Il nuovo modello di economia è quello circolare che intende sostituire il lineare. La principale innovazione riguarda la parte finale di un processo industriale che nel modello lineare prevede lo smaltimento di scarti e rifiuti, mentre nel circolare è l'inizio di un altro processo in grado di utilizzare come materia prima
quegli scarti e rifiuti.
Ovviamente dinnanzi ad un processo così complesso l'Unione Europea si è mossa per promuovere, guidare ed incentivare la variazione del modello. Difficile entrare in tutti i dettagli organizzativi e strutturali. I 3 cardini di questa azione di guida sono:
- gli indicatori da considerare per dare un valore ad un indice di circolarità che può essere autovalutato, puntando alla sua progressiva crescita; si tratta di oltre 70 indicatori;
- il secondo cardine sono le specificità che consentono di catalogare un'attività produttiva all'interno dell'economia circolare, ne sono state individuate oltre 90;
- infine le buone pratiche, sostanzialmente quanto si è concretamente fatto in termini di processi realizzati: una sorta di catalogo dei risultati ottenuti che possa servire da stimolo e suggerimento per ulteriori progetti.
A proposito degli indicatori le città europee si sono aggregate in un'associazione per confrontarsi e valutare i propri progressi. Purtroppo i punteggi medi non sono molto elevati, ma ci sono anche eccellenze e città che progrediscono come Helsinki, Leuven, Gand, Budapest e, in Italia, Genova e La Spezia.
Per migliorare si sono trovati tutti d'accordo sulla necessità di coinvolgere i cittadini e per questo sono nati progetti ad hoc, al momento tra le più attive risultano: Bologna e Taranto.
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