Ogni oggetto sembra in attesa di una vita che forse non tornerà mai, per scoprire sia intorno a noi sia dentro di noi variazioni e invenzioni che si susseguono che vale la pena leggere in contemporanea. Si sente il calore emanato dalla terra delle mura quando all’imbrunire cala la frescura.
Quarto capitolo, il balcone si affacciava insieme ai fiori, lei si fermava i capelli guardando il sole nei paraggi l’amore premeva dal profondo verso una nuova fioritura, un posticino nel cuore da qualche parte poteva pur esserci. di già qua e là sotto sopra avanti indietro in alto e in basso a destra e a sinistra il mare immenso, immenso strumento d'amore, immenso strumento musicale, la parola vi giace insonne nel luogo ove più facilmente si raccolgono le emozioni: il tempo.
Cercatori di cuori rari naturali spinti da istinti ad amare gli istanti seduzione e gentilezza nella danza delle stagioni la vocazione del tempo il canto dei passi nel silenzio della strada. performance costruita su una sequenza di azioni fisiche e quotidiane dal tratto simbolico giocate sulla temporalità di ritmo cadenza e pausa. Nello spazio architettonico linee pieni vuoti, luci e ombre, il corpo si offre al movimento come un rilevatore di rapporti, una mappa attraverso la quale leggere e decifrare l’ambiente e l’immensa regressione, quel che cerchi è dentro di te il resto è nel frigo… antro-pop-logia le due frasi piu famose del mondo sono "I love you" e "made in China", entrambe non offrono nessuna garanzia!
Popsophia ermetica il principio del vuoto all’orizzonte degli eventi nel fuso delle necessità, l’avventura dell’astrazione completamente vuota senza memoria, niente più di una storia può trasformare una vita. Il tempo è una prigione dalla quale ci illudiamo di evadere finché il sole della giovinezza rischiara l’orizzonte c’è un filo logico e la gente c’inciampa, dall’invisibile realtà del continuo infinito presente, da millenni, la danza è una disciplina con la quale attraversare l’esistenza per comprendere e partecipare delle ragioni che sottostanno ad essa. E' una rappresentazione simbolica della manifestazione universale e nello stesso tempo una via per la trascendenza; entrambi gli aspetti fanno di essa un arte sacra. il principio del vuoto all’orizzonte delle necessità, chiudiamo giochi e vediamo ciò che vediamo, possiamo vedere noi stessi come in un libro pop up saltano fuori figure mitiche personaggi assurdi, gobbi storpi donne bellissime bambini pestiferi vecchi contorti e vecchie matrone acide e consumate e poi odori suoni rumori sfumature del cielo lo sfrusciare dei vestiti il sapore del cibo la durezza della terra. Tutto cesellato e scolpito fin nei minimi particolari che rimane ancestrale arretrato composito nei suoi innumerevoli riti nei suoi polimorfici simboli e nelle millenarie tradizioni, paesi spaesati.
Poly(u)tropon nell’invisibile realtà del continuo infinito presente c’è un filo logico e la gente c’inciampa da millenni perchè il tempo è una prigione dalla quale ci illudiamo di evadere finche il sole della giovinezza rischiara l’orizzonte per questo se chiudiamo gli occhi per vedere ciò che vediamo potremmo vedere noi stessi perchè nelle linee che ci liberano dall’infinita regressione dell’io quel che cerchiamo è dentro noi stessi, il resto è nel frigo. scopriamo la città dal mare e il mare dalla città, in due è più bello!
Anche oggi il suono del mare è meraviglioso d’altra parte l’autunno e la primavera nella danza delle stagioni sono i mesi dell’armonia cosmica e nell’alternarsi di giorno e notte la luce e il buio sono equivalenti e si equivalgono. Ascolto il mare immenso strumento musicale, immenso strumento d’amore. tutte ste storie per una goccia di vino quando viviamo del nulla per il nulla nell’attesa… del nulla. poi hai scelto il rosa! il vento il mare il sole la sabbia canto armonioso forte d’amore. il cielo per cuscino malarazza dj licosa tarantula e malmignatta in casca la terra tutti giù per terra.
