi rischiano il fallimento a causa della crisi energetico-climatico-ambientale.

Dalla speranza alla disperazione il passo e breve…

Oggi abbiamo bisogno in primis di Agroecologia Forense e di Programmazione e rispetto dei Diritti per invertire il destino del Pianeta.


Giuseppe Altieri





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