Al di là del Tempo e dello spazio... " A che mi serve che un altro abbia sperimentato questa o quella cosa, se non posso sperimentarla io? Se accetto i suoi risultati, compio un atto di fede, non di scienza. Perciò la maggior parte degli scienziati dei nostri tempi è ricca di fede, non di sapere." (Francisco Sanchez, 1552-1632, Quod nihil scitur.)
Superamento dei concetti spazio-temporali. Superamento del concetto di "Scienza". Ciò che non capiscono i "Soliti Noti".
La premessa di questo intervento è semplice: La matematica infinitesimale, quella su cui poggia la "Scienza" è una forma di conoscenza basata sull'aggregazione ad un numero di un "concetto di spazio euclideo". Tali sono le derivate e gli integrali che costituiscono i sistemi di numerazione e denominazione delle formule scientifiche. Pertanto, se la scienza si basa su queste modalità di misurazione significa che non può farne a meno.
Ed in effetti, queste concezioni numeriche sono a loro volta legate alla "coordinate cartesiane" (Cartesio: uomo esponente della nascita del razionalismo) che restringono l' "esperienza concreta" nei "concetti" di spazio e di tempo.
Il tempo, a sua volta, è soltanto una durata. Tutto ciò premesso, è evidente che l'introduzione da parte di Jung, Chopra e Pauli del concetto (e della pratica) di "coincidenza" costutuisce, più di altre teorie, al superamento della "scienza" come mezzo "assoluto" di conoscenza. La scienza non è più un parametro essenziale per acquisire una nozione definita "vera".
Fore non basta più nemmeno l'aggettivo di "verosimile". E, poiché il concetto di scienza è, per definizione, evolutivo, l'evoluzione della scienza ci porta alla negazione / superamento del razionalismo, dello scientismo e, di conseguenza, del materialismo.
Conoscere non coincide più con "misurare", ma con "intuire", percepire tramite intuizione, un percepire che supera,trascende, l'idea di misura.
L'epoca delle misurazioni è finita, siamo entrati automaticamente in un'epoca in cui, per poter comprendere l'evoluzione (i viaggi spaziali e l'intelligenza artificiale) l'utilizzo dei numeri è pleonastico... (un esempio: i viaggi spaziali presuppongono un ritorno del pensiero ad epoche pre-newtoniane, quando per qualsiasi processo conoscitivo, non si poteva prescindere dal comportamento degli astri (anche se variamente interpretato).
Giorgio Vitali
P.S. Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale (l'archetipo è costituito da Frankenstein o dal Golem), non aspettiamoci comportamenti consapevoli.
Nessun commento:
Posta un commento