Terra che scorre cerco di cogliere un raggio di luce con una bottiglia tutto si muove intorno a noi cosi si va verso le stelle sic itur ad astra paziente sapienza l’opera che mette ordine al caos attraverso gli anni sessanta il filo invisibile dell’invenzione delle nuvole nell’orto delle quattro stagioni con dea madre e spiritus mundi. messico e nuvole. attraverso gli anni sessanta da inquilino fuori posto poco incline alla retorica e alle ideologie agli entusiasmi del consumo e all’efficienza appagata del boom quale che sia l’idea c’è una sola parola per esprimerla: transizione, verso un tempo curvo che sembra non avere né inizio né fine corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente tutto è sospeso tra il punto d’origine e l’infinito blu egizio sintetico e cangiante riproduce il mare e da l’effetto dell’acqua in movimento come rito di purificazione dell’anima e del peso della materia scivolando tra le realtà navigando verso un flusso della vita irreale atmosfera fiabesca nella magica isola dei suoni, i sensi ci fanno percepire ciò che gli occhi non vedono.
Sonosfera. I sensi del mondo i tamburi tribali elettroacustici determinano il paesaggio sonoro del villaggio globale nella somiglianza del mondo al significato del significante. un lago abbracciato di cielo da terra e colline che si perdono all’infinito legato alla leggenda di un uomo che si innamora di una donna anche se terribilmente complicato, i sogni e la fiaba come i film servono a dire la verità. oggi casa invasa da troppe carte, fogli, giornali, giornali, giornali, parlano di pillola magica, accumulatore seriale sto scaricando una cassetta dal portabagagli costretto a svuotare per una foratura. vorrei leggere tutta la mistica selvaggia, splendore trascurato del mondo. la mia missione è quella di intromettermi spero con discrezionetra quei polpastrelli della mano che tengono la penna e il foglio.
Il ricordo è poesia e la poesia non è se non ricordo. la forza del mito è nella sua inesauribile proliferazione di significati. La sua assolutezza fino all’astrazione e di per se simbolica in realtà nasconde una molteplicità di piani di lettura. Le visioni del mondo, del tempo in cui nacquero quelle narrazioni e anche le informazioni che ci trasmettono oggi della società, dei modi di pensare dei modelli di comportamento il mito continua a interrogarci e noi non cessiamo di interrogarlo come romanzo globale.
Ascoltate tutti quanti: tutto scorre sotto il disordine della realtà, attorno a un tavolo, son partito di sera con la luna in mano e il mio amico asino. La natura si racconta ogni giorno a chi sa leggerne i segnali che richiama alla mente: tempo tempo, cos’è il tempo? Gli svizzeri lo fabbricano i francesi lo accumulano gli italiani lo perdono, per gli americani è denaro, per gli indiani non esiste, sapete che vi dico? Il tempo è una truffa!
Ieri leggevo che chi guarda col cannocchiale e vede cose diverse di quel che vediamo noi può insegnarci molte cose. se poi vogliamo condividere e discutere le conclusioni, lo faremo con rispetto a quelli che hanno aperto la strada sulla quale ci prepariamo ad andare, valutando il procedimento a posteriori, sulle basi degli argomenti, confrontando le conclusioni. Anche se spesso capita che lo spirito del dialogo tra chi guarda dal cannocchiale e chi si rifiuta di guardarci sia poco proficuo e quindi a volte possiamo dire a chi guarda col cannocchiale che potrebbe pure non usarlo.
Cosa resta del mare una volta abbastanza la scelta giusta dove sono le lucciole girasole delle meraviglie. Ci ritroviamo a fronteggiare un tempo curvo che sembra non avere né inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. L’esistenza sembra attutirsi la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche le pagine invecchiano come le cose vive: si sgualciscono e avvizziscono.
Facciamo spazio tempo curvo intenso forma del silenzio converso convesso di già di qua e di là di sotto e di sopra in alto e in basso a destra e a sinistra avanti e indietro convesso converso vi arrivano poeti e tornano alla luce con i loro canti e li disperdono per il mondo di queste poesie mi ci resta quel nulla dell’infinito istante inesauribile segreto che ricorda la grandezza della natura ed i limiti di chi vi si addentra. cercatori di cuori rari naturali spinti da istanti ad amare gli istanti: siamo.
Quando ci piace un fiore lo innaffiamo tutti i giorni una frase alla quale possiamo dare mille significati quando amiamo la vita la viviamo giorno per giorno quando amiamo il nostro essere lo nutriamo ogni giorno, quando amiamo la natura siamo delicati con lei sempre. Una nota blu in chiave minore abbiamo un raggio di luce da percorrere ognuno do noi ha un raggio di luce da unire in un grande sole centrale.
Nessun commento:
Posta un commento