mercoledì 4 marzo 2015

"I pilastri dell'anno" di Maurizio Ponticello - Recensione



(...) il termine greco kalao, allude alla possibilità di trasferire sul piano terrestre ciò che è vigente sul piano cosmico. Pertanto, al fine di recuperare una concezione qualitativa del tempo, è bene tenere a mente che il calendario è un “breviario dell’universo” (p. 9), affermazione in sintonia con la concezione tradizionale che insegna che “Cielo e Terra sono Uno”. Del resto, la parola “tempo” cela in sé il rinvio al sacro. Temno, nella lingua greca, rinviava all’atto con cui qualcosa veniva divisa secondo ordine e misura. Lo stesso significato è implicito in “tempio”, spazio sacralizzato in opposizione allo spazio profano. E’ così che le Kalendae in origine a Roma erano consacrate a Giano e Giunone e, solo in seguito, dettero il nome ad un almanacco nel quale si potevano leggere le notizie astronomiche e agrarie, assieme a quelle inerenti la celebrazione delle festività e la lunghezza dei giorni e delle notti.
Il calendario: “…nato come vademecum per identificare i tempi sacri dell’universo, quindi, soltanto in seguito divenne un almanacco di appunti” (p. 15). All’inizio esso mirava a far rilevare la relazione con la divinità di turno, che presiedeva a quel particolare passaggio dell’anno. Quest’idea del tempo arcaico, tendeva a individuare nel flusso, nel divenire, il ritorno del simile, a cogliere nella metamorfosi la trama dell’eterno, nella convinzione che uomo e cosmo fossero legati da un sintonico filo d’oro. Allo scopo, l’uomo arcaico costruì i santuari-osservatori megalitici ove si svolgevano riti finalizzati a riconnettere l’interiorità umana alle potestates del cosmo, cosa che poteva indurre guarigioni taumaturgiche. Tale corrispondenza simpatetica di micro e macrocosmo è ancora presente ed esplicita in Paracelso, nell’epoca in cui iniziò il processo di matematizzazione della vita che introdusse, l’ancor oggi vigente, rapporto “apprensivo” nei confronti della temporalità.
Joe Fallisi



Il saggio di Maurizio Ponticello I pilastri dell'anno è un'opera chiara, organica ed esaustiva sull'esperienza del tempo e la stessa idea di calendario.

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