venerdì 7 aprile 2023

Bassa Friulana. L'uomo del fiume ha parlato...

 


















Alziamo lo sguardo a Sud della nostra terra: nella Bassa Friulana dove i fiumi di risorgiva come l’Ausa, il Corno e lo Stella sono accolti amorevolmente dalle lagune di Grado e Marano c’è un ambiente incantato. Il mondo dove l’acqua dolce e quella salmastra si fondono è reso ancora più sacro dal fatto che non esistono spiagge balneabili.

Le lagune non conoscono la volgarità untuosa delle creme solari, degli ombrelloni fitti come foreste, le lagune sono protette dagli schiamazzi notturni e dal pulsare incessante dell’umana frenesia produttiva. Il silenzio regna sovrano nel volo degli aironi, il silenzio vive nell’incessante richiamo della luna che ordina alle acque d’alzarsi e abbassarsi seguendo geometriche inesplicabili leggi.

Ebbene, quei fiumi, quelle lagune sono state violate dall’uomo ma resistono ancora. Il mercurio ha avvelenato l’Ausa, metalli pesanti sono stati sparsi ovunque, eppure malgrado gli scarichi industriali l’ambiente resiste, l’incanto non s’è spento. Ora, nel nuovo millennio ci accorgiamo che non è più possibile, non è veramente ragionevole continuare su questa strada.

Forse non tutti considerano quanto la forza delle idee agisca nel nostro mondo. Il concetto che dobbiamo proteggere l’ambiente che ci circonda è sceso nei cuori. Non è più un’ideologia che sfiora i cervelli, ora è un idea profonda che si veste di volontà e ha un nome che pochi oggi hanno il coraggio di pronunciare: è un Ideale. Il fare di tutto per lasciare un ambiente pulito alle generazioni che verranno è un Ideale.

Figli, nipoti, pronipoti potranno ricevere l’immensa Grazia di una natura intatta. Il sistema finanziario globalista ha capito che l’opinione pubblica ha maturato questo Ideale. Hanno dovuto quindi travestirsi come si travestono i furfanti, hanno scelto abiti verdi anzi “Green” come si dice oggi. Così questi nuovi apostoli dell’ambiente si sono infilati una calzamaglia aderente e verdina, ma invece di acquistare autorevolezza, fanno ridere.

Questi supereroi fasciati di verde, con le loro panze prominenti sono patetici, anche perché inframezzano i loro discorsi con termini inglesi, quasi che la citazione anglofona possa aumentare la stimabilità delle loro parole. I supereroi sguscianti come ramarri propagandano le agende ambientali, pompano mediaticamente l’immagine di una povera ragazzina manipolata come Greta Thunberg, ci dicono che dovremo usare solo auto elettriche, non considerando che le batterie necessitano di terre rare.

Questi supereroi, che si dicono Benedetti dall’intuizione produttiva, ci raccontano che uno stabilimento incastonato nel bel mezzo della laguna di Marano sia una pietra preziosa a cui non dovremmo rinunciare. Come nei fumetti della Marvel gli eroi verdolini atterrano sulle pagine del Messaggero Veneto e ci raccontano la fiaba della sostenibilità. E come la raccontano? Con immagini infantili dove i capannoni sono immersi in un bosco che sembra la foresta di Robin Hood.

Ma noi sappiamo che quei capannoni per contenere i carri ponte, saranno alti più di trenta metri e che difficilmente spunteranno delle sequoie sulla laguna di Marano. Sappiamo anche che la fonderia sarà ben più alta del campanile di Aquileia, forse come quello di Mortegliano e che per produrre l’idrogeno ci vorrà tanta di quella corrente, ma tanta di quella corrente elettrica che neppure ce lo possiamo immaginare.

Possiamo prefigurarci che se arrivasse il Mostro in laguna, anche San Giorgio di Nogaro potrebbe godere del dono prezioso di una moschea islamica. Migliaia e migliaia di disperati del Terzo Mondo cercheranno qui la speranza di una vita più dignitosa ed è giusto che abbiano un luogo in cui pregare.

Il re non è nudo ma in calzamaglia verdolina. L’assessore che ha sostenuto l’idea di questa fonderia sul piano regionale è oggi in caduta libera e viene impallinato, come nel tiro al piccione, dai suoi stessi compagni che ora si ritraggono disgustati dopo aver tollerato la malefatta.

E non è questione di colore politico perché anche le opposizioni di sinistra hanno abissali responsabilità e collusioni con chi ieri distruggeva l’ambiente nel nome del lavoro e oggi lo distrugge nel nome della sostenibilità ambientale.

Ben vengano i pentimenti e ben venga il coraggio di comprendere che la gente comune non sempre può essere abbindolata dalle fanfaluche Green. E come cantava il compianto Franco Battiato, ricordiamo ai nostri manager che “Il giorno della fine non vi servirà l’inglese”.

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