Festeggiamo il Divya Diksha (iniziazione spirituale) del mio Guru Muktananda, che fu iniziato il 15 agosto del 1947, ricevendo Shaktipat dal suo maestro Nityananda. Qui di seguito alcune spiegazioni sul significato di Shaktipat...
Domanda (Mrs. Salunkhe): Cosa si può fare per essere meritevoli di ricevere Shaktipat? E come fa una persona a sapere quando l’ha ricevuta?
Risposta (Baba Muktananda): Per ricevere Shaktipat uno deve avere la necessaria qualificazione. Dopo tutto cos’è Shaktipat? Per molta gente questa parola risulta strana. Shaktipat è Grazia, la trasmissione della Grazia divina. Shaktipat, Grazia divina e Favore del Maestro sono sinonimi. Per lo Shaktipat uno deve essere maturo per la Grazia divina. Per ricevere il Favore del Maestro innanzitutto uno studente deve rilasciare la sua propria grazia sul Maestro.
Il Favore del Maestro ovviamente scenderà naturalmente, spontaneamente, sul discepolo. Ma allo stesso tempo il Maestro ha bisogno della grazia del discepolo, in forma di maturità per lo Shaktipat.
Non devi domandare per sapere se hai ricevuto la Grazia o no. Quando prendi un raffreddore te ne accorgi da sola senza dover domandare a nessuno, osservando i cambiamenti che avvengono nel tuo corpo. Se ti ammali di dissenteria o qualche altra forma di indigestione, lo sai direttamente da te. Se litighi con qualcuno, guardando le tue reazioni mentali comprendi subito che la mente è diventata inquieta, che la lite ti ha lasciato in uno stato confusionale e disturbato.
Allo stesso modo, dopo aver ricevuto Shaktipat, alcune cose avvengono al tuo interno. Osservandoti puoi capire da te che sei stata benedetta dalla Shakti. Il momento che la grazia penetra in un discepolo egli si sente completamente rinnovato. Kriya yogiche e movimenti interiori iniziano a manifestarsi da soli. Questi movimenti possono essere fisici o mentali, esterni od interni.
Come risultato dello Shaktipat due di queste cose possono avvenire. O entri in una condizione di meditazione profonda, uno stato di totale assorbimento, o la mente diviene talmente disturbata come non lo è mai stata prima, e tu cominci a chiederti cosa mai è successo…
Dopo che la Shakti si è risvegliata, ogni giorno nuove esperienze iniziano a manifestarsi automaticamente, ed in breve tu puoi affermare che la tua vita è trasformata completamente. Uno yogi ottiene la liberazione dopo aver ricevuto Shaktipat. Prima di Shaktipat uno dipende dagli altri. Per apprendere un semplice pranayama devi andare da un maestro. Per una ordinaria meditazione ancora devi contare su qualche tecnica o su qualche insegnante. Ma dopo Shaktipat l’energia (Shakti) lavora liberamente al tuo interno e non devi più andare in giro per imparare tecniche da diversi istruttori, poiché varie forme di pranayama etc. avvengono da sé e la meditazione segue spontaneamente.
Dopo il risveglio della Shakti un cercatore è in grado di sperimentare differenti stati, visitare diversi mondi sottili, come il paradiso, l’inferno, il mondo dei morti e quello degli antenati, e tutti gli altri mondi mentali di cui parlano le scritture. Tu puoi avere strane visioni nello stato di veglia, nel sogno, o nel tandra meditativo (stato fra il sogno e la meditazione). Queste visioni rivestono grande importanza e sono molto utili alla comprensione della mente. Dopo aver ottenuto il risveglio della Shakti il cercatore deve conservarla amorevolmente, con riverenza, facendo di tutto per mantenerla attiva dentro di sé.
Swami Muktananda – Satsang with Baba – 30 giugno 1972
(Traduzione di Paolo D’Arpini)
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Commento di Caterina: “… Hai fatto una buona cosa, per me e per gli altri e te ne sono grata. Potresti continuare per esempio con cadenza settimanale o mensile, a pubblicare gli scritti del tuo Guru, pur che sono dialoghi su cose specifiche, pratiche come hai detto tu…”
Mia rispostina: “Sono cose pratiche sicuramente… Ad esempio per gente come me che non sapeva nulla di risveglio della Coscienza. A volte credevo di impazzire o che che ci fosse lsd nel cibo, per il tipo di esperienze che avevo giornalmente.. Era importante sapere cosa stava succedendo dentro di me….”
Replica di Caterina: “Bellissimo avere un risveglio della coscienza senza sapere nulla del risveglio della coscienza! Se fosse sempre così! Ora con tutto questo parlarne (a volte leggo con un misto di divertimento, curiosità e scetticismo su FB botta e risposta su risveglio, risvegliati e autocompiacimento del proprio stato di
“consapevolezza avanzata”), secondo me e per me faccio fatica a togliermi dalla mente il condizionamento alla ricerca, all’esame del percorso, mentre il percorso si dovrebbe srotolare come una matassa ben arrotolata e non come una matassa ingarbugliata, e poi c’è chi alza la propria bandiera e dice: “questo percorso è meglio di questo, è più serio, è più profondo, ecc. ecc.” L’attenzione, l’auto-osservazione rischiano di essere sviate, condizionate da questa pletora di situazioni, parole…”
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Commento di Nazzarena Marchegiani: “Complimenti Paolo! bell’articolo, belle riflessioni, ma, soprattutto bella conquista… la ‘Grazia’… un istante di consapevolezza del ’senso’ di…Tutto. Ma mantenere lo ’stato di Grazia’ è possibile?”
Risposta: ”La divina energia (Shakti) una volta risvegliata lavora incessantemente e permanentemente nel discepolo. Questa è l’Energia che sempre cresce, che sempre più manifesta la sua gloria. Energia divina è solo un altro nome per Volontà divina. Così meravigliosa è questa Energia che è perfetta in ogni sua parte come nella sua interezza. Una volta che la Coscienza è stata risvegliata gli effetti della Grazia si manifestano sino al compimento finale della totale liberazione.” (Swami Muktananda in risposta alla domanda: l’effetto di Shaktipat è temporaneo o permanente?)
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