giovedì 17 novembre 2022

Allevamento intensivo: il male peggiore...



Il sistema alimentare globale causa sofferenza agli animali, danneggia la salute umana e alimenta la crisi climatica. Tutto ciò non può continuare: abbiamo bisogno di un’azione politica internazionale che trasformi il modo in cui produciamo cibo.

È per questo che siamo alla COP27: da qui lanciamo una campagna globale per ottenere dalle Nazioni Unite un accordo che ponga fine all’allevamento intensivo.

Negli allevamenti intensivi, miliardi di animali sono crudelmente rinchiusi e selezionati geneticamente per crescere a ritmi innaturalmente rapidi e produrre sempre di più, come se fossero delle macchine. Per nutrirli, è necessario coltivare enormi quantità di cereali; ciò causa deforestazione e un’ingente perdita di habitat naturali.

Infatti, il settore zootecnico da solo produce PIÙ gas serra delle emissioni dirette di tutti gli aerei, treni e automobili nel mondo. Eppure, la dipendenza da proteine animali continua a crescere, contribuendo significativamente al cambiamento climatico.

In breve, l’allevamento intensivo minaccia la nostra sopravvivenza. È necessario portare l’allevamento intensivo a fine corsa, o la fine sarà la nostra.

Annamaria Pisapia - Direttrice CIWF Italia




1 commento:

  1. Scrive James Hansen a integrazione dell'articolo: “Siamo tutti peccatori, questo per definizione biblica. Negli anni recenti la situazione è addirittura peggiorata con l’avvento del peccato ‘ecologico’ in aggiunta a quello classico ‘ecclesiastico’. In un nuovo studio dell’Università di Cambridge si chiede alla Chiesa cattolica di tornare a praticare a livello globale “l'astinenza dalle carni”...”

    RispondiElimina