L'incontro invernale della Rive, svoltosi a Gaia Terra, era riservato ai rappresentanti degli ecovillaggi, incentrato principalmente sul confronto di esperienze su temi ecologici, relazionali, economici... con l'obiettivo di imparare dal vissuto degli altri e sostenersi tra comunità, nel non facile compito di inventare il nuovo.
Ed è stato utile e incoraggiante, a sentire i feedback dei partecipanti.
Per esempio l'ecovillaggio di Gaia Terra è stato fonte di ispirazione per la coerenza nella sostenibilità ambientale, (non buttano nulla nei cassonetti, non usano detersivi, mangiano quello che producono o scambiano con bio a km zero). Altri hanno condiviso la loro esperienza in tema di entrate e uscite di persone nella comunità, di economia interna, di gestione emozionale e così via.
Ma nei nostri cuori aleggiava anche altro. La tristezza e la rabbia per le guerre in corso, il dolore per il saccheggio della natura, per le ingiustizie e tutte le forme di discriminazione. Non a caso negli ultimi mesi sono nati nella Rive nuovi gruppi di lavoro, dedicati alla pace, all'ecologia, all'inclusione di genere, agli immigrati e al sostegno agli ecovillaggi nel Sud Italia. Gruppi che hanno portato la loro voce all'incontro di Gaia Terra.
Quindi? Ci occupiamo dei nostri orti o del mondo? C'è un collegamento inscindibile, crediamo. Nei due sensi.
La nostra missione - ci siamo detti - resta quella di rendere concreti e percorribili nuovi stili di vita, che testimonino che è possibile. Ed è anche bello. Allo stesso tempo, non vogliamo e non possiamo separarci da quello che avviene attorno a noi, che ci coinvolge inevitabilmente, nel cuore e nei fatti.
Sentiamo il desiderio e la necessità di camminare per le strade portando alta la bandiera arcobaleno della pace e dell'amore per la diversità, insieme a tutti quelli, e siamo tanti, che sentono questo richiamo come urgente e travolgente.
Majid - RIVE
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