sabato 14 marzo 2015

Treia - Primo giorno del Festival di San Patrizio, velocissimo reportage




Oggi 14 marzo 2015 sono iniziati i festeggiamenti per San Patrizio, patrono di Treia; non a caso siamo gemellati con l'Irlanda, oltre che, per altre ragioni, alla Germania, all'Argentina e non so chi altri  dimentico. Oggi è nostra ospite, grazie presumo a Don Giuseppe parroco di S. Maria In Selva, una delegazione cristiana proveniente dalla Bulgaria con un gruppo folcloristico, che ha dato inizio alla  festa con una danza in piazza,   a cominciare dalla mattina alle 9.00 e con interruzioni e riprese sino alle 11.30.

Piazza  della Repubblica tirata a lucido è addobbata con una composizione floreale, o meglio una aiuola commestibile, composta da erbe aromatiche, frutta e ortaggi. Davanti al teatro comunale invece è stato realizzato un piccolo giardino zen. Dopo le danze, Paolo ed io ci rechiamo in compagnia della delegazione comunale, scolaresche e vecchi amici (Lorenzo Luccioni e Alberto Meriggi) alla sala convegni dei locali "ex Trea", dove ci vengono presentati gli ospiti e illustrate le iniziative per i prossimi giorni. 

E' presente un direttore artistico, che abbiamo successivamente immortalato vicino al ritratto di Corto Maltese (ci piaceva così), il quale ci presenta lo spettacolo di stasera al teatro, e i protagonisti: Vincenzo Mollica, il noto giornalista, scrittore, artista, con particolare sensibilità e conoscenza del mondo musicale, e la talentuosa cantante Linda, che saluta con un canto in stile spiritual. 



Poi il Sindaco Franco Capponi e il vicesindaco Edi Castellani, dopo aver spiegato le ragioni della festa ed illustrato il programma dei giorni a venire, 
accompagnano gli ospiti al taglio del nastro nei locali sottostanti per l'inaugurazione di una mostra di opere (quadri, disegni) dello stesso Mollica. L'autore con la massima disponibilità descrive come e quando le opere sono state ispirate e realizzate, per ognuna un simpatico aneddoto. Intanto i ballerini bulgari, Linda, Vincenzo, molto simpatici e disponibili, si fanno  fotografare in tutte le inquadrature possibili, dai telefonini degli studenti e dai numerosi fotoamatori del Fotoclub Il Mulino che non perdono l'occasione, organizzando perfino un concorso fotografico ad hoc.


Durante la visita alla  mostra, il sindaco manifesta entusiasmo per l'originale scaletta di iniziative messa in piedi  con l'ausilio dei suoi collaboratori, ed in particolare l'assessora alla cultura  Edi Castellani, e degli enti istituzionali (proloco, teatro, parrocchia, etc,) e di altre  associazioni culturali (esterne al comune) ma si rammarica per  la timida partecipazione popolare, sottolineando, a ragione, che "se c'è qualcuno in grado di dare una mano, e fare meglio di noi, è sempre benvenuto...  Altrimenti inutile lamentarsi che a Treia non c'è mai niente e poi quando c'è qualche cosa l'adesione è scarsa". 

Beh, magari, bisogna anche considerare che il sabato mattina è giornata lavorativa e buona parte dei cittadini sono impegnati nel lavoro. Comunque non è mancata la presenza di scolari e vecchietti e di numerosi curiosi, provenienti da varie realtà limitrofe, ed attratti dal ricco programma folkloristico. Domani, domenica 15 marzo, sicuramente la folla sarà più folta, Paolo ed io ne siamo certi,  e lui sicuramente parteciperà alla passeggiata mattutina agli orti urbani, egli commenta: "Treia non  è morta... (come qualche disfattista mormora) forse è solo addormentata, ed iniziative come questo Festival di san Patrizio possono contribuire al risveglio. D'altronde non è  rinomato il santo per aver scacciato i serpenti velenosi, dell'ignavia e della maldicenza, dall'isola celtica?"



Ma tornando alla  descrizione degli eventi, durante il vernissage, Mollica prende spunto dalla domanda di uno studente per parlare degli artisti che ha conosciuto, e di quelli che più lo hanno colpito: i CANTAUTORI. Egli suggerisce, come fa anche Linda, di non fermarsi al cantante più famoso in quel momento, ma di spaziare, interessarsi, cercare autori meno noti che possono offrire emozioni nuove e inaspettate. Mollica ci racconta, che la poesia nacque per essere cantata, poi la tradizione nei secoli si perse e rimase solo la parola scritta, ora i cantautori mettendo in musica le poesie, ridanno loro la loro veste originaria e la completano, per arrivare ancora di più al cuore di chi legge/ascolta.

Perché è dal cuore, che la poesia nasce, ed egli ci riporta l'esempio di Totò, che non sapeva cantare né scrivere la musica, ma creò canzoni indimenticabili come "Malafemmina".  Poi cita anche altri nomi, Giovanotti, Marco Mengoni, Gino Paoli, Paolo Conte, De Andrè... eccetera, e raccomanda a tutti, specie ai ragazzi, di non perdere la curiosità, anzi coltivarla, mantenere l'anima di fanciulli per vedere il bello in ogni cosa, poiché in ogni cosa c'è l'arte, e l'arte serve all'anima per ritrovare se stessa e crescere.



Stasera, ore 21,  tutti in teatro dunque, per "Prima che mi dimentichi tutto" e domani  in giro per Treia a visitare orti e giardini privati, nel tema "giardini di marzo" o mi piace pensarli come " i giardini segreti dei fiori da mangiare" (così li ha definiti Franco Capponi mentre informalmente chiacchierava con Paolo). 

Fine della conversazione.
Simonetta Borgiani




Servizio Fotografico dell'autrice 












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Servizio Fotografico di Alessandro Ciccardini:






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